IL CONTESTO conoscibile quasi senza soluzione dì continuità nell'universo artistico dei suoi personaggi, narratori in prima persona. È pertanto lecito ricondurre ali' autore stesso la vita dì tante sue figure letterarie, segnate da una malattia mortale, all'uomo appartato, al figlio non desiderato, il cui ruolo dì outsider - contraddistinto già negli anni della scuola da un forte senso di isolamento - venne ulteriormente amplificato da una non comune affezione polmonare. I personaggi dei suoi romanzi e racconti e delle sue pièces teatrali annunciano tutti, in una monomaniaca coazione a parlare, lo stesso messaggio:. considerato a partire dalla morte, tutto è futile e ridicolo; all'insegna della demenza e della malattia, tutto ciò che è vivente porta in sé i germi del proprio sfacelo. Der Unlergeher (Il soccombente, Adelphi 1986), Ausloschung: Ein ùrfall (Estinzione. Un decadimento, 1986) sono, per esempio, titoli di alcuni suoi romanzi. Domina in essi una nota di sinistra comicità, ancora più intensamente avvertibile nei lavori teatrali. Ciò dipende, non da ultimo, dal fatto che Bernhard, in maniera assai .conforme alle esigenze del teatro, ha scritto moltepièces pensandole per attori ben determinati, in grado di strappare un gesto comico al suo disperato nichilismo. È il caso, per esem~ pio, del suo amico Bemhard Minetti, il più grande attore vivente di lingua tedesca, protagonista fra l'altro delle pìèces scritte espressamente per lui Minetli, Der Weltverbesserer (Il riformatore del mondo), Der Thealermacher (Il teatrante), così come è il caso dì Ilse Rìtter, Kirsten Dene e Gert Voss, altri attori favoriti dì Bemhard, nella pìèce Riller, Dene, Voss. In Italia-diversamente da quanto è accaduto in Francia- è stato finora possibile assistere solo in maniera sporadica ai lavori teatrali di Bemhard: un'attività pionieristica è stata ANTOLOGIA svolta dal "Gruppo della Rocca" nel 1982 con Die Macht der Gewohnheit (La forza del/' abitudine), cui ha fatto seguito lo Stabile dì Bolzano nel 1983/84 con Minetli. La casa editrice Ubulibri ha nel frattempo pubblicato in due vcic lumi un'ampia scelta del teatro di Bernhard. Il grande successo dell'.ultimo decennio sui palcoscenici di lingua tedesca dipende anzitutto dalla capacità e bravura degli attori. Così come ne La forza del/' abitudine cinque sonatori dì un circo tentano invano per tutta la durata della pièce di provare il quintetto La trota di Schubert, in modo analogo alcune sue figure monologano sul palcoscenico esclusivamente sulla mostruosità della loro condizione e su ciò che avrebbero dovuto intraprendere per ribaltare tale condizione. Tutto è disgustoso e per qualsiasi cambiamento è sempre troppo tardi. Sul palcoscenico non accade pressoché nulla. Per questo motivo la forma letteraria più consona a Thomas Bemhard è fa prosa. In periodi interminabilmente lunghi, la cui lettura mozza il respiro nel vero e proprio senso della parola (anche per la quasi totale assenza dei capoversi), affiora dal suo stile un ritmo che non lascia alcuno spazio alle pause, non le consente, poiché deve esprimere un senso dì ossessione da cui non è lecito riaversi per tutta la lettura del libro. Un'ossessione che spinge a parlare, aparlare anche contro lo scorrere del tempo. E in ciò si rispecchia, ancora una volta, la paura dì Bemhard dì morire per difficoltà o incapacità respiratoria. La costruzione del periodo complicata, intricata, estenuante, che ricorda sovente il modo di parlare di un "ossesso", caratterizza peraltro soprattutto le prìme opere di Bemhard: Verstorung (Perturbamento, Adelphi 1981), Frost (Gelo, Einaudi 1986), Das Kalkwerk (Lafor- . nace, Einaudi 1984). La prima parte della sua autobiografia Die