Linea d'ombra - anno VII - n. 39 - giugno 1989

. ILCONTESTO Vignette di Claire Bretécher (da I frustrali, Bompiani). gli anticipatori: così le organizzazioni maschili contro il voto alle donne all'inizio del secolo, o quelle che negli anni '50-'60 lottavano contro la riforma del divorzio o per una sua versione più favorevole agli uomini: in quest'ultimo caso si tratta di anticipatori molto stretti, poiché diversi dei loro membri sono finiti nei gruppi neomaschilisti. Tuttavia il termine è legittimo solo a partire dalll\ metà degli anni Settanta: a differenza dei loro predecessori, infatti, i neomaschilisti attuali condividono con gli antisessisti la ricerca di una identità maschile diversa da quella definita dal successo, dalla competizione e dalla competenza. Goldberg per esempio incoraggia a lasciar emergere il lato emozionale del maschile: così egli sintetizza la critica del maschilismo tradizionale, che ha origine nel femminismo, con una riedizione del potere maschile sulle donne. Non appena questo misto di misoginia tradizionale e di aspirazione a un nuovo maschile apparve all'orizzonte a metà degli anni Settanta, lo scontro con gli antisessisti si fece infuocato. · E veniamo allora a questi ultimi! Due aspetti ne sono stati caratteristici fin dai loro inizi: il primo, sempre molto importante, consisteva nel prendere posizione e appoggiare le donne su temi femministi come l'aborto, la violenza carnale o la pornografia, dove la dominazione patriarcale balza più evidente e disgustosa. L'altro era più personale: "Se non voglio più vivere i vecchi imperativi maschili - suonava la domanda che spingeva gli uomini a entrare nei gruppi - quali esperienze ho soppresse in me col mio essere uomo in senso tradizionale, che possono invece rendere la mia vita più gioiosa e ricca di emozioni e di intimità?" Il centro principale di discussione e di sperimentazione risultò la sessualità, e poiché a metà degli anni Settan-· ta negli USA e in Germania si era al culmine della critica femminista a una sessualità centrata sul pene e sull'orgasmo, noi cercammo di reagire riscoprendo l'erotismo in tutto quanto il nostro corpo: ecco, quella di una nuova percezione dei nostri corpi fu verameute un tema centrale dei gruppi di cui allora feci parte. Ciò portò anche a una diversa esperienza di masturbazione: non quella di uno che prende una foto pomo e cerca di venire il più presto possibile; una che consiste invece nel lasciarsi andare, nell'essere sensibili al proprio corpo, nel seguire la corrente delle sensazioni e dell'atmosfera che ti circonda. Un'altra area di interesse fu l 'omosessualità e la bisessualità. Mentre if mio coinvolgimento nel ripensare il sesso si svolse soprattutto a Berlino nella seconda metà degli anni Settanta, la scoperta invece dei miei desideri omosessuali risale al mio soggiorno negli Stati Uniti. Relazioni più intime con dei maschi mi permiserq di innamorarmi di uomini: venni così a scoprire che essere omosessuali nella nostra società corrisponde soprattutto alla necessità e al desiderio di vivere un maschile diverso dal maschilismo egemonico. Tut- . ti abbiamo desideri omosessuali come tutti siamo bisessuali: e, seppur con molta confusione e ambiguità, la ricerca della propria componente · bisessuale fu uno dei temi più accesi e controversi degli anni Settanta (ed è ancora importantissimo oggi). Stiamo andando fuori tema? Non mi pare proprio, visto che l'esperienza personale, molto più che ilproselitismo o l'azione pubblica, è stato il carattere definente dei gruppi antisessisti. Quali erano le loro caratteristiche sociali ed organizza30 tive? Si trattava essenzialmente di studenti e poi di membri del ceto medio e della mezza età? ' Soprattutto a Berlino, dove la subcultura alternativa era ed è ancora molto diffusa, i membri dei gruppi erano soprattutto studenti ed ex studenti. Negli Stati Uniti invecejono spesso rappresentati strati più "ortodossi" della società, né si tratta necessariamente di gente