Linea d'ombra - anno VII - n. 38 - maggio 1989

IL CONRSTO prestigioeche,perquantononlacondividiamo, conquestaaspettativa si debbonofare i conti, se si vuoleparlare tutti dellastessa cosa e che questacosa sia poi la poesia.Non mi pare poco, tanto più se lacriticadellasuperstizioneesteticae la restaurazionedella grandezzadellapoesia, finalmenteposta all'altezza sull'orizzonteche leera stataassegnata,non sarannpsentitecomeintimamentecontradcijttorie,da chi ha dovutorespingerele avances di .una"scienza" dj. ciòche la letteraturanonè, perché nessunlettore reale o idealelo potrebbecredere,e ora, in base alla stessalogica,converràche,se nonvogliamoperderedi vistalapoesia,dò che è statae ciò che continuaa essere,nonpotendolavederecon gli occhi di nessuno e sapendo anzi che non esiste fuori delle aspettativeche la riguardano,la dovremolocalizzareservendoci di queste coordinate. La sua tensioneall'assolutezza e il sogno impossibiledi conoscerlae incarnarla,nei terminipiù concretie accettabiliche riusciamoa immaginare,corrispondonodel resto al nostrosforzodi parlaredelle tanterealtàdisparateche sonole poesie, come se fosserouna cosa sola, e di parlare della singola poesiacomecampionedi una classeinqualchemodoomogenea. Il secondotitolo, con cui per tutti questi mesi avrò fatto fischiarele orecchieall'autore, dichiaraunasceltadelgenere. Ancheper CarloMuscetta,nei due volumidi Per lapoesiaitaliana, Studi, ritratti, saggi e discorsi, rispettivamentedelimitati Da Dante a Leopardi e Da Belli a Gramsci (Bonacci,Roma 1988, pp. 259 e 323),parlare della poesia implicauno sforzodi messa a fuoco, chenonlepermettedi sclerotizzarsinella iconadellasuperstizioneidealistané di svaporare tra le maglie larghedi uno scetticismosenza pathos, proprioperchéne coglie la problematicità e a essa si afferra. A consolazionedi Barenghi,vedròallora di correggermi:c'è un pathos nellacriticacheci trasformatutti in lettori ideali,non ovviamentenei collaboratorisolertidella perfezionedellapoesia dai quali abbiamo preso le distanze,ma in gelosi tutoridella sensatezzadel nostrolavoroe del postoche in esso ccupa una poesia con la minuscola,consideratamolto freddamente,vista come ciascuno la può vedere e tuttaviapiù adeguatamentecompresa solo in relazione al sogno corrispondente. In Per lapoesia italiana, con una traversatamirabilmente riassuntivadella nostra tradizionepoetica, la passionedi Muscetta si misura appunto con l'impresa davvero impossibiledi Disegno di Marco Ceruti 18 stringerlatutta,dalleorigini ai giorni nostri,nell'immaginecoerente e significativadi un racconto in cui non si imboccanole scorciatoiedellè "prevenzionidi gusto",ma la sintesi è consentita da un ricercatoaccordocon la tradizione,dall'individuazione di unasua inappariscentecostanza,dallascopertadellesueragioni. Propriograziealla lucidapercezionedellaproblematicitàdel proprio lavoro,Muscetta è uno dei pochi critici che riescanoa mettersi dalla parte del lettore e tentinodi rispondere, come in questocaso, al giovane che sempre,in una scuola, in un salotto, in una redazione,corre il rischiodi porre le domandeindiscrete: checos'è, comesi capisceurtapoesia,lapoesia.Solosapendoche non esistonoacquisizioniirrevocabilie nel ricambiodellegenerazioni assecondanole vicissitudini'dellapropriamemoria,ci si può del restogettarenell'avventura di un'iniziativa comequella del Parnasoitaliano, la celebreantologiaeinaudianadellanostra poesia,dellaquale Per lapoesiaitaliana riproponele introduzioni, unmodellodi organizzazioneperglialtri saggi,conl' entusiasmo di CarloMuscetta,alla cui fertileincontentabilitàmi pare si addicaperfettamentelagiàricordatadecisionediperseguireil sogno sognatoda altri, non perchéci si creda, ma perchénon si dispone di nessun'altra traccia. Nei due volumi, incalzandogli autoripiù diversi,da Dantea Mameli, da Tommaseo a Petrarca, da Belli a D'Annunzio, da . Monti a Leopardi,da Ariostoa Betteloni,il critico è animatoda undesideriodicapireche soloraramente,e perpoco,siplacanellapienaadesione,alternatae indissolubilmentelegataal suocontrario, altrettantoimportantee significativo. Per rispondereallora al principiante,che non riuscendoa sapere che cosa sia la poesia volge la propria curiosità a scoprire dondè venga,Muscettaapre il propriodiscorso su una prospettiva storiograficaeeuropeae, nellastoria,nonaccontentandosidelle sistemaziòniconvenzionalima privilegiandole contraddizioni, gli inconciliabilieccessi emblematicamenterappresentatidal "controclassicismo"di Monti e dalla violenza dissacratoriadi Belli,esaltalaproblematicitàe l'impegnomodernamenteassoluto.cheesigeuna noziohedi poesiacomprensivadei suoi estremi, l'oscenità e l'accademismq, il dialettoe la "retorica". L'importante è mantenereaccesa la fiammelladell'intelligenza, finché· nella comprensione il critico nonabbia trovato il consentimento con se stessoe con la molteplicitàdel reale, se non quellocon il poeta studiato,e nel giudiziononabbia sintetizzatoquellavarietà di rilievipuntualie concretichenessunsupremotribunaleestetico verrà mai a comporre in una definitivaunità. Ho sbagliatoleggendonel titolodel libro di Muscettaunadivisa di rigoremoralee di tensioneintellettualeche, nel romanesco di Belli, suonerebbe"sempre la verità, sempre er dovere"? Per lapoesia italiana, e qui la smettoprima di scaderenellacelebrazione,è un titolo che sta bene al suo autore, maestrodegli studi universitarie al tempo stessocriticomilitante,anzi incarnazioneproverbialedel criticomilitanteanticonformistae battagliero;machenonpotrebberisultarepiùstonatoaddossoallacritica che ora passa il convento, si occupi di romanzi o di poesia. Senza parlare espressamentedel brutto momentoche attraversala criticae sulquale si mantieneun imbarazzatosilenzioda partedi tuttigli interessati,il librodiMuscettané fornisceunadiagnosi convincentee tempestiva. Il saggio in questionerisale infatti al 1982,quando lo scandalononera tantoevidentee anzi si vaneggiavadi soluzioni finali e sistemazionidefinitivesottol' egidadell'imperialismosemioticoe inforzadi unalottizzazionedi compromesso.Polemizzandodunque contro i "vaniloqui macchinosiecostosi"del criticusludens, comelochiamalui,edenunciandol'illusioneneoscientistaeneopositivistadiprodurrescien-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==