IL .CONTISTO Che succede in Ungheria Osservazioni col senno di prima Guido Franzinetti 1. "Non c'è niente da fare. La nostra situazione non cambierà mai". Così sentenziò uno dei più noti,dissidenti polacchi quando incontrò un esponente del dissenso ungherese, nella lontana primavera del 1980.Pochi mesi dopo ebbe inizio la più grossa ondata di scioperi che l'Europa orientale abbia conosciuto in questo dopoguerr~. b'episodio, raccontato a un interlocutore occidentale nella quasi altrettanto remota primavera del 1984, sembrava dimostrare che anche una situazione apparentemente priva di prospettive (quale era all'epoca quella dell'opposizione ungherese) potesse trasformarsi nel suo contrario. Cinque anni dopo, col senno di poi 22 sembrerebbe che l'ottimismo dell'ungherese abbia trovato una conferma nei fatti, allo stesso modo in cui il pessimismo del polacco si era dimostrato in.fondato. Ma non credo che il senno del poi, di per sé, possa spiegare molto. Nonostante tutti gli importanti mutamenti avvenuti nei paesi dell'Europa orientale, non credo che i parametri essenzia- · li del contesto polacco e di quello ungherese siano sostanzialmente cambiati in questi anni. Tanti anni fa, in Ungheria. Una foto del '56 {G. Neri). .
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==