UCCIDERE UN BAMBINO Stig Dagertnan traduzione di Mario Gabrieli È una bella giornata, e il sole che spunta brilla sulla pianura. Presto cominceranno a suonare le campane della chiesa, perché è domenica. Tra due campi di segala due bambini s'infilano in un sentiero che non hanno mai battuto prima e sulla pianura le finestre dei tre paesini sfavillano al sole. Davanti agli specchi, posati sui tavoli di cucina, gli uomini si stanno radendo, le donne affettano, canticchiando, il pane per la colazione e i bambini seduti in terra si abbottonano le camicie. È il mattino felice d'un giorno di sciagura, perché in questo giorno un bimbo del terzo paesino sarà ucciso da un uomo felice. Il bambino è ancora seduto sul pavimento e si abbottona la camicia, l'uomo che si sta facendo la Famiglia svedese (foto di Walter Hirsch/G. Neri). •barba dice che oggi andranno a fare una rèmata sul fiume, e la donna canticchia mentre dispone le fette di pane tagliate di fresco su un vassoio blu. Non c'è un'ombra su questa cucina, e l'uomo che ucciderà il bimbo è ancora fermo nel primo paesino accanto a una rossa pompa di benzina. È un uomo felice: ha in mano una macchina fotografica e nell'obiettivo vede una piccola auto azzurra cui si appoggia una ragazza, sorridendo. Mentre la ragazza sorride e l' uomo scatta la sua bella fotografia, il benzinaio riavvita il coperchio del serbatoio, e dice che oggi sarà una bella giornata. La ragazza sale sull'àùto e l'uomo che ucciderà il bimbo tira fuori dalla tasca il portafogli e dice che andranno al mare, e che prenderanno una 45
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