e IL CONTESTO La goccia d'acqua sul sasso bollente Gruppi maschili nepli ulth.ni veni' anni negli USA e 1n Germania. Incontro con Georg Brzoska a cura di Maurizio Vaudagna Georg Brzoska è nato nella Germania del nord34 anni fa, vive a Berlino ed è sociologo. Nel I 97 I -72 ha frequentato la scuola secondaria vicino a San Francisco. Di tendenza socialisìa e ambientalista, durante gli anni Settanta e Ottanta ha soprattutto partecipato e organizzato gruppi maschili. Membro della americanaNatipnal Organizationfor Changing Men, scrive di "men' s studies" su riviste e bollettini tedeschi ed europei; la sua attività professionale si concentra sul maschile, su cl!i sta per dare alle stampe una ricerca focalizzata sui casi olandese, svedese e americano. È consulente del Mannege Men' s Center di Berlino Ovest. Bisessuale, convive con la sua compagna da dieci anni e ha una bambina di due. In Italia pochissimi sanno qualcosa di quegli uomini che in Germania, Gran Bretagna, Scandinavia, Stati Uniti sono stati spinti dalla sfida femminista a rimettere in discussione in modo organizzato la loro identità sessuale. Eppure sarebbe importante saperne di più e non solo per l'interesse delle storie individuali di chi vi ha partecipato; soprattutto invece perché c'è una rete di persone, gruppi, organizzazioni, riviste e libri che ha tolto il tema del maschile da quell'area grigia di disagio e semi-consapevolezza in cui è sospeso per molti uomini italiani, mostrandoci che esso può essere esplicitato senza che ciò equivalga necessariamente a un viaggio nel ridicolo o,peggio, nella solitudine. Entriamo nel merito: quando è nato il movimento, qual era la sua idea principale, quando ne sei stato coinvolto? Prima di tutto bisogna lasciar perdere la parola "movimento", sia perché il numero degli uomini coinvolti non è sufficiente a renderlo tale, sia perché non assomiglia e non ha la legittimità del movimento femminista. La definizione migliore, visto che il gruppo è ancora il canale principale attraverso cui gli uomini interessati affrontano il tema, è probabilmente "il panorama dei gruppi maschili". I primi emersero negli Stati Uniti nel 1969,esubitodopoinEuropa: nel 1971 in Svezia, nel '73-'74inGermania. Il movimento degli ·studenti e la sua subcultura ne fu il luogo di nascita, dato che era proprio qui che stava intanto prendendo piede larivolta femminile. E infatti il femminismo agì contemporaneamente come miccia e fonte di ispirazione dei gruppi maschili, che posero al proprio centro la ricerca di una diversa definizione e progetto di vita come uomini e maschi. L'identità tradizionale vede il maschile definito dall'e- .sterno dalla lotta per lo. status, il lavoro, il posto, la competenza, all 'interno della gerarchia della società capitalista; chi venne ai primi gruppi maschili voleva liberarsi di questo fardello, sottolineando invece il bisogno di essere recettivi, aperti ai sentimenti, più intimi e personali con gli altri uomini, più intensi emozionalmente con le donne e i bambini. Il mio coinvolgimento personale ha nuovamente molto a che vedere con il femminismo: nel '71- '72 ero studente di scuola superiore in California in un programma antiautoritario d'avanguardia. I ragazzi potevano fare quel che volevano, e io in particolare ero molto attivo in un gruppo interessato alla politica. Dato che una docente era femminista, dopo poco le ragazze si organizzarono da sole in un gruppo di donne, e gli uomini, lasciati soli, costituirono quasi inconsciamente a loro volta un gruppo maschile. Con ottimi risultati tuttavia, perché sviluppammo soprattutto un interesse per il corpo, cercando di sentire sensazioni e sentimenti diversi da prima rispetto sia ai corpi nostri che a quelli degli altri compagni. Vedemmo la possibilità di rapporti più aperti e meno competitivi con gli altri uomini e personalmente reimparai, grazie a questo gruppo, a piangere e a