SCIENll/CHARGAFF nerare,comeha fatto, e come tuttorafa, l'avvento dellagrandetiratrice di somme finali: la morte. Se la medicina insiste a voler percorrerela stradache sembraaver attualmenteimboccato,udiremoprestodireche la grandemissionedella medicina è ineffetti l'abolizione della morte, una prospettivache anche il più fiducioso degli ottimisti esiterebbe a estendere a qualcunoche non fosse se stesso. Una etica ridicola Se una delle accademie scientifiche- di quelle che in passato spessohannobanditopremi per un saggio che desserisposta a un dato quesito- fosse stata abbastanzaeccentricada proporre un temaquale"ComeRendereilRapportoSessualenonNecessariosenzaInterferirecon laPropagazionedelGenereUmano?", allora le attuali innovazioni tecnichenella riproduzionesi sarebbero benmeritateuna medaglia.Il fattoche tale domandanonsia stataposta non è solo dovuto all'arretratezzadelle vecchiescienze, maancheal fatto che esseeranomoltomenoindiscrete di quel che sono ora, preferendo evitare l'inevitabile. Non so se il loro sensoetico fossepiù sviluppatodi quel che è attualmente,ma direi che i lorosentimentiestetici loeranoproprio: aborrivanoI' indecenza, temevano le cose abiette. La manifattura di embrioni umani con l'unico proposito di triturarlie usarli per estrazioni è qualcosache non riesco a immaginarenelle mani di un vonBaer o di un Virchow. Avendoqualcosa da proporre, io certamente vieterei la produzione di embrioni umani per fini sperimentali. La curiosità scientifica non è un beneficiosenza limiti, anche se io non nego che, per esempio, il problemadel differenziamentocellularedurantelacrescitaembrionalesiauntemadi notevoleinteresse.L' astenersidal porre domande necessarie è uno dei sacrificiche anche Ioscienziatodovrebbedesiderareper la dignità umana.E c'è così tantocheancoranon sappiamo;cominciamoconqualcos'altro, allora. Analogamente,disapprovol'uso dellemadri sostitutive,specialmentese a pagamento. È vero che il capitolo 30 dellaGenesi ci dà unadescrizionevivacedi una situazionedi grandeconfusione, ma dovrelllmo lasciare questa roba all'antico popolo del desertoe ai loroproblemi di coscienza,e poi questocelebratoresoconto in realtà tratta di una forma di adozione in una comunità primitivaa struttura poligama. I passida gigante che la scienza- e soprattuttole sue applicazioni - hanno fatto nei nostri tempi sono composti da un'infinità,di minuscoligradini, ciascunodei quali è apparsoinnocuo o addiritturabenefico al grossopubblico. Aiutare alcunecoppie condannate a nonaverebambinia riuscireneipropri intentiriproduttivi può spingere il citologoostetrico verso un passo così lodevole. Ma già possiamo scorgere l'inizio della coltivazionedi uomini, della produzione a livello industriale.E chi potrà impedirelaproduzionedimassae losfruttamentoindustrialedegliembrioniumani,l'emergere di unnuovosettorebiotecnologico?Chi può negare l'interesse scientificoinsito nella produzionedi chimere, nello studio della crescita embriOnaleumana in un utero animale?Ebbene, credo che la società dovrebbe prevenire tutto ciò, e anchedi più, ma ho paurache non lo farà. Vedoavvicinarsi un gigantescomattatoio, una Auschwitzmolecolare,dove anzichédentid'oro sarannoestrattipreziosienzimi e ormonicostosissimi. Cupidigia e ambizione "Nulla resterà invendicato":così ci assicura un celebreverso del Dies lrae; ma dato che quel momentonon è venuto,e visto che la gente è quella che è, io vedo solo due modi per prevenire l'accadere di cose anche peggiori,e cioè moderaredue caratteri- ~ sticheumane,la cupidigiae l'ambizione. Se i nessi pecuniarifos38 serorecisifacendoinmodoche tuttoquelloche ha a che farecon la tecnologiariproduttivadebbanecessariamenteesserefattosenza compensimonetari, come atti puramente samaritani,e se l'anonimatofosseobbligatorio- cosicché tutti i notevoliprogressi di questanuova scienza applicatadovesseroper forza essere pubblicatisenza i nomi degli autori - allora quasi tutti gli spiacevoli eccessisarebberoevitati. Il carattere ridicolmenteutopico di questemie raccomandazionidovrebbe essere preso comemisura della mia mancanzadi speranza. Da "Nature", voi. 327, maggio 1987; trad. it. "Il manifesto" 23 agosto 1987. Copyright MacmiJlan Magazines Limited.
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