Ursache, 1975 (L'origine, Adelphi 1982) rappresenta una svolta sul piano stilistico. A cominciare da questo libro, Bernhard scrive periodi più semplici, più brevi. Le sue opere successive - come, per esempio, Holzfiillen. Eine Erregung (Il taglio degli alberi. Un 'irritazione) - danno un 'impressione di maggior pregnanza e chiarezza in quanto vengono a mancare·molte subordinazioni grammaticali e manierismi che rendevano più gravosa la lettura. Contribuisce a rafforzare questa impressione di una lettura "più leggera" anche il fatto che oramai si conoscono i temi affrontati dall'autore. Bemhard scrive sempre sugli stessi argomenti, il che gli ha procurato a un tempo il rimprovero degli uni e i1plauso degli altri. Il suo modo estremo dì vedere e di scrivere di cose, andava per forza a scapito di una disposizione al confronto, in grado dì operare distinzioni. La sua peculiare forma artistica e letteraria è stata l'esagerazione più totale. Le sue sentenze, che condannano tutto e tutti, hanno sempre comportato inevitabili reazioni, per questo in Austria non è possibile scindere le sue opere dalla loro ricezione. Bemhard esagera, con l'obiettivo di rendere ben riconoscibile l'oggetto della sua esagerazione, ma lo fa con una sfasatura temporale, con un'anticipazione su cui Ingeborg Bachmann già nel 1969 aveva richiamato l'attenzione, sostenendo a proposito: "L'intensità con cui questi libri mostrano il loro tempo, pur senza intenzione alcuna, sarà riconosciuta da un tempo futuro, così come un tempo futuro ha compreso Kafka. In questi libri tutto è preciso, di una tremenda precisione, solo, non conosciamo la cosa che qui viene descritta così precisamente, noi stessi". Ma forse compiremo progressi, grazie alla lettura dei testi dì Bemhard . Morbus Austriacus Thomas Bernhard e la sua patria JeanAméry "Si corregge l'errore della vita cancellandone le tracce", è quello che sostiene, nel romanzo di Bemhard Korrektur (Suhrkamp 1975),Roithammer, il biologoaustriacotrapiantatoinInghilterra, che erige un "cono" per l'amata sorella nel cuore di un boscovicinoa Salisburgo,una costruzione"blasfema" nellaquale la donna morirà senza essere riuscitaa trovare quella "somma felicità" auspicataper lei dal fratello. AncheRoithammer, sul cui destino siamo ragguagliatida un io-narrantesulmodellodi SerenusZeitblom,muore impiccandosi inunaradura,dopoaver distruttoconcura estrema i suoiimportanti appunti e aver disposto che la costruzione fatale divenisse proprietàdellostatoaustriaco a condizioneperò di lasciarlaandare in rovina. · Morte senzamascheramento, negazioneche in sé non ha più nulladi positivo."Nientificazione dell'essere" non all'insegna di un progetto ma per il nulla in quanto tale. 6 Dietro al razionale e insieme folleRoithammer si cela - ne sono certo- la figura di LudwigWittgenstein.Roithammercostruisce una casa per la sorella: altrettanto fece Wittgenstein. Wittgensteinlasciò un patrimoniocospicuo ai fratelli, allo stesso modo sicomportaRoithammerdiAltensam.Roithammerconduce un'esistenza spartanamenteastratta, così fu la vita esterioredi Wittgenstein. Roithammer è austriaco e insegna in Inghilterra esattamente come Wittgenstein. Ritorneremo ancora sulla questionedell'austriacità.Ecco tuttociòche è possibileraccontaredi avvenimentiche talinon sono;daquestomomentoparleremodell'opera e del suo significato. Possiamo chiederci perché dovremmo interessarci a questo vocìo monotonale,a queste ripetizionimonomaniache, a queste montagne di parole costruite artificialmente, sempre uguali a se stesse, che si smarriscono in una sintassi inadeguata, divenute espressioneartisticadi una miserialinguisticae di unapovertàdi
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