' IL CONTESTO 2 Conchidiscutere Goffredo Fofi C'è stato,un tardopomeriggiodiquest'invernomoltoarido, un incontroalla Casa dellaCulturatraAchilleOcchettoe gli "intellettualimilanesi", al quale, con una certa sorpresa, ero statoinvitato.Dico subitochegli "intellettuali"eranoperlopiùsignorie signoremoltobenestanti,piuttostoalti funzionari della cultura intesa in senso lato (istituzioni, industria culturale, accademia),che non scrittorio artisti, e che non si trattavadi unpubblico simpatico.NeancheOcchettomi pare uno che sprizzi simpatia da tutti i pori; ma mi è accaduto, via via che il suo discorso si snodavasopra la bella platea,di paragonarelui e quella, e di trovaredecisamentemigliorelui - moltopiù coraggioso, almenoa parole.E questa simpatia andava crescendoman mano che, durante gli interventi,mi sembravadi leggere sulla sua facciauna irritazionecrescente, per non dir di peggio per le sciocchezze che doveva ascoltare, con non più di una o due eccezioni. Da questo incontroe da altri, dalla lettura dei documenti precongressualidel Pci, dai miei vagabondaggiper il BruttoPaese,dallefacceche vedoe daidiscorsiche sentonellacosiddetta"sinistra", ho ricavato sul Pci e suOcchettodueconvinzioni che sarei ben felice di vederesfatate: che i discorsi sonocoraggiosimache la"tattica"continueràaesserelastessa, e quindiche le aperture al socialee le novità vere verranno ancora sacrificate alle mediazionipolitiche nel Palazzo; che i discorsisonocoraggiosie innovativi,e sembranoanche sinceri, ma che non c'è una base, né dentro né fuori del Pci, in Italia, per sostenerli e farli propri. Insommae inbreve: la situazioneumana,culturale,antropologica,morale e dunque politica è nel nostro paese (a cominciaredal funzionariatoPci) moltomamolto più compromessa di quantonon si vorrebbecredereo farci credere.Certi discorsi (per esempio sulla responsabilitàdi ciascuno,senza escluderei proletari, nei confrontidel degradodella natura o della famedegli altri, con quelloche ne deve conseguire di cambiamentodi rotta; per dire solo la cosa più macroscopica che mi viene alla mente), non sono bene accetti dai nostriconnazionali,e c'è perfinochi, facendoli,cercasoloun suo nuovo ruolo e spazio di potere. · Romperela crostadurissimadellecomplicitàe degliinteressi è piùchedifficile,è forseimpossibile.Che unaparte del Pci ci provi, è perciò più che lodevole,in mezzoa questopopologiàdi formichetramutateinpopolodi cavallette,maè lecitodubitaredel successodellesuepropostepiù radicalie, per questo, restare sulla diffidenza quantoalla sinceritàdi molti che le avanzano.Altrettantoè lecito, e forse doveroso,seguireconattenzionegli sviluppidellasituazioneinternaalPci (quanti trucidiancora vi si annidano!)e con molta attenzione quelli del rapportotra le paroled'ordine lanciatedall'alto e la rispondenzao la crisi che esse possonosuscitare nel bassoe, di ritorno, nelle aree del potere politicodella cosiddetta"sinistra". Personalmente,portato come sono a provare simpatiaper le causeperse e per i perdentie vedendonelPci di oggi un disordineche può essere vitale,mi accade per la prima volta di guardarecon attenzionea un partito che la miaesperienza mi ha portato a considerare inpassato più nemicoche amico (non intendo,è chiaro, le sue basi), perché da qualche sua parte possonoveniree forsestannogià venendocontributi possibilia quellaricomposizione "culturale"primache politica cui si puòe si devecontribuirein tanti, ma con vigilerigore e nonpigliandoper buone tutte le chiacchiereche i nuovi aspiranti leader,da punti diversi, tuttaviaci imboniscono. Non dimentichiamociche ci sonoperfinoquelli che riescono a cavalcarea loroscopiimmediatidi potereanche la tigreahimé realissima del possibile finale... Dellaradicalenovità in cui i problemisi pongono- e sono infinequelli della sopravvivenzadel mondo, del rapporto tra paesi ricchi e poveri, dei modellidi sviluppo,dell'austerità; e sonoquellidi unamutazione sinequanon dei valoriedei modelli - molti si rendono conto, dentro o fuori dei partitie delle chiese e delle istituzioni.A cominciare,questa è la mia impressione,da Occhetto, forse unico tra i politici di serieA. Ma ci sono anchemolti che preferiscononon rendersi conto, per esempiolapartepiùottusadi unaexnuovasinistra(laparte più tradizionalee vecchia della fu nuova sinistra: di tradizionemarxista-leninista,o meglio:burocratico-leninista)che sembra inattaccabilenelle sue convinzionidi ieri e che nessuna crisi ed evidenza riuscirà probabilmentea intaccare se non la perdita dei piccoli poteri corporativio sottocorporativi che è giunta a gestire. Tra quelliche"si rendonoconto"ci sono lepersonepiùdiverse,provenientida esperienzelepiùdiverse,politichee non politiche, religiosee laiche, o di praticadiretta nei campi più disparati.È questoa dare ancora la voglia sufficienteper andare avanti: la scopertadi minoranzeconvintee solide, di individui - e sonotanti-che moltofanno già nel loropiccolo senza farsi sopraffaredalla sensazionedi impotenzache la vastità dei problemiprovoca, e di individuiche vorrebberoe potrebberofareseun collegamentotra loro li si aiutassea stabilire. Fuori dalle logichedei Partiti,delle Chiese, delle Corporazioni, dei Gruppi bùrocratici, tra certi cattolici come tra certi comunisti,tracertiverdie tracertiFGCI (odi altrigruppi giovanilipolitici,probabilmente),tra certi atei come tra certi credenti, tra certi insegnanti come tra certi allievi, tra certi vecchicometracertigiovani...Ed'altraparte,ilrimescolamento che si è avutonella situazioneitalianadelle classi e dei ceti, e quellonellasituazioneinternazionalecoi fallimentideglianni Settanta, imponegrandi, ragionateaperturecosì comegrandi cautele. L'appartenenzadi tutti o quasi a una dilagatapiccola borghesia "alfabetizzata" almeno quanto a condizioni e soggezioniculturali,costringea cercarenuove aggregazioni, identità, verifiche; a far leva oggi sulle "persone di buona volontà"dovunqueesse si trovino.Per quantogenericopossa sembrare, lo è certo meno se si pensa a differenze immediatamentepalesi di frontea opzioni quali quelle di cui sopra (che ancora, insistendo, ricordiamo: sudditanza e conformismoculturali, consumismo, italo o eurocentrismo, presunzione di essere portatori di salute e novità, spirito corporativo,vieti sindacalismi,eccetera). Oggi si trovaspessocomunanzad'idee, vogliadi discutere senzainfingimenti,solidarietà,generosità,curiosità,fraternità dovemenoierice losi sarebbeaspettato;mentresenetrovano raramentee scarsedove le si trovavaieri e dove unacerta propagandadegliex vorrebbefarcicredereche ancora le si trova. Il disordinenon è grande solonelPci; e dove stannogli amici e dove i nemici (messi a parte gli ignavi, come i finti ignavi per sceltae per interesse)è tuttoda riscoprire, da verificare daccapo.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==