Linea d'ombra - anno VII - n. 39 - giugno 1989

OP. CULT•. Giuseppe Francobandiera Lavoravadallamattinapresto e la giornatapoteva finiremolto tardi. Stavano montando il palco per lo spettacolo del mimo LindsayKemp,nel grandeprato dei concertie ognimomentoc' era un problema. Giornatamediadi unop. cult. Era arrivatauna lettera,proprio con quella insolita connotazione postale: All'op. cult. Giovanni B. Operatore culturale, abbreviato. Però aveva fatto la fine di AnielloCapece, guardamacchine inNapoli che per scegliersiun lavoro '!Jeggiero"stavaper 14ore inmezzoallapiazza.Quelgior- . nodi fine luglioeraparticolarmentepesanteenonsoloper yiadell'afa sciroccale.Flower's era unospettacolomemorabile,almeno così dicevano, però era difficilissimo da montare. La masseria dell'azienda agricola v'accarella, diventata da qualche anno la nuovasededelCircoloItalsider, si preparavaadaccogliereilpubblicoche avevaprenotatoancheda fuoriTaranto.Il grandefabbricatobianco, tiratosu a carparo e tufo, eraquantorimanevadi una estesa proprietà coltivata a ulivi e aranceti. L'Italsider l'aveva comprato nel 1972.Ristrutturato da un noto.architettomilanese, avevaunauditorium,unabella galleriad'arte, uffici spaziosi,bar, palestre, sala di ascolto in cuffia, campi di tennis, di calcio.Nel suogenere erauna dellepiù grandi struttureitaliane.Era cresciuto il Circolo, dal 1970.Avevaancheuna sedenautica,campidi tiro a volo:'un'azienda del tempo libero. Vi lavoravanostabilmente60addetti.L'idea vincenteera stata quella di far rivivereuna antica masseria(finecinquecento,dicevano le carte), attraversoun restauroaccorto,e guadagnarlaalle ragioni dell'arte e della cultura. Era distantedalla città,mapiena di ulivi e querceche sarebbe statodifficile trovarealtrove.Era unpo' ancheunacosa sua, quel grandefabbricatorurale.Ma aveva fattole scopertedifficili,.inquegli anni:portarela culturaal popolo non era impresafacile, anzi era un'azione impossibile.Ilpopolo, giustamente si sceglieva la cultura da solo. Anche manovrando i tasti della televisione. La classe operaia, almeno quella non politicizzata, si era distratta col benesseree se a qualcosaera tesa, questo terminaleesistenziale era una collocazione piccolo borghese. Non aveva fatto nemmeno in tempo a celebrarsi come classeo nonne avevaavutavoglia. Sevolevafarecosagradita,per quellaseradovevainvitareRaffaellaCarrà,altrocheKemp.Canzoni, balletti, la coscia: questo poteva essere il massimo.Era una verità, nìente da dire. · · Eranopochi i sociche intervenivanoallemanifestazioni.Una volta che aveva organizzato una mostra di pittori americani (23, erano,e importanti,daAlexanderCaldera SolLewitt) eranoinotto alla inaugurazione,compresiil consòleamericanoe signora.Si era messo a spiare, nel buio, dalla finestradella galleria, e si animava sulle ombre dei sopravvenienti ma erano solo sagome di tennisti. Il minimol'aveva ottenutoconla conversazione Comesi fa ungiornale, tenuta all'Auditorium. Il tema lo svolgevail direttore di un importantequotidiano romano davanti a 5 presenti. " Facciamocosì,andiamodirettamentea cena;che siparlameglio", aveva proposto lui e ne era venuta una seratapersino divertente. Con le pile dei giornalifatti arrivaredal direttoreottimista (dovevano essere distribuitiagli intervenuti),le donne della pulizia incartaronopacchiper più di un anno. In quelleoccasioni,puntualmerite,maledicevail momentoin cuiavevaaccettatoquel lavoro. Dov'erano i trentamila,i quarantamila soci?Poi era sopravvenuta l'assuefazione e il dolore s'era attenuato.Accoglieva fraternamentequellichec'erano, senzamendicaredagli assenti.Seinfab-. bricavigevaunapoliticizzazioneaccentuata(assegnata,perdelega, ai sindacati),fuoridalla fabbrica scattaval'alibi della "distrazione", della fuga. Il rifugio finale era nei modelli televisivi,unici valori accertati.A teatro c'era gente solo se agiva l'attore con passaggio televisivo,valevanoanche i passaggi vecchi.Lo spettatoresi rilassavaricevendocenni d'intesa, unbarlumedi familiarità. Erano tuttecose cheGiovanni aveva segnate sullapelle,criteriche valevanoancheper laborghesiadi tuttele taglie; anziquest'ultima aveva toni ancora più esacerbatinella protesta. Ma chi dà il diritto, a quello,di farci vedere lo spettacoloche piace a lui? Un distinto notaio, la sera che aveva organizzato uno spettacolo del Living Theatre,protestava facendorutti nemmeno tropposilenziosi; e un altro signore rosso in viso gli chiedeva pubblicamente ragione di quello scempio di rappresentazione, oltretutto recitata in inglese... E un'altra voltache era venuto il TeatroUomo a dare unlavoro sull'anarchico Gaetano Bresci, un'Unione Monarchicaaveva fattoaffiggeremanifesti in città, incui si stigmatizzavanolescelte del Circolo Italsidere del suo direttoree si auguravanoriparazioni alla memoriadel Re Buono. Meglio non ricordare, valeva la pena di prendersela?L'anno prima proprio gli operai dell'azienda gli avevano gridato contro perché avevaorganizzatouna seriedi filmlatino-americanidi registi come Littin e Solanas. Avevanochiesto la sua testa in dire-· zione, con una raccolta di firme, eppure era un ciclo impegnato isolato, in unprogrammageneraleche, per esempio, avevariscoperto Totò (primadi Goffredo Fofi) e James Bond. Non se lonascondevadi essereinsoddisfatto.Scardinarela logica del circolo ricreativo modello Enal (un dopolavoro fascista riciclato: rigenerare e restituire al ciclo di lavorazione) era stato più complicatodel previsto e il lavoro non era ancora compiuto. Ma aveva la testadura, Giovanni. Seno,mica si avventuravanel1'impresa di Flowers di Jean Genet... Ma gli anni non erano passati invano.Cose ne aveva già realizzate. II tempoerapassato con qualchenonbanale novità ancheper la sua vita privata. Si era sposato, con una ragazza più giovanedi lui di 15 anni e aveva due figli, una femmina e un maschio.Gli sembravanobelli e forse lo erano. Gli avevanocambiatola vita e fatto mettere radici. Non riusciva a starne lontano per molto.La pensava, inbreve,come il filosofonapoletano:"i figli sopiezze'e core". Era passato il tempo anche per l'azienda siderurgica.L'acciaio tarantinoaveva una vita altalenante.Si passava dall'csaltazione del Siderurgicoalla sua demonizzazione.C'era la Vertenza Taranto ad agitare le acque e il raddoppio dello Stabilimento era finito senza procurare grandi benefici. L'indotto non si era esteso, leaziendecollateralieranoquellediprima: troppeeeccessivamente dipendenti dalle attività dell'Italsider. Le polemiche che si accendevanopartivano da troppolontano, dagli antichico71

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