Linea d'ombra - anno VII - n. 39 - giugno 1989

ticata. Senzamemorianon si vive; ma essa è di difficile interpretazionee di ancorpiù difficile trasmissione."Quando saraigrande," scrivevaD. Bonhoeffernei pensieriperii giornodel battesimodel nipote,"sia lavècchiacasadel pastoredelpaesechelavecchia casa borgheserappresenterannoormai un mondoscomparso". E più avanti,parlandodelle veritàcristiane:"Oggi saraibattezzatoaffine.bétu divengacristiano.Sudi te sarannopronunciate tutte le antiche grandi parole dell'annuncio cristiano, e il comandamentodel battesimocristiano datocida GesùCristqverrà eseguito su di te senzache tu ne comprendanulla. Ma anchenoi siamodi nuovorinviatidel tuttoagli inizidelcomprenderechecosa significhiriconciliazionee redenzione;rinascitae SpiritoSanto; amoredei nemici,crocee resurrezione;vitainCristoe sequela di Cristo - tuttoquesto è così difficilee lontanoche quasinon osiamopiù parlarne.Nelleparole e nei gesti tramandaticinoi intuiamoqualcosadi totalmentenuovo,qualcosache starivoluzionandosi completamente,senza ancora afferrare ed esprimere". Qui la realtà della rottura con il passato è sottolineatain manieranon comune.Ed è ciò che in fondotutti sentiamo,anche se ci troviamo impotentiad esprimerlo.La storia ci sopravanza;la rincorriamo. I dibattiti ancherecenti sulla laicità, sui suoi valori, sulla identitàdel laicosembranoignorarela novitàdellasituazione, così come, in campo cristiano, la distinzionedei progressisti fra secolarizzazionee secolarismo(conquestoultimotermine si intende la negazionedi Dio) cerca di salvare una continuità che più nonesiste.Bonhoeffercon la suapropostadi uncristianesimo areligiosoprendeva coscienzadi ciò e indicava una via. Matracciarlaepercorrerla è ancorauncompito,comune,da svolgere. Laicità come enigma Potrei dire che si tratta di scoprire- credenti e laici (restando semprealla terminologiavecchiae inadeguata)- unacomune laicità, ma intendendoil terminecomeun compito, una ricerca. Dalla comune appartenenza a questo mondo - nati per la morte - a una comune laicità che nasce da storie e sensi diversi. È per questoche osservavo che la connotazionedi credenteo meno, anche se resta primaria, deve passare in secondopiano.E sarebbegià un grandepasso, uno di quei rimescolamentidi carte, di modi di diree di operaredalle conseguenzeoggi nonprevedibili.Un rimescolamentodi fatto già in atto, presuppostoa queste note che nasconoappunto da esso. Deve essere tuttavia sottolineato il caratteredi incessantericerca della laicità.Essa è un enigmaperchéenigmatica è la composizionedelmondo,il farsidellastoria,il suomutare.Laicitàche è insiemeassunzionedi aporie e contraddizioni,sofferenzae rabbia, speranzae sogno.Questa è la situazionecomune dell'uomo moderno.Nessunoconosce strade pretracciate,possiede mappe di una terrada conquistare,ma a tutti è chiestodi navigareinmezzoai flutti.ComenonricordarePascal:"Tale è lanostracondizione. Essa ci rende incapaci di conoscerecon piena certezzacome di ignorare in manieraassoluta. Noi voghiamoin un vastomare, sospinti da un estremoall'altro, sempreincertie fluttuanti.Ogni termineal qualepensiamodi ormeggiarcie di fissarcivacilla e ci lascia, e, se lo seguiamo, ci si sottrae, scorre via e fugge in una eternafuga.Nullasi fermaper noi. È questolostatodellecoseche ci è naturalee che, tuttavia, è più contrarioalle nostre inclinazioni. Noi bruciamo dal desiderio di trovare un assetto stabile e un'ultima base sicura per edificare una torre che s'innalzi ali'infinito,ma ogninostrofondamentoscricchiola,e la terrasi aprefino agli abissi". . Vale per credentie no: è condizioneper una autentica laicità. IL CONTESTO La secolarizzazione Parlare di questa situazione- e in questa condizione il credentenon si trovaperchéhaperso la fede!- significaparlaredel mododi vivereoggi facendoi conti seriamenteconciò che ilmoderno significa.Una situazioneche è indicatadalla metaforadella "secolarizzazione".Una metaforache deve essereben intesae non addomesticata.E la addomesticanoi "laici" quando la riducono al trionfo delle loro convinzioni,come la addomesticanoi cristianiquandodistinguendofra secolarizzazionee secolarismo attribuisconotrionfalisticamente al cristianesimola sdivinizzazione del mondo. Oggi parlaredi modernitàsignificanonsolo parlaredel~andioso sforzoilluministicodi consegnareilmondoall'uomo; dtaffermare la sua totaleautonomia,ma anchedel fallimentodi questo progetto. Insiemea quelli del Dio tradizionaleoggi celebriamo i funeralidellastessaragione illuministicae dell'uomo che si credeva onnipotente. Dal punto di vista del credente siamo di · fronteallo sgretolamentodelle realtàDio-uomo-mondovistecome realtà separate.Ma la costruzionedi una nuova sintesi in cui l'interdipendenzasia inprimo pianodiventadifficileproprio~r Io svelarsi dei risultati di un progresso che ha reso senza consistenzanon soloDio, ma anche l'uomo e il mondo.QuantoaffermavaHusserlin La crisidellescienzeeuropee oggi è davantiagli occhi di tutti:"Il pensieroscientifico è incrisi per averpersoogni legamecon la suaorigine e la propriafinalità: il 'mondo dellavita'. La scienzaha subitounaobiettivazionee tecnicizzàzioneche non lascianoalcun spazioall'uomo, al suomondo vitale( ...). Le mere scienzedei fatti creano meri uominidei fatti". Anchedaqui deriva la necessitàdell'incontro dell"'uomo religioso" (sia teistache non teista: penso alla tradizionebuddis~) con I"'uomo secolare"innomedelrifiutodi una trascendenza(sia pure intesa in senso immanente)che diventa fuga e del rifiutoqi una pura datità che impoverisce il reale e porta al nichilismo.E fuoridubbiocheoggimolti vivonoin lorol'impatto di queste tra15

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