esprimere debolezza. Nel mio caso tuttavia, un 'influenza pari al femminismo la ebbe un amico gay californiano; inoltre ero già stato coinvolto prima in Germania nel movimento studentesco antiautoritario: era quindi del tutto naturale per me che nel gruppo emergesse una dimensione politica, con lunghe discussioni sul sessismo e sul patriarcato. Come si svilupparono i gruppi americani e tedeschi negli anni Settanta? Nel 1970 il primo "Men's Center" aprì i battenti a Berkeley, e nel 1971 c'erano giàcirca30 gruppi maschili nella zona di San Francisco. A poco a poco il numero aumentò finché nel 1975 si organizzò la prima riunione nazionale. Per seguire la storia successiva bisogna tuttavia affrontare a questo punto la rottura tra gruppi antisessisti e "neomaschilisti" (masculist), che ha un rilievo di fondo soprattutto negli Stati Uniti, poiché si tratta veramente di due "panorami dei gruppi maschili" drasticamente diversi. Cominciamo da questi ultimi: si tratta soprattutto di separati o divorziati che spesso crescono in prima persona i loro figli, o di uomini coinvolti in cause di divorzio o di separazione coniugale che perseguono maggiori "diritti" nella custodia dei figli. I gruppi sono coordinati da alcune organizzazioni, di cui la "Coalition of Free Men" è la più nota a livello nazionale, con aderenti di ceto medio, piuttosto ricchi, conservatori, tutti eterosessuali e è:'onqualche pregiudizio anti-gay. Hanno una dozzina di organizzazioni cittadine, pubblicano il bollettino Transition, organizzano incontri nazionali e svolgono attività di lobbying legislativo in materia di custodia dei figli, alimenti ecc. Non sono molti, ma godono di una notorietà pubblica molto maggiore degli antisessisti come esempio di organizzazione maschile antifemminista, che gli operatori di media e giornali sono ben lieti di invitare a scrivere articoli e partecipare a talk-shows. Oltreché antifemministi sono più generalmente misogini: parlano ufficialmente di eguaglianza dei sessi, ma esprimono una pr:ofonda rabbia contro le donne, vis le invariabilmente come responsabili delle difficoltà tra maschi e femmine e denunciate come non meno oppressive verso i maschi di quanto questi ultimi lo siano verso di loro: alla fine sono sempre gli uomini che vengono descritti come dipendenti e compressi. Più o meno una relazione uomo-donna verrebbe descritta così: quei poveracci dei maschi devono lavorare duro per tutto il giorno e tutta la vita, cosicché si ammalano più spesso e muoiono prima delle donne, che per conto loro sono molto "pigre", stanno a casa, si godono la vita e spendono i sòldi guadagnali dagli uomini. Inoltre le donnedirebbero spesso i neomaschilisti - rendono gli uomini sessualmente dipendenti, facendo un uso illegittimo della loro attrattività nella relazione di potere della vita privata. A livello più dignitoso, il loro rappresentante intellettuale è lo psicologo Herb Goldberg, i cui libri sul maschile sono molto popolari 'sia in USA che in Germania. La maggior parte dei neomaschilisti è stata influenzata dalle sue idee, spesso peraltro non banali nell'esplorare i meccanismi psicologici del rapporto ùomo-donna. Quello che è inaccettabile è il giudizio complessivo: sono le donne a, essere colpevoli, e gli uomini si devono quindi rendere più indipendenti da loro. Non ci potrebbe essere consiglio peggiore per rafforzare il maschilismo tradizionale! Noi uomini abbiamo sempre cercato di seguire il dovere e inverare l'illusione di combattere la "battaglia della vita" da soli, indipendentemente da donne, bambini, amici ecc. Lo sforzo è impossibile e sbagliato, ed è alla base di molti dei disagi emozionali maschili. Quand'è che la frattura è emersa negli Stati Uniti? Forse c'è da quando esiste la "guerra dei sessi" cioè ab immemmorabili. Fuordi paradosso tuttavia, i neomaschilisti hanno sicuramenlede29
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