NEW YORK E HOLLYWOOD TEATROE CINEMA, MASCHILEE FEMMINILE,WASPE OUTSIDERS. INCONTRO CON WILLEMDAFOEE ELIZABETHLECOMPTE a cura di Maria Nadotti Elizabeth LeComptein Miss Universo/Happiness (foto di.PaulaCourt). Dietro a una delle star emergenti del nuovo cinema americano si nascondono uno dei protagonisti più interessanti della scena teatrale newyorkese off off, un liberal di stampo classico e un uomo che non ha paura di dichiarare che la sua donna è un genio. Lui, WillemDafoe, dopo il Cristo di Martin Scorscse e il sergente buono disegnato dal muscolosissimo 0/iver Stone in Platoon, non ha apparentemente bisogno di presentazioni. li successo arrivatogli via grande schermo lo ha proiettato in brevissimo tempo nel cielo dello star system hollywoodiano e gli ha guadagnato l'immagine patinata di nuovo idolo massmediologico. lei, Elizabeth leCompte, rigorosa radicµle esponente di primo piano del teatro americano di sperimentazione, direttrice del Wooster Group di New York, e nella vita compagna di Dafoe e ma.dre di suo figlio, si prepara a dirigere il suo primo film "commercia/e", una versione anni Novanta di Nòtre Dame, con Dafoe nel ruolo di Quasiinodo e la collaborazione dell'intero Wooster Group. li incontro a Soho, al Performing Garage, sede della compagnia teatrale da loro fondata verso la metà degli anni Settanta. Ali' interno del piccolo edificio, accanto a uno spazio teatrale dalla struttura anomala eflessibile dove il gruppo ha messo in scena aie uni tra i lavori più significati vi della sperimentazione americana degli ultimi venti anni, una serie di locali che alludono ali' autosufficienza di un artigianato di intelligente povertà e alla bontà di unaformula giocata sulla collaborazione e sull'interscambiabilità di ruoli e funzioni. È qui che, s_eparatamente, prima leCompte e poi Dafoe mi parlano del loro prossimo progetto comune, di se stessi, della situazione americana e di molto altro. li montaggio dcli~ loro risposte è ovviamente a cura di chi scrive. Come è nata, ali' interno della vostra compagnia, l'idea difare un film destinato alla distribuzione commerciale? E.L. Di film,all'internodella nostra attività teatrale ne facciamo da dieci anni. Sono uno dei tanti materiali che confluiscono nei nostri spettacoli. Quindi non c'è rottura con il passato, se non per quel che riguarda il progetto produttivo e quel tanto di compromesso che sarà richiesto da un budget di circa un milione di dollari e dal desiderio di una distribuzione nei circuiti normali. L'idea è comunque di rimanere fedeli al nostro abituale sistema di lavoro, basato sulla collaborazione esulla ricerca di un linguaggio che permetta di raccontare una storia così come la vediamo e non in funzione di un immaginario pubblico medio o del mercato. W.D. Ci è parso lo sviluppo più naturale di anni di lavoro comune. A Hollywood sembra che la questione principale sia calcolare in anticipo il dosaggio esatto di quegli elementi che garantiscono il successo commerciale di un film, senza andare a vedere se tra loro ci sia un rapporto. Bene, noi siamo già una miscela chimica funzionari te: abbiamo una storia, un nostro equilibrio, un'ottima relazione di lavoro e una visione chiara. Perché proprio Notre Dame? E:L. Mi è sempre difficile dire come nasce un 'idea. A monte di questo progetto direi che c'è un'immagine precisa: una cer- .ta chiesa sconsacrata a due passi da qui, dove Willem e io passavamo tutti i giorni andando a casa e che ora non esiste più. Era dia ventata una specie di luogo di raccolta per i senza casa della zona, una corte dei miracoli. Un giorno passandoci davanti ci siamo fermati eWillem si è messo a fare strane faèce di anÌ)11alei poi il gobbo. Ecco la sua immagine distorta sullo sfondo della chiesa è stata all'origine di tutto. · W .D. Il progetto mi entusiasma, anche se, coi:neattore, in questo stadio preparatorio preferisco saperne pochissimo. Il personaggio mi attira. Sono romanticamente attratto da tutto quello che è diverso da come appare. Quasimodo è il perseguitato, colui che viene frainteso. Ecco, il mio lato romantico risponde proprio a questa provocazione. Da sempre sono affascinato dai mostri. Mi piacciono Frnnkenstein, gli outsider, i poveri, i matti. · Perché? W.D. Forse perché mi ci riconosco, me li sento dentro. So di 59
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