Linea d'ombra - anno VII - n. 38 - maggio 1989

POESIE Ernst Jandl a cura di Margit Knapp Nei paesi di lingua tedesca, la raccolta di poesie Laut und Luise (1966) ha reso noto Ernst Jandl soprattutto nella veste di parodista, di clown del linguaggio. Un equivoco, questo, dovuto alfatto che il pubblico ha di preferenza interpretato i mezzi linguistici da lui utilizzati come materiale destinato a sortire un effetto comico: un materiale soggetto a continue trasformazioni, nel quale lettere o sillabe sono omesse e vengono creati neologismi, mentre leparole si compongono secondo uno schema grafico, come un quadro, venendo prima accostate, poi scambiate e scomposte; altri elementi linguistici (presi a prestito dal/' inglese, dal dialetto o dal gergo) confluiscono nellapoesia ed aprono nuove possibilità. La tecnica del montaggio, adottata come base per unaproduzione poetica comune dal gruppo avanguardistico viennese "Wiener Gruppe" (a cuilandl si accostò negli anni Cinquanta), svolge un ruolo importante anche nella sua opera. Andando ben al di là del puro e semplice humour linguistico, Jandl ha trasformato coerentemente modi di espressionepeculiari della poesia tradizionale, nell'intento di allontanarsi da contenuti meramente metaforici e ideali e di arrivare a elementi morfologici.fonologici, alla variazione e riduzione delle parole. Oggi i diversi aspetti del 'opera dilandl-nato a Vienna,dove tuttora abita, nel 1925 -sono noti in Austria e Germania a un vasto pubblico e il suo nome ricorre ormai in tutte le antologie di lirica contemporanea. I suoi testi, inoltre, si prestano particolarmente ali' insegnamento del tedesco: da un lato sono infatti un utile mezzo didattico, grazie alle loro strutture semplici, da/- I' altro, comportano notevoli difficoltà di traduzione per alcune delle caratteristiche sopra accennate. In molti saggi su Jandl è stato dimostrato che in lui l'innovazione e il gioco linguistico non rinviano unicamente a se stessi, ma esprimono in un nuovo linguaggio qualcosa che non può essere detto altrimenti. Oltre a poesie, radiodrammi e pièces teatrali, esistono di Jandl anche registrazioni su dischi e video. Protagonista è ilpoeta stesso, impegnato inpubbliche letture e accompagnato non di rado dalla "Vienna Art Orchestra". Per chi non ha avuto l'occasione di sentire Jandl leggere di persona le suepoesie, queste registrazioni in video rappresentano un importante strumento di comprensione della sua opera, in quanto rispecchiano la tensione e lafatica a cui i testi devono la loroformazione. Jandl legge con tutto il corpo e il suo linguaggio raggiunge il pieno compimento solo quando a recitare è l'autore stesso. Conformemente a ciò, L'aprirsi e il chiudersi della bocca-un presupposto in assoluto del linguaggio- è il titolo delle lezioni di poetica da lui tenute nel 1984/85 ali' università di Franç_oforte pubblicate in volume da Luchterhand con il titolo Das Offnen und Schliessen des Mundes. Nei suoi Laut- und Sprechgedichte (poesiefoniche e poesie parlate) hanno una grande 'importanza criteri fisiognomici: il grado di apertura della bocca, laposizione delle labbra, la respirazione. Così nascono, ad esempio, le "poesie labiali visive", composizioni recitate da Jandl stesso con lamassima precisione possibile. Esse si contrappongono, nella loro specificità, alle ' poesie visive tipiche della "poesia concreta" degli anni Sessanta, dove l'ordine grafico prevale sul contenuto delle parole (cfr. per esempio guerra). Se la riduzione e la variazione sono i due mezzi stilistici più significativi delle poesie visive, la "poesia labiale visiva" si basapiuttosto su leggifonetiche e va recitata senza voce. li Lautgedicht, unapoesiafatta di suoni senza significato logico, libera invece la voce dai vincoli imposti da un linguaggiofatto diparole compiute e rientra in una tradizione che ha i suoi inizi nel dadaismo con lafamosa poesia carawane (1916) di Hugo Bali; sarà quest'ultima a gettare /efondamentadella poesiafonica, costruita mediante l'accostamento o /afusione di sillabe il cui risultato imita e al tempo stesso crea il linguaggio, un linguaggio che esiste esclusivamente qui e ora in questa data poesia. La poesiafonica di Jandl attinge afonti diverse: lepoesief oniche dadaiste (comprese quelle di Kurt Schwitters eRaoul Hausmann), il canto degli indiani e il canto "scat" jazzistico. Questo genere di poesia, insomma, èfatto per essere recitato e ascoltato; con la lettura silenziosa a cui siamo abituati si perdono effetti importanti. Dal 1976 inpoi, Jandl scrive poesie dalle struaure grammaticali errate, in un linguaggio che egli stesso definisce "malandato" (cfr. ad esempio visita). In contrasto con il linguaggio ricercato dellapoesia classica, quello adoltatoda Jandl è consapevolmente sotto il livello del linguaggio quotidiano. In tal modo egli infrange inprimo luogo un tabù, dal momento che sinora questo linguaggio-pur esistendo nella realtà-è sempre stato bandi- . to dalla poesia; esso viene parlato, infatti, soprattullo dapersone che hanno una carente padronanza del tedesco, non avendo mai avuto la possibilità di impararlo in maniera sistematica. È questa la situazione degli immigrati turchi ejugoslavi inAustria e Germania, i cosiddetti Gastarbeiter (lavoratori "ospiti"), il cui tedesco vienedi conseguenza definito Gastarbeiterdeutsch. / n secondo luogo, questo linguaggio non è stato ancora logorato sul piano poetico-una situazione analoga a quella del dialettone/- I' Austria degli anni Cinquanta-e consente inoltre di affrontare tematiche estranee allapoesia scritta in un linguaggio convenzionale. In terzo luogo, Jandl intende ricercare nuovi percorsi nella lirica; e una vianuova dapercorrere è già lo stesso linguaggio che egli definisce "malandato". "Difronte all'imperfezione della vita umana, l'errore linguistico viene utilizzato come mezzo artistico, in modo analogo alle perturbazioni e distruzioni nella musica, nella scultura e nella piaura". (E. Jandl) Oltre alle poesie visive, labiali efoniche e a quelle scritte in un linguaggio svincolato da ogni norma, laproduzione poetica di Jandl comprende anche poesie più tradizionali, realistiche-in un certo senso-, nelle quali la struttura linguistica non svolge un ruolo determinante. Con il radiodr<imma Fiinf Mann Menschen (Cinque uomini persone), scritto nel 1968 insieme a Friederike Mayrocker, Ernst Jandl è diventato uno degli autori più significativi del "nuovo" dramma radiofonico sperimentale di lingua tedesca, genere che egli concepisce più dal punto di vista acustico che da quello letterario. I suoi testi per la radio -così come le poesie e lepièces teatrali Die Humanisten (Gli umanisti) e Aus der Fremde (Dal- /' estero)-sono esenti da qualsiasi tentazione didattica omoralistica. l.n ogni ambito della sua produzione-sia essa liricao teatralé-Jandl non ha mai sottoposto a revisione una suaprassi leueraria, né mai vi ha rinunciato. È unpoeta di un'estrema coerenza. Una scelta delle poesie di Jandl è in corso di preparazione presso le edizioni L'Obliquo di Brescia. 67

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