TEMPS PERDI Jean Rhys traduzione di Bianca Tarozzi "Rolvenden" è una casa quadrata, di mattoni rossi, e se ne sta insieme ad altre due nella estrema periferia di un grosso villaggio della costa orientale. Appartiene al preside di una piccola scuola privata che si è spostato nel Gloucestershire per motivi di sicurezza. Non c'è niente nella casa che si possa chiamare brutto; d'altra parte non c'è niente che si possa chiamare bello, impulsivo, impetuoso o generoso. Tutto è rado, dimesso, quieto e negativo, o almeno lo sembra - un prato di erba tagliata, un grande orto, un garage vuoto e, quando arrivai qui la prima volta, gli ultimi tristi fiori. Fuori dalla porta un sentiero di ghiaia, un tempo segnato dai cespugli di lavanda, conduce a un cancello verde. Le altre due case sono state requisite dal!' esercito. Quella di fronte è circondata da un vasto terreno: da lì non proviene mai alcun rumore. Ma dalla casa di fianco si sente spesso il rumore che fanno gli uomini nel lavare stizzosamente i piatti. Come sbattono le cose qua e là! Questo è il tempo dello schianta e afferra. Qualche povero diavolo, o ricco, o stupido diavolo si era dato un gran da fare con quella casa. Ci sono quattro stanze da bagno - rosa, nera, verde e blu. Ma è velenoso il modo in cui quegli uomini lavano i piatti e non resterà molto di quei bagni rosa nero verde e blu quando i militari se ne saranno andati. Ma perché essere contenti? Soprattutto, perché essere tristi? La morte porta con sé il proprio anestetico, o così dicono ... Dietro il muro del giardino c'è un terreno con una fila di casette. Neppure da lì viene alcun rumore. Dapprima pensavo che non ci fosse anima viva, ma non era così. Per essere giusti verso "Rolvenden" devo dire che è molto cambiata da quando vivo qui, e per essere leale con me stessa devo aggiungere che capii subito che non saremmo andate d 'accordo e sostenni che non ci volevo vivere da sola - specialmente in ottobre, novembre, dicembre e gennaio. Ma a volte si è disperati. Tuttavia questo lo sanno solo i disperati-e a loro non c'è bisogno di dirlo. Alcuni giorni fa, o una settimana fa-non ricordo-è cominciato a nevicare. Da allora sono felice. Sì, da quando la neve ha cominciato a cadere sono molto più felice, sebbene non mi dia la pena di guardarla. Perché guardarla se ricordo così bene la prima volta che la vidi? Era meglio - allora era una meraviglia, la sola cosa che non mi avesse delusa in Inghilterra. (Ricordo che non potevo fare a meno di toccarla e assaggiarla ogni volta che cadeva ...) · Ora, quando la mattina vado in garage a prendere il carbone, vedo i tronchi neri degli alberi in giardino e i rami sottili, a punta, poi accendo in fretta il fuoco e mi faccio un panino con la pancetta e una tazza di surrogato di caffè. Dopo posso stare sdraiata a lungo e osservare il salotto neutro e le file di libri assurdi senza sentire collera o paura o speranza. Ora sono stanca dei libri quasi quanto delle persone. Anche loro sono capaci di farti male, di spingerti nel limbo dei dimenticati. Possono mentire - dire bugie volgari, banali - e quando ce ne sono tanti e tutti dicono la stessa cosa possono mettere a tacere, con tutto quel chiasso, non soltanto la tua memoria, ma anche i tuoi sensi. Eppure ne ho scoperto uno o due che fan parte della opposizione. Sentite: " ... per effettuare il trasporto delle anime dei morti all'Isola Bianca, nella maniera appena descritta. L'Isola Bianca è occasionalmente anche chiamata Brea, o Britannia. Questo si riferisce forse alla Bianca Albione, alle scogliere gessose della costa inglese? Sarebbe un'idea molto spiritosa se l'Inghilterra fosse designata come terra dei morti ... come inferno. In tal forma, in verità, l'Inghilterra è apparsa a molti stranieri". (A molti stranieri ...) Ho anche scoperto come stare al caldo. Basta mettere una coperta sulla porta; questo blocca la corrente d'aria che viene dal buco della serratura e dalle fessure, e un cuscinetto paraspifferi fa il resto. E ora~o come ammonticchiare i cuscini in modo da poter sedere sul pavimento di fronte al fuoco senza scivolare all'indietro. Queste solide, scomode sedie servono a qualcosa. Sto imparando ad usarti, o mio nemico. Il piano è scordato. Emette. un suono fesso, frantumato e spettrale, si lamenta come un animale ferito quando suono Marna,I want to make rhythm, I want to make music e Time on my hands, e poi, indietro nel tempo fino a Si j' avais su evidemment, e ancora più indietro fino al valzer di Nina Rodriguez, mai dimenticato, sentito tanto tempo fa. Dicevano che Nina avesse dodici anni, ma probabilmente ne aveva sedici o diciassette. Lavorava in un circo dcli' Avana che andava in tournée nelle piccole isole dei Caraibi. Era il primo spettacolo teatrale che avessi mai visto. Il tendone del circo era immenso come una cattedrale, per me, e il trapezio incredibilmente alto e leggero. Era illuminato da accecanti lampade all'acetilene. La famiglia Rodriguez era la maggiore attrazione. Mr. Rodriguez, corpulento e sinistro, indossava s~mpre una calzamaglia celeste; Madame Rodriguez, pallida, triste e funerea sotto il trucco, era vestita di rosa o di rosso, e la graziosa Nina - la Sola Ragazza che si Lanci senza Rete - aveva una calzamaglia nera che si accordava con·i suoi occhi neri. E aveva anche riccioli d'oro che le scendevano sulle spalle. Allungavamo il collo per vederla, una farfalla nera e oro presa in una tela di ragno, che tesseva se stessa dentro e fuori dalla tela, miracolosamente in salvo, miracolosamente di nuovo a terra con due saltelli di maniera, sorridente, che ci salutava mandando baci. La pallida Madame Rodriguez si esibiva a un trapezio più alto. La rete veniva portata in scena con molte cerimonie e c'era un gran rullio di tamburi durante il pezzo pericoloso, ma non era la stessa cosa e non ricordo una sola nota del suo valzer. Ero in cucina a farmi un panino con la pancetta quando è arrivato il carbone. ~i preoccupava - ne era rimasto così poco in garage e quello nel recipiente all'aperto, fuori dalla cucina, era sparito. L'avevano preso soprattutto quelli delle casette sul vicolo_:_ dapprima furtivamente, quando ero fuori; dopo aver capito che tipo sono, apertamente. Il fracasso del carbone sullo zinco. Poi una voce di uomo ha detto, "Quello è il bagno." "E allora? Perché lo guardi? C'è una donna nella buca?" ha detto una seconda voce. "Perché pensi che la guarderei se ci fosse?" ha risposto la pri57
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