toh, il suo destino. Da lei è assente qualsiasi desiderio di piacere ·ad altri, e perfino dipiacere a se stessa. Le suepreoccupazioni per il suo aspetto nascono da tutt'altri motivi, di un ordine certo superiore. Oggi, nell'anno di grazia 1987,persino per la donna italiana media o medio-bassa come lei, la qualità/quantità bellezza muliebre come inesauribile fonte·di strategie di sopravvivenza sociale, sessuale e psicomotoria (quelle che lo dicono "lo faccio per me, a me piace piacermi, cioè io, la seduzione") è divenuta in fondo cosa relativa: ovvero è tutto - e di lì si parte per edificare imperi industriali o fondare religioni- oppure è niente, checché ne dicano i parrucchieri, i giornali, le chiacchiere. A Elide nessun intrattenitore televisivo dirà mai "E le auguriamo per il futuro gli stessi stupendi successi che ha avuto finora, cara Elide". Per lei avvenenza sessuale e successo mondano contano per nulla, ma non si sente più sola nel deserto del mondo per questo. A ragionarci -come spessoaElide capitadi fare- si concludeche "di base" (Elide dice spesso che una cosa è "di base" questo o quell'altro, forse perché ciò le ricorda il suo volume) non sarebbe mai diventata uno schianto, e avendo comunque pochi soldi per migliorare è forse quasi meglio essere come è lei, pressoché obesa. Non lo dice per consolarsi: esprime unicamente i risultati di una filosofiapost-platonica av~zata. Elide, potrebbero commentare gli osservatori pettegoli, sarebbe l'altra donna, la donna post-androginica, ma anche post-ginoginica. Io" direi che nell'ordine della creazione sarà 1.1gniorno possibile assimilare agli angeli le creature del suo genere, benché, tra le multiformi legioni che popolano il quinto cielo,Elide stessa non sappia ancora a quale ti-· po di angelo potrà assomigliare. Essendo già grassa di suo, Elide non è portata a soffrire per il suo lavoro sedentario:una bidella magrapuò ingrassare in unprocesso di deformazione che è per lei supremamente doloroso e insensato, una bidella grassa è già immutabile nella forma in cui il .suodio l'ha messa. Inoltre, il divieto fatto dalla Direzione al personale docente e non docente.di sbocconcellare e smangiucchiare e sorseggiare durante le ore di lavoro favorisce Elide, che pur non~endo ilpotere di farla dimagrire, lepermette tuttaviadi conservarsi com'è. Un altro effetto non secondariodel regolamento, il quale impone l'astinenza dal cibo, dal moto, dalla lettura e da ogni altra attività che non sia laresponsivitàassoluta (alledomande, al telefono, alle voci) è quello di spingere le ani!lle che già ci siano portate di loro verso i fondamenti delle attività spirituali e meditative. Non altrimenti ordirii monastici di tutte le latitudini disposero norme apposite per l'educazione spirituale e poi mistica degli adepti: ingombrandone le giornatedi unquantitativocongruo di azioni moleste ed estrinseche, più sedentarie che no, meglio se insensate (come il contemplare fermi per molte ore un'immagine materiale o immateriale oppure una parete, ripetere sempre la medesima frase, leggere sempre lo stesso rigo di un libro, immettere sempre lo stesso quantitativo di ossigeno nei polmo~ ni a intervalli regolari, ecc.) così da privarli di ogni autonomia di pensiero e di azione al di fuori del loro consistere propriocettivo. Simanifesta qui nella sua formapiù blanda- unapiuma di struzzo o di marabù, un'ala d'imenottero -quello stesso principio sociale che (facendo oscillare lievemente il suo indicatore da positivoa negativo, e di nuovoda negativo apositivo sul cruscottodel1'ideale) governa insieme conventi e lager, scuole d'élite e ospiSTORIE/BEER zi dell'infanzia abbandonata, comunità ecclesiali e ospedali, kibbutz e prigioni, né ciò offende Elide in modo particolare, e tantomeno turba le sue meditazioni. ... Le attitudinidiElidea ricoprireil ruolo,siapure di nondocente, in un Dipartimentodell'Universitànon sono mai sembrate straordinarie.Data la.suagiovaneetà e i pochi titoli di studioe considerandolapenuria di posti di lavoro, la si può considerare, tra i giovani,unaprivilegiata.Probabilmente ha ottenutoil suoposto di statalegrazieai buoni ufficidi un.familiare. Un giorno un amico del fratello di Elide è venuto da lei e le ha detto di questo concorso. Lei l'ha fatto, e siccome quando è venuta a dare gli esami tutti hanno capito che non era peggio di tanti altri, e questo amico di suo fratello già lavorava all'Università, e anche suo fratello, così è entrata. Non andrà mai più via, è il suo destino. La rarefazione dei posti di lavoro la condanna. Ma anche la sua conformazione, il suo carattere, il suo senso, non dirò della religione -: che nel suo caso manca - ma del sacro, la necessità di percepire l'ordine nel disordine, l'armonia nel caos, l'infinito nel finito, di chiudere dunque ciclicamente la settimanacon il sabato e il mese con il ventisette (numero pregevole: esso contiene infatti unicamente il tre, e una volta il cubo): caratteristiche tutte, insieme ali' impassibilità, necessarie seppure non sufficienti allo sposalizio, se non felice, almeno grato, con la carriera statale. Grato per le numerose percezioni superiori che essa carriera concede non come le illuminazioni di un solo istante, ma come il perpetuo consistere della vita diurna: insieme al senso alto dello scorrere del tempo, torrenziale, senza tensioni, immane gorasilente al di sottodel velo di Maia degli affanni e dei disvoleri.E insieme a questo più alto senso del cosmo, una completa pace della volontà, che subentra alla percezione pungente e molesta del dovere, Moloch e fascista: ne allenta le flebili (e da quattro soldi) cerniere che mamma papà maestre zie allenatori vi posero - e una volta scardinate quelle, hai voglia andare a riallacciare e a riattaccare con chiodini e vitarelle, quando da dove si è occhieggiano i prati elisii degli scatti di carriera, le fragranti colline delle scalemobili, la libertà interiore daogni costrizione qual'sivoglia di uomo o di dio, ciò che ti fa a te stessopadrone, indoèuropeomeglio d'un uomo liberogermano copertodi corami e di ferraglianel mezzo della foresta druida. E la vita di Elide, femmina della specie, risucchiata nel grande unisono statale e nazionale, è ormai forgiata a nuovò anche nei suoi ritmi eterni; non più le mestruazioni, il matrimonio, i figli, la menopausa, ma due soli e unici blocchi: il tempo prima della e dopo la guardiola: con la missione di mantenerpiena la clessidra entro la quale esso tempo sicompie (oppure-come si potrebbe volere da alcuni saggi - di svuo- ~la, che è come dire il medesimo). ·, Non particolarmentepopolare tra i suoi colleghidi lavoro,Elide hapochi amiciepochi conoscenti.Viveda solae anchei suoi . familiari sannopoco di lei.La suaesistenzasembrasegnatadati' estraneitàe dall'isolamento. La gente che lavora in guardiola con lei considera Elide un' anima tranquilla, una che non cerca grane, singolare ma innocua. 103
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