Immigrati davanti alla Stazione Termini (foto Team/G. Neri). menso, desertico Ministero per la Pianificazione Nazionale) con stupore e piacere Elide vide quasi ogni ufficio dotato di splendida usciera, che a lei apparve quale doveya essere lei medesima apparsa a lui in quel giorno lontano: torva, solenne, opalescente, la fronte perennemente aggrondata (ma aggrondata di un'intemperanza interiore, congenita alle fattezze, e non resa visibile tramite rughe e altre increspature cutanee) sotto gli immensi bozzoli di sete multicolori, a turbante, a carciofo, a cavolfiore, allalaurabattiferri, a dalia pompon, le mani oziosissime-abbandonat~ sul tavolo o intente a gesticolazioni supreme - le palme dipinte di rosso, miniate dito per dito di minuscoli fiori. E salvo per taluni dettagli corporei (la perfezione magnifica del nero profilo, le mani lunghe, affusolate, bronzinesche, gli orecchini protervi di denti di leone, il collo esile) l'anima stessa della guardianìa femminile era incarnata perfettamente e quotidianamente da loro come lo fu da Elide il giorno dell'esame d'italiano: lo sguardo perso nelle diste- . se inutili del tempo, il disprezzo senz' affanno per la mortalità, per l'attesa, la vana consapevolezza di un privilegio senza gloria, la noia - infine-della sinecura, che ingenera cattiveria senza crudeltà ... Il bell' Abdiraman Yussuf, dunque, vista e intuita Elide nelle sue virtù guardianesche iniziò con lei una tresca simpaticamente disinvolta. Anche perché, dopo aver conosciuto Khadigia (una cugina) ed essersi fatta ragguagliare sugli usi e costumi della loro terra, infibulazione inclusa, Elide ha visto che non le converrebbe nemmeno per un attimo permettére al bell' Abdiraman di istallarsi nel suo bicamere per più di mezza giornata se le è caSTORIE/BEER ra la libertà. Elide ha compreso la necessità dell'emancipazione femminile - non senza dubbi e titubanze: e se la via della tradizione più pura e più antica avesse potuto essere ... avesse potuto portare ... estrinsecare ... la natura ... la specie ... l'essenza (e altre cose che non riusciva bene a intravvedere. Chiamiamole: fondamenti teologici del genere e del sesso, simm,etria delle sigizie, come dicono gli ermetici, se si leva una polarità dall'opposto, poi che ne resterà?)- basta: ha detto no anche a quell'ulteriore possibilità di redenzione attraverso le vie del corpo. Orgoglio, le si dirà. E pregiudizio, aggiungo io. Apprenderà una maggiore umiltà nella prossima vita, soprattutto se non nascerà donna. Insieme con Abdiraman, Khadigia e Ali, passano molto tempo a Termini, seduti al caffe nell'atrio della Stazione, oppure al bar di Piazza Indipendenza, estate e inverno, al centro d'ogni nodo di scambio (filobus, autobus, metropolitana, treno, air terminal, fognatura) che la città possiede. D'estate, drappeggiate inbei vestiti a colori, con bei carciofi di seta in testa Elide e Khadigia, in bella camicetta di terital sbottonata gli altri, bevono birra e caffe e tè a fiumi, fumano sigarette e vedono chi passa. Se passa qualcuno che conoscono, lo fermano e lo invitano a sedere con loro. Si discorre del più e del meno: del costo della vita, delle ultime notizie somale e eritree, di qÙelloche succede a taluni amici e conoscenti, di Dio, della guerra, di politica: un po' più e un po' meno che altrove. La lingua è mista: molti dialetti, e un italiano pentecostale fluidificato con tocchi d'inglese, di francese, chissà. Lo Spirito è sceso su di loro, tutti si capiscono. Si viene un po' da tutte le parti del mondo, le più disagiate, bianchi, praticamente non ce n'è. Il nucleo fondatore è tutto di somali, allegri e alteri, poi ci sono gli etiopi105
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