Linea d'ombra - anno VII - n. 40 - lug.-ago. 1989

IL CONTESTO donna le può fare del bene o del male-onnesaitpas.Lamaggior parte delle hardboiled, young ladies of today pare abbiano giurato di giustificare proprio i passi più discutibili di Kant, Schopenhauer e Nietzsche. È certo che più nessun .uomo - e proprio per questo anche nessuna donna-può ancora dire dell'altro: mi appartieni. Il diritto di possesso sulla persona umana è stato soppresso, nel campo dell'amore - gli esseri umani appartengono alla carriera. Quanto erano innocenti i venti franchi, il luigi d'oro con cui si poteva comprare una ragazza per la notte, come sprofondavano le innumerevoli donne schiavizzate di fronte alla devozione servile dei pochi uomini che portavano in palmo di mano l'unica, la loro, come lo schiavo la sua padrona! Ora nessuno domina su nessuno, e tutti tremano di fronte al potere" (195758, n. 114). "È inutile: I sentimenti della magnanimità, della bontà, oggi hanno il respiro breve. Sono presenti in germe nel bambino, nel giovane, ma la vita avanza subito le sue pretese. Ciò si riflette fin nei singoli gesti. Il sorriso, il movimento franco si estingue - è insensato, nella misura in cui non si procura uno scopo: la ragazza che si corregge, perché si accorge che intornononc'ènessunpartnerpos- · sibile" (1959, n. 183). "Vanità necessaria: È vero, un individuo non può cambiare il corso del mondo. Ma se tutta la sua vita non si identifica con la disperazione che si ribella a questo stato di cose, egli non potrà fare neanche quel briciolo di bene- infinitamente piccolo, irrilevante, vano, nullo- di cui è capace in quanto singolo individuo" (1961-62, n. 288). Tormenti d'oggi I single, dicono in coro le statistiche-sono in irresistibile ascesa in Italia (e non solo). Impossibile dubitarne: basta guardarsi intorno. Sorprende quindi che il mercato ignori il dato e continui a maltrattarli. Si prenda posto, da soli, in una qualsiasi trattoria: camerieDisegno di Ennio Flaiano. ri, cuochi e personale tutto sfoderano repentinamente efficienza e fulminea rapidità. Cominciano col chiederti tÙtte le ordinazioni e ti inducono più cheamangiarleaingurgitarle, dato che arrivano quasi contemporaneamente. E col caffè viene servito immantinente il conto. Vai in un albergo e devi sempre pagare qualcosa di più per il vedovo letto della stanza a due letti. La camera singola non esiste. Mi è capitato di arrivare in un albergo insieme a un amico azzardando la richiesta di due singole. Il portiere, dopo averci lanciato un'occhiata tra lo stupefatto e l' allarmato, ci ha offerto in cambio una matrimoniale. Al fermo rifiuto di entrambi, dopo averci fatto notare che coi tempi che corrono certe fisime sono fuori luogo, ha ritenuto chiuso il discorso congedandoci con una smorfia di compassione, rei evidentemente, ai suoi occhi, di non appartenere al postmoderno. "Ieri sarà domani", avremmo voluto dirgli, citando Joyce. Filosofia del rifiuto Uno scrive·ad esempio un pezzo sulla situazione particolarmente nefanda di alcuni nostri ospedali psichiatrici? Per il resto del!' anno sarà bersagliato da inviti a conferenze-dibattiti-tavole rotonde e • compagnia brutta sull'argomento e i suoi dintorni neanche tanto immediati. Un altro commenta la situazione della giovane narrativa? Per il resto della vita, dato che "giovane" è qualifica che ormai si prolunga fino agli ultimi rantoli (ancor di più da quando non nasce più nessuno), sarà invitato a conferenze-dibattiti, ecc. sul tristo argomento et similia. Oppure: un giornalista ti chiede, naturalmente per telefono, un parere su un articolo che non hai letto. Di conseguenza, declini la richiesta: il giorno dopo leggerai, debitamente virgolettato dal giornalista telefonico, che sì l'articolo ti è sfuggito, ma che sicuramente non ne valeva la pena, data la notoria pochezza dell'articolista: per lui, sempre tra vi.i-golette,non hai tempo da perdere. Che fare? "Agire come Bartleby lo scrivano. Preferire sempre di no. Non rispondere a inchieste, rifiutare interviste, non firmare manifesti, perché tutto viene utilizzato contro di te ... Rifiutarsi, ma senza specificare la ragione del rifiuto, perché anche questa verrebbe distorta, annessa, utilizzata. Rispondere: no. Non cedere alle lusinghe della televisione. Non pre, ferire niente". Così scriveva Ennio Flaiano, si badi bene: nel 1967 •(in Scritti postumi, Bompiani, qui più volte citati). Vecchi e nuovi manichei Rushdie il satanico e i santoni della cultura Santina Mobiglia, Maria Luisa Pesante , . O prete! (1) Noi siamo di te più abili e accorti, Con tutta l'ebbrezza nostra di te noi siamo più sobri, Noi beyiam sangue di vigna e tu sangue d'uomini bevi; Sii giusto un istante: chi dunque è il più sanguinario? Ornar Khayyam, poeta persiano dell'XI secolo .. Knowledge of good bought decirby knowing ili (Conoscenza del bene acquistata a caro prezzo conoscendo il male). John Milton, poeta inglese del XVII secolo Il caso Rushdie è stato trattato sulla stampa italiana con grande sfoggio di certezze. Pare scontato che il libro sia blasfemo, e che la blasfemia sia una categoria ovvia e neutrale, che contro i Versisatanici si sia levata un'onda di indifferenziata ostilità dell'islam. Si è dato fiato a contrapposizioni nette (sacro e profano, oriente e occidente) e a disinvolte invocazioni di valori assoluti. L'enormità del caso ha certo favorito il tono di radicalità che ha dominato le prese di posizione; e tuttavia non avrebbe torto il lettore cui fosse rimasta l'impressione di una sgradevole incapacità di esprimere posizioni nette e insieme articolate, di argomentare in modo prob!ematico i propri principi, di identificare gli altri come complessi. E un atteggiamento che in una società destinata, a meno di catastrofi, a diventare multiculturale (come in parte è già) non può non preoccupare. 12 I Proviamo ad argomentare qualche dubbio nei confronti di alcune di quelle certezze, e qualche riflessione sulle esigenze che si pongono a chi voglia discutere tra culture diverse mettendo reciprocamente alla prova i propri principi. L'uno e i molti Capita a volte che la letteratura anticipi la realtà, e che la realtà superi poi la letteratura. Con i Versisatanici di Rushdie si è verificato addirittura qualcosa di più: è stato il romanzo stesso a produrre eventi che sembrano mimare le sue pagine ("Brucia i libri e fidati del Libro" - recita il torvo Imam che fracassa gli orologi in nome del primato dell'eternità sul tempo - "La storia è una deviazione dalla Via") eccedendole nell'iperbolica condanna a morte, che la dimensione della fiction non era arrivata a introdurre. • Ma ci sono altri piani di corrispondenza tra la realtà e il romanzo per i quali vale la pena che non si chiuda il discorso sul caso Rushdie. Il mondo di cui parla il romanzo, nei suoi vorticosi e altalenanti scenari tra India e Inghilterra, tra il sogno e la realtà, è quell' accidentato e fecondo territorio di mutazione di identità individuali e collettive che va vistosamente allargandosi nell'interconnessione planetaria e nei processi di migrazione di massa dal terzo al

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==