Linea d'ombra - anno VII - n. 38 - maggio 1989

co, I Romperò con la tradizione I E morirò per mia mano I Piut-· tosto che perpetuare il barbarico ciclo". Nel difficile confronto con la società che lo ha generato eformato, Mahon esprime un disagio che lo accomuna a molti altri scrittori della sua generazione: da un lato, un interesse vivo,fortissimo, per il dato storico e, dall'altro, un' altrettanto forte pulsione a liberarsi dalle sue costrizioni, dalla camicia diforza difedeltà ataviche. Ciò che serve ad alleviare questa sofferta ambivalenza è il consapevole rifiuto di sfruttare la crisi attuale, che costi/ uisce irivece,per altri, una tentazione irresistibile. È stato osservato che la complessità delle condizioni presenti, insieme con il carico di nevrosi che esse impongono, può in qualche modo spiegare il gran numero di componimenti in cui poeti nordirlandesi osservano il mondo da una grande distanza spaziale-e temporale.Ma questa distanza, nel caso di Mahon,finisce spesso per rievocare una pressante prossimità. Abbiamo in mente inparticolare lepoesie della sua penultima raccolta-forse la migliore fra tutte, The Hunt by Night-il componimento che dà il titolo al libro e che ha come suo motivo ispiratore l' omonimo,famoso dipinto di Paolo Uccello, o la poesia che prende anch'essa spunto e titolo da un quadro, Cortili di Delft di Pieter de Hooch. Una poesia che potrebbe intitolarsi Cortili di Belfast e che inizia con una trascrizione in versi dell'arte del pittore, per trasformarsi in meditazione sull'infanzia in un particolare contesto ed allargarsi infine a meditazione storica sul protestantesimo e sull'imperialismo olandesi e sul loro legame con l'Irlanda attraverso Guglielmo d' Orange. Di questa complessità di trame ci dà la misura l'ultima strofa: "Poiché la luce pallida di quella città di provincia I Si spanderà come olio o inchiostro I Sull' anMattino a Derry "Il ne peut y avoir de progrès (vrai, e' est-à-dire mora/) que dans /' individu et par l'.individu lui-meme". ,Baudelaire lournaux intimes La nebbia dirada e le cavità Rilucono, nere, nella bocca frantumata Dalle città in macerie. Una vecchia antica, Musa di una rivoluzione in cenere, Devastata dalle lotte, vede il suo aisling Vacillare nella brezza, La visione del querceto esitare Sulla banchina deserta e la porta della città. Qui ha avuto inizio e qui almeno Svanisce, o sembra, nel passato Finito; zoccolio d'ombre che battono Meccanicamente su botteghe e osterie_ Uno strano silenzio pastorale domina Lo scintillio dei tetti, il mormorio di scuole; Perché è così che i secoli procedono - Due passi avanti e uno indietro. POESIA/MAHON c6ra imprecisa mappa del mondo alla parete I E punirà la natura nel nome di Dio". O si prenda, per concludere questa brevissima ricognizione, la giustamente celebrata Un capanno abbandonato nella contea di Wexford, che offre anche un esempio del- /' ironia del poeta. Una ironia rivolta forse al noto invito di Alvarez aipoeti delMovementadabbandonare le leggerezzedelwellmade-poem per dedicarsi a più alti doveri, agli obblighi imposti loro dall'essere i sopravvissuti e i testimoni della Seconda Guerra e dell'Olocausto. Nella poesia; che chiude la terza raccolta, The Snow Party, un migliaio di funghi, cresciuto negli anni alla luce fievole proveniente dal buco della serratura, implora i turisti che hanno aperto laporta di non essere rigettato nel buio, d' essere ricordato: "Ci implorano, vedete, nel loro muto modo I Di fare qualcosa, di parlare per loro I O, almeno, di non richiudere la porta. I Gente perduta di Treblinka e Pompei! I 'Salvateci! Salvateci!' sembrano dire ". È proprio in poesie come queste che appare evidente come la lontananza del poeta, lungi dal ribadire un'assenza, serve a proporre una più alta forma di presenza che non interessa solo la sua persona o la sua opera, ma soprattutto la schiera di esclusi e di vittime cui è semprè stata negata. Costretti da sempre al silenzio, la loro parola acquista una pregnanza intensa quanto il sentimento prodotto da un ritorno dopo un lungo distacco. La poesia offre il luogo, lo spazio ideale, in cui conferire questa parola poiché compito del poeta, soprattutto in una società divisa, è di riaffermare la possibilità del dialogo restituendo alla parola la sua dignità. Perché, come Mahon stesso continua a sostenere, ogni buona poesia sià anche un modello di buona politica, prefigurante gente che comunica, con sottile onestà, a un livello profondo. Difficile a credersi, questo luogo tranquillo, Quasi pace la sua desolàzione, sia stato Fino a poco, una città in crescita; fremente D'aspettati ve, ogni incidente Imprevisto, un tremore Misurabile sulla scala Richter Degli eventi mondiali, ogni scena vibrante Tradotta sul piovischio dello schermo. Che ne è della trasformazione che vi si prevedeva, Il salto quantico dalla paura al fuoco? Da migliaia di comignoli volge il fumo Da un lato mentre le piogge ritornano A velare i luoghi delle esplosioni e la nebbia del tempo accoglie l'ideologo. Un mercantile russo diretto in patria Piange la città nella sua tristezza. (da The /-lunt by Night, Oxford University Press 1982). Aisling, in gaelico, significa visione. 53

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