SAGGI/PISSOA Partendo dal principio (però discutibile) che lo Stato abbia una funzione morale positiva, e non semplicemente negativa, gli spetta, in quest'ipotesi, regolamentare il gioco, e cioè restringere le condizioni del suo esercizio. Ma su che basi si deve fondare questa restrizione? Se il gioco è (come in quest'ipotesi) in se stesso un Ìnale, si deve ridurre il suo esercizio in modo da ( 1) evitare che gli animi deboli cadano sotto la'-sua influenza; (2) evitare che si moltiplichino a dismisura i luoghi dove si gioca; e (3) evitare c)le il gioco costituisca l'unico diversivo possibile, perché chiunque voglia divertirsi non sia in qualche modo obbligato a divertirsi in questa maniera. Tra gli animi deboli, alcuni - i giocatori insaziabili - sono, come gli insaziabili di altre specie, non perseguibili dalla legge; il giocatore accanito continuerà a giocare anche se la legge istituisce la pena di morte nei confronti di chi gioca. Altri deboli-coloro che per suggestione· diventano giocatori incorreggibili - non possono neppure essere difesi dalla legge, perché non c'è un segno esteriore, discernibile, attraverso il quale possano essere riconosciuti. Soltanto a una categoria di deboli la legge può offrire protezione, perché c'è una maniera di riconoscerli: si tratta di coloro che sono deboli per quella imperfetta formazione dello spirito chè deriva dalla loro giovane età. La regolamentazione del gioco deve, dunque, proibirlo ai minorenni. Per evitare lo smisurato moltiplicarsi delle case da gioco, esiste un solo procedimento- quello di considerare l'industria del gioco come un'industria di lusso, e così stabilire un capitale minimo elevato per le imprese che vogliano praticarla. Circa il terzo problema- evitare che il gioco sia l'unico divertimento accessibile - ci sono due procedimenti congiunti da applicare: e obbligare le case da gioco ad avere altri diversivi al di là del gioco stesso; e liberalizzare il gioco solo nei grandi centri, cioè, nelle grandi città, sebbene, forse, ma occasionalmente, si potrebbe ammetterlo sulle spiagge e nelle terme, che diventano, in un certo senso, "grandi centri" nei mesi del loro affollamento. Sia bene inteso: se il villaggio di Paio Pires (senza offesa) non ha un cinema, né un teatro, né nessun altro elemento di distrazione, sarà un delitto sociale costruirvi un casinò, per il fatto che, essendo il casinò l'unico punto d'attrazione, ben presto il gioco diventerà l'unico divertimento, il divertimento obbligatorio di quel villaggio. In una città, però, in cui siano molti i diversivi, e la vita stessa movimentata, esso è in un certo qual modo un intrattenimento, e non c'è alcun mal~eche si aprano vari casinò, poiché essi non costituiscono, né possono costituire, punti unici'd 'attrazione. Intendo dire che, per una persona capace di ragionare, questo problema ha una soluzione naturale assolutamente opposta a quella che molti gli hanno dato. Lungi dal non doversi gioçare nelle grandi città, è precisamente solo nelle grandi città che si deve giocare. Sono questi, chiaramente e lucidamente dedotti, i principi su cui deve risiedere la regolamentazione del gioco nel caso si voglia stabilire questo regime. Tutti gli altri elementi che si sono voluti integrare nella materia sono esteriori a essa e, pertanto, assurdi e dannosi. 110 • Dopoil gral!de sonno larivistadeicuriosi TIC New York stories TIC Peter Gabriel TIC Pecora elettrica TIC Martin Mystère TIC In vacanza sulle isole con: Orlando, Teocoli, Palazzi, Brancher, Rossi, Lombezzi, Gino e Michele TIC Mi chiamo Tursiops Truncatus TIC Totogoletta TIC Gianni Mura TIC Freak Brothers TIC Dischi e libri per l'estate TIC Il mito di Medusa TIC Robert Crumb TIC Parigi o cara! TIC Elio e le storie tese TIC Ciaravoletta, più di una maglietta TIC La curiosa scienza TIC Le foto di Giovanna Nuvoletti In edicola a luglio e agosto Fedor Michailovic Dostoevskij In difesa di me stesso Per la prima volta in italiano l'autodifesa dello scrittore russo nel processo che lo porterà di fronte al plotone d'esecuzione. La rivista della sinistra diretta da Giorgio Ruffolo e Paolo Flores 1 ,. d'Arcàis è in vendit~ nelle librerie e nelle principali edicole. Scritti di Beebe Tarantelli, Hrabal, Antonetti, Cavallari, Arendt, Dal Lago, Weil, Esposito, Bérard-Zarzycka, Brioschi, Balconi, Baget Bozzo, Miccichè, Ferrara, Fistetti, Dahrendorf, Michnik, Bolaffi, Goldkorn, Missiroli, Terzi, Colombo.
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