Linea d'ombra - anno VII - n. 37 - aprile 1989

SAGGI/VONNEGUT leggiata dopo la Guerra Civile. E anche loro volevano che la vita continuasse ancora, ancora e ancora. Ma ci sono mai stati degli esseri umani di qualsiasi specie che, malgrado tutto, non abbiano fatto tutto quello che potevano per far sì che la vita continuasse ancora, ancora e ancora? I soldati. "La morte prima del disonore", era il motto di molte formazioni militari di entrambe le parti durante la Guerra Civile. Forse è ancora il motto della 82a Divisione Aereotrasportata. Un motto come quello poteva avere un senso, credo, quando la morte in guerra era ciò che accadeva al soldato al tuo fianco, destro o sinistro, o davanti o dietro di te. Ma oggi la morte in guerra può tranquillamente significare la morte di qualsiasi cosa, comprese, come ho appena detto, le sule dai piedi azzurri delle Galapagos. A proposito, i piedi palmati di quegli uccelli sono proprio di un azzurro vivissimo. Quando due sule dai piedi azzurri incominciano a corteggiarsi, si mostrano quei magnifici piedi azzurri che hanno. Se andrete alle isole Galapagos, nel vedere tutte quelle strane creature, vi verrà da pensare a quello che ha pensato Darwin quando ci è andato: quanto tempo ha la natura per compiere qualsiasi cosa in modo così semplice. Se noi rendiamo deserto e disabitato questo pianeta, la natura può far ricominciare la vita. Tutto quello che le serve è qualche milione di anni, un battito di ciglia per la natura. È solo per l'umanità che sta finendo il tempo. Ho l'impressione che non ridurremo gli armamenti, anche se dovremmo, e che un giorno o l'altro faremo saltare davvero tutto in aria. La storia dimostra che gli esseri umani sono abbastanza malvagi da commettere ogni atrocità immaginabile, compresa la costruzione di fabbriche il cui unico scopo è di uccidere la gente e bruciarla. Può darsi che siamo stati messi sulla Terra per mandarla in frantumi. Può darsi che siamo lo strumento della natura per creare nuove galassie. Può darsi che siamo programmati per migliorare sempre le nostre armi e per credere che la morte è meglio del disonore. E allora un giorno, mentre su tutto il pianeta si tengono riunioni per il disarmo, bang! È nata una nuova Via Lattea. Forse dovremmo adorare le nostre bombe all'idrogeno, invece <H detestarle. Potrebbero essere le uova per nuove galassie. Cosa ci può salvare? Certamente l'intervento divino, e questo è il luogo in cui chiederlo. Potremmo pregare per essere liberati dalla nostra inventiva, proprio come i dinosauri devono aver pregato per essere liberati dalla loro mole. Ma l'inventiva di cui adesso ci rammarichiamo, potrebbe anche fornirci, assieme ai missili e alle testate nucleari, i mezzi per compiere quello che finora è stato impossibile, l'unione dell'umanità. Sto pensando soprattutto alla televisione. Quando ero giovane, bisognava che un soldato andasse al fronte a combattere prima che .laguerra lo disilludesse. A casa, i suoi genitori erano altrettanto ignari, e credevano che lui combat30 + ' tesse contro i mostri. Ma adesso, grazie ai moderni mezzi di comunicazione, la popolazione di ogni nazione industrializzata è già nauseata dalla guerra da quando ha dieci anni. La prima generazione di spettatori televisivi americani è andata in guerra ed è tornata a casa, e non si erano mai visti veterani come loro. Cos'è che rende i veterani del Vietnam in un certo senso così sinistri? È come se fossero "maturati male". Loro non hanno mai avuto illusioni sulla guerra. Sono i primi soldati della storia che sapevano, fin da bambini, per aver visto e sentito, da una quantità di battaglie, reali e inscenate, che la guerra è una carneficina insensata di gente comune. Una volta, quando tornavano acasa, i veterani potevano scioccare i loro genitori, come fece Ernest Hemingway, dichiarando che tutto in guerra era ripugnante, stupido e disumano. Ma i genitori dei veterani del Vietnam non si facevano alcuna illusione sulla guerra, perché molti l'avevano già vista in diretta, prima ancora che i loro figli andassero oltremare. Grazie ai moderni mezzi di comunicazione, gli americani di tutte le età erano profondamente disgustati della guerra ancor prima che andassimo in Vietnam. Grazie ai mezzi di comunicazione moderni, i poveri e sfortunati giovani sovietici, che oggi uccidono e muoiono in Afghanistan erano profondamente disgustati della guerra prima ancora di arrivare là. Grazie alle comunicazioni moderne, deve essere la stessa cosa anche per i poveri, sfortunati ragazzi dcll' Argentina e della Gran Bretagna, che adesso uccidono e muoiono nelle isole Falkland. Il "New York Post" li chiama" Argies" e "Brits". Grazie ai moderni mezzi di comunicazione, sappiamo che sono molto più straordinari e complicati di così, e che quello che gli sta capitando laggiù, sull'orlo dell'Antartico, è molto più orribile e infame di una partita di calcio. Quand'ero ragazzo era raro che un americano, o una persona di altre nazioni, sapesse qualcosa degli stranieri. Quelli che ne sapevano qualcosa erano specialisti, diplomatici, esploratori, gior-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==