Linea d'ombra - anno VII - n. 37 - aprile 1989

POESIA/ CARBONE SEI POESIE Rocco Carbone nessuno, dietro alte finestre guarda questo disastro che si compie sotto gli occhi di tutti. In strada il sole ha già fatto il suo tempo, qualcuno piange, gli altri sono in fila e recitano un ritornello di parole che mancano all'appello, ma risuonano come colpo in un vuoto di campana. non è la voce del traghettatore quando diceva "Andiamo, andiamo ancora" a fare il punto che vince la carta, la perdita e l'inganno, l'abitudine. La strada è grande, una bambina viene il sole le risplende sulle spalle siete quello che meritate, la cortina di gesso che separa l'ordine delle piante, il vento la luce a intermittenza, il cauto respiro dell'insonne. Quanta paura, tutto è già passato il letto è intatto, resta solo una mano: si muove appena, scrive da paesi lontanissimi vanno come il vento le cicale assieme al mese prossimo che nicchia e porta bruma. Così sia, tra la rosa spiccata e il temperino, mano piena di luce che svanisce e senza una ragione nulla dice guardano, distese sul selciato le ombre dei passi di chi segue le belle direzioni dell'andare, , i dubbi e le certezze. Ogni onna ha un segno, un suo ricordo o è la foglia che adesso sta volando sospesa, tutta piena di ventura 104 prima della caduta. le ore giungono al traguardo, assieme aspettano un segnale che passi dietro quella porta • piena di sguardi, attenta, docilissima. Intorno, la miriade dei sorrisi sembra un moto di danza, si muove piano, accarezza il vento e in punta di piedi ci saluta IL GIOCO DEI PARADIGMI Marina Mariani 1 Il bambino di pietra sulla soglia della portamistero non può avanzare e non ce la fa a tornare indietro stando fermi si vivono molte vite non importa chi accompagna e chi è accompagnato ma i grandi uccelli gracchianti sugli alberi o sulle antenne della televisione prescrivono il movimento le ricette stanno in libri ponderosi che i grandi a quanto pare hanno letto parola per parola È incredibile - quanta scienza nel mondo che si muove 2 È pericoloso sporgersi , dal finestrino - si reca danno al paesaggio di nevi incontaminate meglio rifugiarsi nel folto della biblioteca Mi viene da ridere se penso alle mura di libri che gli uomini costruiscono nelle loro case così mi spiego il terrore dei crolli e il fiorire delle scuole di psicoterapia

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