Linea d'ombra - anno VII - n. 37 - aprile 1989

STORIE/YEHOSHUA Ci sedemmo in cerchio ed egli parlò della guerra. Della guerra passata e di quella a venire. C'è mai sta(o un momento senw la guerra? E mai esistita la pace? terreno. I nostri cuori si rivolsero verso il suo viso sgradevole. "Cos'è successo?Qualcuno è stato ucciso?" Il robusto comandantevolsegli occhi versodi noi. Le nostrelingue si mossero senza suono.Le parole si smorzarono. Siamomorti, tentammodi dirgli.Ma egli non cercavaunarisposta.Avevagià smessodi ascoltare.Si asciugò il sudoree parlò: "Perché sietefiniti in fondoa questobuco? Ho giratoper aria a lungo cercandovi...e non è stato facile trovare il tempodi venire da voi... Dicono che dalla fine della guerra non avete fatto nulla." Nessunobattéciglio.Egli esaminòil canaloneinterrogativamente. "Chediavolo...uncaos totale...unosenestasdraiatocosì,nudo?" La sua voce era tagliente come una frusta.Restammoin silenzio. Yagnon dischiusegli occhi stancamente,la testa ancora appoggiata a terra. L'ufficiale drizzò le orecchie, chiese unarisposta. "Oggi: riposo". La voce di Darzi si levò infine come dalla tomba. "Riposo?"ruggì il comandante,e il suoruggito svegliòcoloro che ancora dormivano. "Riposo",ripeté innocentementeHilmicongli occhispaventati. "È sabatooggi?"Unaminacciacomparvesullaboccadell'ufficiale. · Perfino io mormoraiscusandomi. 1 "Abbiamopersoilcontodei giorni".Tuttiassentirono.Le nostreanimeeranogiàvenduteall'uomo chegiacevasullaschiena, e guardavacon gli occhi morti. Il comandanterestò stupefatto.Era un ufficialedi alto grado e noneraabituatoali' insolenza.Perfinodurantelaguerrapronunciavano il SII nomecon rispetto, sebbenefosseuncivile.Aquel tempoera solito viaggiareper il mondo,ed era uno che forniva le munizioniagli arsenali che ne avevanobisogno.Avrebbe potutoriposarsi,adesso,nel suograndeufficio.Ma siostinavaacercare la grande impresa.Quando seppeche stavanorichiamando gli eroi di'guerra, gli imboscati, si nominòda sé comandantedi compagnia,e anche se sembravache non sarebbepiù ricomparso, eccolo qui. Da quel momentoin poi non pronunciòuna parola. Si chinò verso le sacche e vi rovistò dentro. Solitarioe forte, una figura bianca.Piantòunapiccolatenda fuoridal fossoe ci si chiusedentro.Quandogiunsela notte uscì dallatendae girovagòper unpo' in mezzo alle pile di equipaggiamentibuttati in giro finchénon trovòuna lampadarotta.La aggiustòe l'accese. Per laprimavoltaavevamoluce.Tuttalanotte la lampadabrillòaccantoa luie attraversola tenda la sua figura si-delineavamentreordivaproget- . ti e si chinava sui piani. Il giornodoposi alzòprimadell'alba, quand'era ancorabuio. Concomandirabbiosi ci fece usciredalla fossa,e un'ora dopoci trovammodi frontea lui in formazioniassonnate,armatie pronti. Mandò i ritardatarisullacima del montead accendereun fuoco per il sole nascente. Mandò gli ufficiali a mettersi i gradi. Quandoi cieli si illuminaronodi raggidoratie il fuocosi spense, i ritardataritornarono,e poi ci arrampicammotuttidietrodi lui in una lunga fila, mentre Yagnon si trascinava sul fondo come un•ombra nera.Salimmo éd entrammonei wadi finchéraggiungemmo la cima, dove il cielo azzurrosi apriva, grandee vicino. Tutto il giornosparammonell'abisso, fino ad avere le spalleindolenzite: Nella nottecorremmo.dietrodi lui giù per il pendio e non ci permisedi mangiareo bere finchénon avemmo innalzatoun alto pennone. La notte risalimmola montagna,sotto cieli stellati. Fino a mezzanottesparammonell'oscurità, colpendoe mancando il bersaglio,con l'ecocherotolavatutt'intorno a noi.La restantepartedellanotteci eravamoalternatialla guardia,con I'insonnecomandanteche svegliavale sentinelle.Avevamodormito solopocheore, ed eccoche era già il terzogiorno,ed eglici sovrastava- pulito, ali' erta e rabbioso.Nel mattinocrepuscolare, appesantitie indeboliti,ci allineammoper innalzare la bandiera di guerradimenticata,che egliaveva portatocon sé, e per ascoltare l'ordine del giorno che aveva composto, un salmo biblico. Tuttoquel giornoscavammotrincee,accampamentie buche. Le nostremanieranopiagatecomequelledei lebbrosi.Non c'era tregua. Egli passavadi trincea in trinceae apostrofavai pigri. I nostri occhi cercavanodisperatamenteYagnon,maegli, diabolico, si era trovatounacavitàprofondae ci si era addormentato,come senonavessefattoaltrodal tempodellaguerra;e mentrenoibersagliavarrioinutilmentele rocce, egli sonnecchiavadistesonella sua fossa.Di tantoin tanto il fumodellasua sigarettasi levavain volute.La nottesçavammobucheper le latrinee le coprimmodi latta, e raccogliemmoin un soloposto i nostri escrementisparsi ali' intorno.Da quel momentoin poi per fare i nostribisognici recammoverso la cima del canyon.Egli fu il .primoad andarci. Raggi obliqui lambivano le rocce roventi. L'intera compagnia ronzava intornodebolmente,gli occhi tristi fissi sulla massiccia figura accovacciatain solitudine. Di notte un falò. Ci sedemmo in cerchio ed egli parlò della guerra.Dellaguerrapassatae di quellaa venire.C'è mai statoun momentosenzalaguerra? È maiesistitalapace? Eglistavainpiedi di frontea noi e leggeva dal libro delle guerre, con unavoce chiarae piatta,come se stesse dandodegliordini.Le nostreteste annuivanoe si chinavano,ma egli lanciavasassolinia coloroche sonnecchiavanoe li facevasobbalzare.Ali'avvicinarsidellamezzanottecichieseali' improvvisodicantarecanzonidibattagliacadute da temponell'oblio. Ci guardammol'un l'altro impauriti, comese stessimovivendoin unincubo,malui ci incalzava,ci stava addosso insistente.Cantammo.Esitammo dapprima, rauchi, ma a poco a poco il nostrocanto si trasformòin un terribilee selvaggiogemitoda ubriachi.Esausti dallacalda e faticosagiornatadi lavoro,urlammoe sbraitammoi vecchisanguinosiinniguerreschi.Lui stavaritto, le braccia incrociatesul cuore, una traccia di sorrisosullelabbra.Poi tornòserioecizittìalzandolamanoferma, e ci rispedìalle nostrecoperte;ai nostri turni di guardia. Domani sarebbestata una grande giornata,disse. II quartogiornoattaccammo.In un sologiorno le tecniche di battagliadimenticateci tornaronoalla inente. Di collinain collina, di monteinmonte,ci riuniva,ci mostravadove attaccare,dove vincere.Dopoci saremmosparpagliatiper le collinerocciose, 79

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==