Linea d'ombra - anno VII - n. 38 - maggio 1989

dizioni sopravvivono.Vedoancora i piùvecchibisbigliarecome unavolta Ecosì,viciniali' orecchiounodell'altro, si chiedonQse il medicoè arrivato,se è sempre Io stesso,se è giovane,seè bravo, se visitatantoo poco.Anche le attesesonorimaste. Le oredi chi attende non costanonulla alla Usi. L'appuntamentoè per le nove.Ma a quell'ora danno ':ia i bigliettiper l'ordine dellevisite. Bisognapresentarsiprima, moltoprima,altrimenti il numero è alto e la visitachissà quandoarriva.Magarisi resta fuorie bi- · sogna tom~e. Se il medicotarda,comincianoi sospetti: "Ma arriverà?",'!Equesto il postogiusto?".Capitachesiasbagliato,perché evitano in genere qualsiasi cartello, qualsiasi indicazione comprensibile.Poi non è detto che le visitedi neurologiasi faccianonel repartoneurologico.C'è solo il portiere:"Secondopiano, corridoioa destra".Ma il corridoioè lungocentometri, si affaccianotantep_orte.Tutteuguali.Qualesaràlapancagiusta?C'è lì unoseduto."Equi neurologia?"."E i biglietti? Li hannogiàdati i biglietti".Sedersi,allora, nonper unacertezza,ma per solidarietàcon l'unico chesiè giàarrischiato.L'unione fala forza.E soprattutto amministraun po' di consolazioni.L'argomento cade sullemalattie,suimaldi testae le insonnie.Coinvolgeparentilontani.Elenca i primi morti.Tragiche sofferenzesi mescolanoe si confrontano.A chi è toccato il peggio? Passa un'infermiera.Manco un'occhiata. Ne passa un'altra. Un vago accennodel primo arrivato,gli occhi bassi, in sintonia con un mezzo inC:_hino, per un permessodi parola. Sullapancasi accodano altri. "E il posto giusto". Alla terza infermierasi può chiederequandodarannoi bigliettidi neurologia.Allaquartauna domanda: "Qu~do viene il dottore?". Ma muore in gola. Alla quinta si osa: "E arrivato il dottore?". I numeri,cartoncinimillimetriciricavatidal retro di un blocnotes,conuna scrittaa mano, comincianoa girare.La porta si apre: "Numerouno". Viadi col- · po. Si prepara il secondo.Non c'è tempoda perdere.Tutti i mali del mondopiovonosulla scrivaniadel medico,che nonrisponde, aggiustaqualchecolpettoal ginocchiocon il martellettofreddo, prova la pressione,rimandaper lo più agli "esami", che trafiggono il paziente,comandatoalla ripetizionedegli stessigesti e delle stesseattese,perché subito,ovviamente,non si potrà fare nulla. Bisogneràtornareallo sportelloinformazioni,prenotarsi, ritrovarsi.Inordine.Adessoanche il ticket,cheè diventatalaparola inglesepiù conosciuta in Italia insiemecon "O.K.", "week end" e "look". La mutua funziona così. Anche peggio se, ad esempio, una donnaripetutamentedefinitadal telegiornale"barbona"puòperdersi in uno stanzinodi un ospedaleromanoe moriredimenticata. Oppure se nel corridoiocorrono i topi e nei corridoi ci sono i letti. Però la gente tace. Tuttalpiùbisbiglia. Ma tra di sé per non offenderenessuno.Meglio il letto nel corridoiocon i topi.Poi, chissà, un altroposto la suoraglielo trova.Se farà il bravo.Sulla sedia si accumulano il bicchiere, la mela, una rivista, il fazzoletto,i kleenexeunpacchettodicaramelle.Sotto,accantoalleciabatte, la bottigliadell'acqua minerale.Più in là la valigia. Si risparmia sul ticket. La degenza così gliela scontano. Come una mezzapensione.In fondoè un privilegiato.Nessunogli nega le cure, che sonola ragioneper cui è lì. Risparmiasul letto.Cinquemilalireapensionecompletacon lemedicinegratissonounabuona