tolata. I piloti con gli occhiali da sole e gli auricolari, sorridevano a noi che stavamo lì carichi di armi e bagagli. Yagnonbatté le rocce con il bastone. Tutti attendevano in perfetto silenzio. Solo adesso il comandantecapì cosa stavamotramando, carichi e silenziosi come eravamo. Come un folle si aggirava tra le file, ma il rombo del motorecoprì la suavoce.Lacrimegli comparveronegli occhi, le mani gli tremarono all'improvviso. I piloti accelerarono il rombocon impazienza,ridendo.Estraneie remoti-da un mondoblu e veloce.Agitò il pugno versodi loro, solo sotto il cielo e sulla terra, la schiena arcuata. Per la prima volta lo vedemmo perplesso, indifeso. Si arrampicò sulla scala di corda, poi si fermò ali' improvvisoe volse la testaverso di noi.Le suelabbrasi torsero in una specie di fremito. Mormorò qualche silenziosa muta ultimaparola.Maledizioni.Curvammo le teste. Il suo corpo fu ingoiato all'interno dell'elicottero che si alzò ali' istantedal suoposto. Il rumore stava scemando, nugoli di polvere si riadagiarono sul terreno. L'aereo si confuse nel cielo, e la calma tornò sulle eterne montagne. Senza una parola ogni uomo andò per conto proprio. Scaricammo i bagagli, gettammogiù le armi. Buttammovia le cassedi Ancoro uno foto di Alon Reininger (Conloct/G. Neri}. STORIE/YEHOSHUA munizioni. Si}fnziosamente in punta di piedi, come colui che cammina con il timor di Dio, a passi leggeri e intossicati dalla luce. Incantati ci facemmo strada verso la tenda cucina e la gettammo a terra, qualcunoprese a calci la lampada finché non andò in pezzi. Le latrine che avevamo eretto furono calpestate in un batter d'occhio, la latta volava per aria. Afferrarono l'asta dellabandiera abbandonata e la spezzarono in due. Ogni cosa tornòallo stato precedente e prima che passasse molto tempo, eravamo di nuovo sparpagliati dentro la fossa, esposti alla luce del mattino, al crescentecaloredei raggi del sole. Yagnonaveva già chiusogli occhi. L'orrore della luce al calor bianco sta bruciando su di noi. Il soie non ci lascia soli. Siamo stanchi, diventiamo sempre più esausti con il passare delle ore. Siamo tornati alle ossute mani di Yagnon. Ci sono rimasti ancora molti giorni per dormire qui. Un giornopassa dopo l'altro. Un accampamento addormentato, paralizzato. Solo a tratti uno di noi alza gli occhi al bruciante spazio bianco, chiamato cielo, nel casoche una macchiagrigia si muova tentando di scendere verso di noi e riportarlo indietro. CopyrighL A. B. Yehoshua 1976
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==