D.<. s. nalisti, antropologi. E di solito ne sapevano molto solo su alcuni gruppi di stranieri,eschimesi, forse, o arabi, o altri ancora. Per loro, come per gli scolari di Indianapolis, ampie zone del mondo erano terraincognita. Considerate che cosa è accaduto adesso. Grazie ai moderni mezzi di comunicazione, abbiamo visto le immagini e udito i suoni di praticamente ogni chilometro quadrato delle terre emersedi questo pianeta. Milioni di noi hanno visto più luoghi esotici di molti esploratori della mia infanzia.Molti di voi sono stati aTimbuctù. Molti di voi sono andati a Katmandu. Il mio dentista è appena tornato dalle isole Fiji. Mi ha raccontato tutto sulle Fiji. Se mi avesse tolto le mani di bocca, gli avrei potuto parlare delleGalapagos. Perciò ormai sappiamo per certo che da nessuna parte ci sono potenziali nemici che non siano esseri umani quasi uguali a noi. Hanno bisogno di cibo. Stupefacente! Amano i loro bambini. Stupefacente!Obbediscono ai loro capi. Stupefacente! Pensano quello che pensano i loro vicini. Stupefacente! Grazie ai mezzi di comunicazione moderni, adesso abbiamo qualcosa che non avevamo prima: la ragione per piangere profondamente lamorteo il ferimento di qualsiasi essere umanodi qualsiasf parte in qualsiasi guerra. E colpa delle pessime comunicazioni, dell'ignoranza sprezzante e razzista se abbiamo potuto festeggiare l'uccisione di quaSAGGI/VONNEGUT si tutti gli abitanti di Hiroshima, in Giappone, trentasette anni fa. Pensavamo che fossero feccia. E loro pensavano che noi fossimo feccia. Avrebberobattuto le loro manine gialle per la gioia,e ghignato coi loro denti storti e sporgenti, se avessero potuto incenerire tutti gli abitanti, per esempio, di Kansas City. Grazie a tutto quello che adesso la gente del mondo sa di tutta l'altra gente del mondo, il divertimento di uccidere i nemici ha perso ogni attrattiva. Ha perso a tal punto ogni attrattivache nessun cittadino sovietico sano, se dovessimo far la guerra contro di loro, proverebbe nient'altro che orrore se il suo paese uccidesse praticamente tutti a New York, a Chicago, a San Francisco. Uccidere nemici ha talmente perso ogni attrattiva che nessun cittadino americanosanoproverebbe nient'altro che orrore se ilnostro paese uccidessepraticamente tutti a Mosca, Leningrado e Kiev. O a Nagasaki, Giappone, per la stessa ragione. Abbiamo sentito dire spesso che, se la gente non cambia,continueremo ad avere guerre mondiali. Stamane vi porto una buona notizia: la gente è cambiata. Non siamo più così ignoranti e assetati di sangue. Vi ho raccontato quel sogno pazzesco che ho fatto, quello a proposito del "New Yorker" e di questa cattedrale. Adessove ne racconterò uno sensato. Questa notte ho sognato i nostri discendenti di qui amille anni, che è come dire tutta l'umanità. Se vi dilettate di riproduzione, come l'imperatore Carlomagno, entro mille anni potreteritrovarvi con un enorme quantità di parenti.Ogni persona con una goccia di sangue bianco che c'è in questa cattedrale è un discendente di Carlomagno. Fra mille anni, se sulla Terra ci saranno ancora esseri umani, ognuno di quegli esseri sarà un nostrodiscendente, e di chiunque abbia scelto di riprodursi. Nel miosogno, i nostri discendenti sono numerosi. Alcuni sono ricchi, altri poveri, alcuni gradevoli, altri insopportabili. Gli chiedocom'è riuscita l'umanità, a dispetto di tutti i pronostici, ad andare avanti per un altro millennio. Mi dicono che loro e i loro antenati ci son riusciti preferendo in ogni occasione la vita alla morteper loro e per tutti gli altri, anche a costo di essere disonorati. Sopportarono qualsiasi genere di insulti'e umiliazioni e delusioni senza uccidere né suicidarsi. Fra loro ci sono anche quelli che insultano, umiliano e deludono. Me li rendo amici suggerendogli un motto che potrebbero mettere sulle fibbie delle cinture o sulle T-Shirt o dove altro vogliono. A proposito, non sono tutti hippies. E neanche tutti americani. Non sono neanche tutti bianchi. Gli suggerisco una citazione da quel grande magnatemoralista e ladro, del diciannovesimo secolo, Jim Fisk, che probabilmente avrà sborsato soldi per questa cattedrale. Jim Fisk pronunciò queste famose parole dopo un episodio particolarmente disonorevole che aveva a che fare con la società ferroviariaErie. AFisk non era restata altra scelta che disprezzarsi. Ci pensò su, si strinse nelle spalle e disse quello che dobbiamo tutti impararea dire, se vogliamo continuare a vivere moltopiù a lungo: "Niente è perduto trannel'onore." Vi ringrazio per la vostra attenzione. Copyright K. Vonnegut / Fondazione per la pace Bertrand Russell, 1982. 31
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==