sistemazione,anche se in corridoio. Il ticket è una benedizione.La si può mettereanche a questa maniera:chi ti dà tantoper così poco. Il ticketnascedaunamenzognacolossale:farcredereallagente che l'assistenza sanitaria è gratuita. Pagare qualche cosa, di questi tempi, non sarebbe arbitrario. Lo stato sociale non è di moda. Purtroppo invecela mutua si paga tutta ed è carissima.Ogni mese nella busta paga c'è la trattenuta.Adessopaghi due volte. Oppurerinuncial ricovero,agli esami e alle medicine,di cui fino a ieri eri così goloso.Quando la primavoltaproposerola tasIL CONRSTO sa sullemedicinespiegaronoche nonsi trattavadi rastrellaresoldi in qualchemodo,dal momentoche lo stato italianononera in gradodi far pagare le tassea chi doveva.Spiegaronoinveceche si volevacolpireun abusopericoloso,ricondurrealla ragionegli italiani,disintossicarlidopo tanti zeppelin,cibalgine,cebion,zerinol, polanase, vitupin, enichin, polarin ingurgitate, inalate, iniettate.I consuminon diminuirono.L'italiano capiscee siadatta. Per la salute,prima di tutto.Non rinunciaalla speranzadi benessereche unapillola racchiude.Glielohanno fattosemprecredere. Soprattuttononc'è medicodellamutuache nonsi rifuginei ghirigori miracolosidi una ricetta schizzatagiù, più velocedel vento. Le farmacieprosperano.Sfilanosuibanconi,oltre i banconi, nelle scansie,nei caroselli televisiviscatoleche ridannola felicità. la memoria,e i capelli. Anche in farmacial'italiano entra con deferenza,perchédi frontec'è un dottore.Persino il tossicomane, in cerca di siringhe e acqua distillata, parla sottovocee chiede "per favore".L'ordine lo rispettanotutti, anche chi sembrerebbepiù dispostoa trasgredirlo.Forse sono ancora là a credere, con i lorosoldi inmano, di ricevereun regalo, toccatidaun privilegioche non capita in nessunaaltra parte del mondo. La signoraThatcherspiega infattialla televisioneche i regali nonsi devonfare.Prodivendetutteleaziende pubblichein saldo. Lo Statoaccumulamiliardidi debiti. I bot e cct governano il paese. Romiti accumulasuccessi. De Benedettiaccumulaazioni e giornali.La Sanitàa chi finirà?ForsedivisatraCl e Ligresti.Si dicevaunavoltacherappresentavaqualchecosadi troppoimportante perchépotesseessere affidalaai privati, perché così a guidarla sarebbestata soltantola leggedel profitto.Ma lo Statosi è messo sullo stessopiano. Più esami, più medicine,più ricoveri, tuttiormaipagati,sonopiù tasseincamerate,conunacertezzache l'altro prelievofiscalenonpuò dare.Paganotutti allo stessomodo. Non ci sonoaccertamentisul reddito:non servono. Lagenteè tornatainpiazzaperprotestareedè sembratounmiracolo.Chi, tra i più giovani, potevaricordareunamanifestazione?Qualcosa è cambiato,qualcosaè rimasto.Ma,per paradosso, il ticket è diventatoun atto di verità, non solo di ingiustiziao di vigliaccheria.Nessunopotrà più far credereche l'assistenza sanitariaè gratuita.Ma nessuno,dal momentoche paga,dovràpiù rimanereinsilenzioinattesaperoresedutosuunapancainunlungocorridoio.Nessuno,neppurel'ultimodellafila, rischieràdivedersichiuderelosportelloinfacciao di sentirsirimproverareperché mancauna firma.Ladignità in fondogli è dovuta.E anchela facoltàdi parola,facendosisentirecomevuoleundirittocomprato alla lucedel sole, senzadiscriminazionidi classe. Con unaricevuta in mano. Foto di Marino Giardi (Effige). 7

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