Linea d'ombra - anno VII - n. 39 - giugno 1989

IL CONTESTO a guardare,peresempio,agli abitantideipaesi lacerati dai conflitti bellici (ci si volsealle adozioni dei piccoli vietnamiti)o gravatidamiseriaal limitedella sopravvivenza(ci si volseaipiccoliindiani).Contemporaneamentel'Italia nonoffrivapiùunnumerodi bambinisufficientea soddisfarela richiesta,diciamocosì, 'interna'. Peraltro l'adozione, che per i vecchi canoni presupponeva una "intrusione" nella famiglia legittima, comunque nell'asse ereditarioera condizionatada regolerigidissimee spessopreclusiveall'instaurarsi di un rapportodi filiazioneche, appunto,imitasselanatura.Bastiricordareche,per adottare,occorrevachegli adottantiavesseroalmeno 50 anni, riducibilia 40 in casodi comprovatasterilitàe gli adottatialmeno 18 riducibilia 16 incasi particolari. Sotto lo stimolodei nuovi ori~ntamentivenne approvata,nel 1967, una nuova legge sull"adozione speciale'. Sul piano umano, sociale essa fu importantissima;poneva al centro l'"interesse del bambino" cui tentava di dare una famiglia il più possibile simile a quella naturale: per età dei genitori, per stabilità della coppia,per la ricercadi una loro idoneitàa svolgere il compitodi genitori,ecc.Prestotalelegge sidimostròinadeguatae i suoimeccanismiprocessualitroppocomplessiche ritardavano il perfezionamentodelleadozioni.Mentresene sperimentavanoi lentimeccanismilepersonecontinuarono,semprepiù, a guardarefuoridei confini, a quelle parti del mondo in cui i bambini nonmancavano.Per ipiccolinonnati in Italiabastava,al tempo,recarsinelpaesepresceltoottenere,dove previsto(nonin tutti c'era unalegislazione ad·hoc)un pronunziamentodell'autorità giudiziariao amministrativalocaleche emettesse un provvedimentodi adozione che veniva poi, senza troppa difficoltà, deliberato dalle nostre Corti d'Appello. Comese si trattassedi approvareun contrattodi affitto o di compravendita.Quante siano state lo ignoro; che io sappia nessuno si è preso la briga di una ricerca in merito.Certo sono andateaumentando.Nella maggioranzadei casi le cose sono andatebenee tale giudizio lo si deducedal fatto che non sono emersi, per lo più, episodi negativi, ma non sono mancatesituazioni che hannomanifestatoclamorosiesiti negativi. Peraltrodi questi bambini non si sapeva nulla. Come essere certi che erano statiportati in Italiaessendoin •statodi abbandono'? Che, seavevano una famiglianota, questa aveva dato un consenso valido? Quali regole erano state rispettate se nel paese d'origine non era prevista una specificaregolamentazione? Perchénoncredosiaaccettabilecheunbambinopossaesseresottratto forzatamentealla sua famiglia, alla sua lingua, ai suoi costumi,al suopaesesenon conmezzi lecitie con la garanziadi trovare affetto e stabile protezione nel nuovo ambiente: per altro l'aumentata domandadi adozioni aveva favorito varie iniziative assolutamenteillegittime.Mi riferiscoal cosiddetto mercatodei bambini ed altre pratiche similari: bambini rubati, bambinivenduti direttamenteo a mezzo di intermediarie non soloa fini adottivi.Hannodenunciatole organizzazioniinternazionalidibambini sottratti alle loro famiglie, sfruttatia fine di prostituzione,per fotopornografiche,ecc. Si è detto, persino,ma non so chi ne abbia prova concreta, di bambini del terzomondo rapiti.e venduti per utilizzarei loroorgani per tràpianti.Ma senzagiungerea questi .estremivi sono stati non pochi casi di gravi fallimentidi adozioni o di situazioni simili. Persone che anche sotto l'impulso umanitario,di frontealla drammaticasituazione in cui vive l'infanzia in certi paesi, decidono di prenderneuno, due, tre, quattro fanciulli...Solodopodi frontea situazionidi enormidifficoltàcui non eranopreparatifallisconoinmododrammatico.C'è la storia di D. e C. che furono accompagnatiall'ospedale infantilecon le costolerotteoggettodi percosse inferteper esasperatefinalità'educative'. C'è la storia di W., G., F., piccoli indiani trasferiti il6 legalmentein Italiaa mezzodi cosiddetteorganizzazioniumanitarieedaffidatiad unasolapersonanubilechepur dedicandosiloro con dedizionedopo tre anni finisceper una crisi psichica,causata probabilmentedallo sfono enormedel triplice carico, al reparto psichiatricodi un ospedale. È in questoperiodo che si approvanel nostropaese una nuova legge, la 184 del 1983. Essaprevedenon solounapiùagile regolamentazionedell'adozione in generalema anch<2uno specifico capitolo attinente all'adozione internazionale.E un'innovazione di grande rilievo, sconosciuta da altri ordinamenti1per quanto ne so. Con tale legge è oggi possibile acquisireun panorama quantitativodel fenomeno.Talepanoramaconfermache ,la tendenzadegliitaliani~questotipodi adozionehaavutounincremento eccezionalmenteelevato ed ha ormai superato la domanda voltaad adottarei connazionalicomesi può notaredallatabella che riportaidati degliaffidamentipreadottivi (sipartedal 1984 essendo entrata in vigore la legge nuova nel 1983): minori it. minori str. totale 1984 1985 1986 1987 1.234 770 2.004 1.295 1.150 2A45 1.183 1.536 2.719 1.126 1.541 2.667· Totale 4.838 4.997 Il numerodei minori stranieri,superaglobalmente del 3,2% quello degli italiani,mà negli ultimi anni la differenzasi accentua: il 29% in più nel 1986, il 36,9% in più nel 1987. Allora,si è raggiuntauna soluzioneottimale?No, solounpo' più adeguata. Quali problemi si presentano?Alcuni riguardano l'adozione internazionalecosì come articolatanel nostro ordinamento,altri aspetti diversi.Sugli uni e suglialtri, rispettoad una reclama~d in parte giustificatarichiesta di modifica,bisognerà pronunziarsi. Specialmentedi frontealla grandeondata di emozionecausata dalle vicendedella piccola SerenaCruz.Vediamole,per quanto possibile. Prevede la L. 184/83 che per adottare uno stranierooccorra per gli aspirantiuna "dichiarazionedi idoneità"rilasciatadalTribunaleper i Minorenni.Fomiti di tale dichìarazionepossonorecarsi nel paesepresceltodirettam.enteo con l'ausilio di entipubblici o altre organizzazioni autorizzateper scegliere o per farsi consegnareil bambinodisponibile.Nel paese stranierochi deve adottare deve ottenere un provvedimentogiudiziario o amministrativo, a seconda delle disposizionilocali, di adozione.Quando non siaprevistaprocedura alcuna,così come accadeancorain molti paesi, essa sarà sostituita in Italia da altra analogaa quella Lo piccolo Sereno (foto di Alberto Romelio, do "Sette", suppi. del "Corriere dello Sero").

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