SAGGI/ AUDEN In secondo luogo, possedendo entrambi la Passione, sonoentrambi dis1xmibilialla sofferenza: Tamino in positivo, rischiando la vita nell'affrontare il cimento; Papageno in negativo, rinunciando alla sua voglia di una innamorata. A tutti noi gli dei offrono una scelta simile tra due tipi di esistenza, tra rimanere Papageno, il lowbrow, l'incolto, e divenire Tamino, l' highbrow, il colto. A nessuno, però, concedono di essere un middlebrow, il colto a metà; di esistere, cioè, senza passione e senza disponibilità .allasofferenza.Perché, naturalmente, il middlebrow pretende di avere la sua fetta di torta e di mangiarsela. Non gli va bene di non essere nessuno, sposato a una ragazzotta qualunque come Papagena; e d'altt:a parte non vuole divenire $apientema soltanto esserlo, laurearsi cum laude. E quando gli si chiede se è pronto ad ]lffrontare la prova esclama "Come no!", e posa nobilmente a eroe, ma intanto pensa tra sé: 'Tutto questo discorrere di sofferenza è una vecchia solfa. Io sono dritto e moderno. Affronterò la prova per corrispondenza o mi procurerò in farmacia dell'aspirina per non sentire nulla. Dopo tutto che ci stanno a fare i professori universitari e gli uomini di scienza?" Siamo tutti nati lowbrow, e in quanto fatti di materia in grado di funzionare soltanto in determinate condizioni fisiche, rimaniamo tali. Dormendo,mangiando, lottandocontro pericoli e ostacoli di natura fisica durante tutto il nostro immediato esistere; siamo, cioè, dei Papageni perché, nell'immediato, non siamo coscienti di unEgodefinito, separato dall'altra realtà, e quindi laparola "egoista" nonha senso. Come aglignomi, inPeerGynt, ci basta di essere come siamo. Quando però affioriamo all'autocoscienza, nel momento in cui si materializza la separazione tra oggettivo e soggettivo, scopriamo dentro di noi una passione soggettiva per-il divenire, oppure ci irrigidiamoinquel GranPantano impassibile dell 'egocentrismo dove "Indietro o avanti c'è lo stesso cammino. Dentro o fuori 1~via è altrettanto stretta." Perché nell'individuo cosci1/nte la passione non può più riguardare l'essere immediato e l'attualema soltanto ildivenire e ilpossibile.Questq cambiamento, inoltre, è una vera e propria mutazione. Non si può tornare indietro. Se facciamo ilprimo passo dobbiamo fare l'ultimo. Una voltadestato alla coscienza, Papageno deve andareavanti come Tamino, oppure degenerare in Monostato o Calibano. Questa mutazione in c0nsapevolezza è bene adombrata nel mitodi Eros e Psiche. Finché Psiche ignorachi è il suoamante immortale egli è lì nell'immediato, ma nel momento in cui lo vede Eros scompare, e la sua vita diventa ricerca, devozione al possibile. Ciò che accade quando il lampo della visione non riesce ad accendere la passione è descritto in un'altra favola, La Regina della Neve di Hans Christian Andersen. , "Kay e Gerda stavano seduti a guardare nel libro delle figure le bestie e gli uccelli, e in quel momento l'orologio del campanile batteva precisamente le cinque; Kay disse: .:_Ahi! ho sentito una fitta al cuore! e ora m 'entrato qualcosa in un occhio-. La barnbina gli afferrò il capo; egli sbatteva le palpebre; no, non si vede niente! ~ Forse è andato via! ~ disse lui. Ma non era andato via. Era proprio uno di quei granelli di vetro schizzati dallo specchio, lo specchio magico, lo ricordiamo bene, quello specchio malvagio dove ogni cosa grande e buona che vi si rifletteva diventava brutta e orrida, e dove il malvagio e il brutto avevano tanto risalto e di ogni cosa si contavano solo i difetti. Povero Kay, anche a lui era entrato un granellino nel cuore ... Presto gli sarebbe diventato so come un grumo di ghiaccio. Adesso non sentiva più male, ma il granellino c;era sempre. -Perché piangi? -chiese. -Sei così brutta quando piangi! Io non ho niente! Puah ! - gridò d'un tratto, - quella rosa è rosicchiata da un verme! guarda, quella là è tutta storta! In fondo sono rose brutte! Come la cassetta che le contiene! -e tirò un gran calcio alla cassetta e strappò via le rose." · ' Vocazione,allora, sepossomutuare1'espressionedaWolgang Koehler, è uno stato di "obbligatorietà soggettiva": obligatorietà, perché è indifferenteal calcolo del successoe del fallimento; soggettiva, perchécoinvolge la possibilità; una obbligatorietàoggettiva coinvolge soltanto il Come, non il Perché. Inoltre, riconoscere la vocazione è, come nel matrimonjo, prendere un voto, vivere da quel momento per grazia dell'Assurdo, amare "nella gioia e nel dolore, nella ricchezza e nella povertà, nella salute e nella malattia, tutti i giorni della nostra vita." · Non c'è speranza di vocazione, infatti, se c'è la riserva mentale di divorziare qualora le circostanze mutino. Ecco perché l'Orientamento Vocazionale è una contraddizione in termini.Le uniche ragioni che mi potrebbero indurre ascegliere questa piuttosto che quella professione sono una riuscita più brillanteo una gratificazione maggioreo uno stipendiopiù alto, ma sonoproprioquesti gli argomentidi cui non devo tenerconto se sonoalla ricerca sincera dellamia vocazione. Semi dico: "la signorina Taldeitali è una brava ragazza, magari un po' scialba, ma è riccaemi vuol bene, potrei anchesposarla", dòprovadibuon senso ma certo non di essere innamorato. Esistonodue, e soltanto due, tipi possibili di societàdifferenziata di massa in grado di essere efficienti: una società statica in cui ogni membro occupa un posto fisso e ha uno statu&fisso, basato sulla convinzione che questa obbligatorietà è oggettiva per tutti, salvoche peruna piccola minoranza;e una società democratica dinami'ca,basata sulla convinzioneche per tutti, salvocheper una piccola minoranza, la obbligatorietà può essere soggettiva, chetutti gli uomini sono uguali, non nelleattitudini- ovviamente non potrebbero·- ma nella comune capacità di riconoscere ciascuno la propria peculiare vocazione. (1) In teoriaentrambi questi tipi di società sono possibili. Del tutto impossibile,invece, è una democraziadinamica basata sullafede in una obligatoritàoggettiva, sull'efficacia di stimoli come felicità, successo, utilità, evitabilità della sofferenza, o di qualsiasi altra motivazione in c_uiconfidano astrologhi, psicanalisti e pubblicitari.Una democrazia di questo tipo è priva di passione, e finisce inevitabilmente per dissolversi in un'astrazione amorfa chiamata Collettività in cui ognuno.è, come dice Kirkegaard, "un'interiezione che non ha peso sulla"frasee al massimo regge un caso, e.g. O me miserum, e i politici sono come i pronomi reciproci del gree0 (aÀÀT\À-Otu )" che mancano di tutto il nomina~ tivo e possono venir JXmSatsioltanto in un contesto di pluralità. Di conseguenza ci troviamo oggi di fronte a una massapotente e prepotente, convinta dell'impossibilità di una società democratica. • _ 1 Hitler ha ragione su un punto, e deve in gran parte la sua fortuna all'aver intuito che, senza passione, oggi non può esistere non solo la democrazia ma la società tout court. Nella lotta contro il fascismo si fa sempre più chiaramente strada il concetto che a) in un'era tecnologica industrializzatanon.c'è più posto per una società di piccoli innocenti Papageni, e b) in una economia af-
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