sotto i 40 anni: ' una tendenza questa lentamente in corso anche da noi, forse perché il tema è uscito dal dominio esclusivo della controcultura degli anni Settanta,-quando altrove era considerato ridicolo ed era totalmente trascurato dai media. Adesso è divenuto di pubblico dominio e da tre-quattro anni the changing man è uno dei temi mediologici più di moda. Oltre a questà dimensione di esperienza personale, ci furono dimostrazioni pubbliche, lavoro politico o altre manifestazioni svolte dai gruppi antisessisti degli anni Settanta? I tentativi di presenza pubblica avvennero soprattutto attraverso pubblicazioni: dal 197 6 alcuni•gruppi tedeschi iniziarono a stampare piccole riviste: "Von Mann zu Mann" tra il 1978.e 1'86 e "Herr Mahn" nell'85-87. Sono apparsi molti libri e quasi ogni anno è stata pubblicata una "agenda al maschile". L'unica altra forma di presenza pubblica cui riesco a pensare furono le cinque grandi feste per soli uomini organizzate a Berlino negli ultimi 15 anni. E come reagirono le donne? Molto bene, tra l'altro perché era un'idea che copiava e contemporaneamente reagiva alle feste per sole donne inventate e realizzate dalle femministe. L'attività pubblicistica tuttavia, che giunse allora a creare una rete che copriva bene o male tutta la Germania, era più volta a tenere i contatti tra i membri che a far proseliti o apparire veramente sulla scena pubblica. E ci sono delle buone ragioni per il primato dell 'esperienza personale: anche se oggi tutto il discorso sta un po' cambiando, l 'idea allora era che quegli uomini che cercavano di liberarsi dal maschilismo tradizionale, non dovevano affrontare come le donne una discriminazione legale, isÌituzionale o sociale, che veniva dall'esterno. Per noi uomini il primo problema è metterci in contatto con i nostri istinti e le nostre emozioni, capire la fonte delle nostre idee sessiste, immaginare iv antaggi di una diversa personalità. Diciamo qualcosa sulle organizzazioni antisessiste in USA e inGermania ... Dalla rete dei "men 's centers", dei gruppi, delle riviste e degli incontri nazionali, è nata nel i 982 negli Stati Uniti la "National Organization for Changing Men", con un consiglio nazionale, gruppi di lavoro e, benché i partecipanti siano complessiv.amente in numero limitato, con sezioni in molte città americane. In Germania le attività e le organizzazioni antisessiste sonò decadute nei tardi anni Settanta e si stanno riprendendo ora secondo modalità più stabili e organizzate, grazie anche al svperamento della loro composizione puramente giovanile e subculturale. Anche se noi pure abbiamo avuto incontri nazionali à partire dall '83, la vera novità qui sono i "men 's centers" iniziati nel 1986 e oggi presenti in otto città tedesche. Quella tra Germania cattolica e protestante'è una divisione dny.tica per 1'ammontare delle attività antisessiste: lamaggiorparte dei centri sono nella Germanta del nord, protestante, mentre la situazione ristagna. ·nelle zone cattoliche. La divisione tra cattolici e protestanti sembra di grande importanza: è abbastanza stupefacente osservare con quanta chiarezza a una Europa protestante del centro-nord (la Gran Bretagna inclusa), dove i grùppi maschili hanno avuto una certafioritura negli anniS'ettanta e sono proseguiti poi con una gamma abbastanza varia di evoluzioni intellettuali e istituzionali, si contrappone una Europa cattolica, dove i gruppi sono stati meno radicali, più imitativi e di breve durata, e dove i più recenti sviluppi del centro-nord non solo non trovano imitatori, ma sono del tutto sconosciuti. E la Repubblica Federale, col suo "nordprotestante attivo e il suo sud cattolico passivo, è la cartina di tornasole della rilevanza della bipartizione a base religiosa. Bene, torniamo a noi: cos'è un "me.n's cenler"? · È una sede dove gli uomirii in difficoltà col modo tradizionale di essere maschi possono incontrare antisessisti impegnati ed avere indica-

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