Linea d'ombra - anno VII - n. 36 - marzo 1989

STORlli/LAITliF LEffERA TheaLaitef Senza averne voglia cominciò a cercare quel libro che non avevamaifinitodi leggere,benchégli fossepiaciutomolto.Quellasua umilebibliotecaIl, al s1,10posto, incassatanella paretedel1'unica stanzadellasuacasa, a guardarlabenesembravaunafinestramurata. divisa da qualche asse di legno in quattro scomparti.Per terralibrie giornalilasciatinellaquotidianaconfusione facevanobellamostradi sé. Era il tipicodisordinenel qualenon è facile trovareciò che si cerca. Per laprimavoltanonsentivaamoreperquei libri,per lamaggior parte rubati nei primi anni del suo soggiornoin quel paese straniero.Rubati soprattuttoper curiosità,per desideriodi conoscere la culturae i costumi del paeseche l'ospitava. D'altra parte il furto era l'unico mezzodi sopravvivenzaper uno, comelui, compagnoe amicodella miseiia. Spessoaveva addiritturadesideratodi bruciarequesto suo tesoroper l?(>tericostruireuna bibliotecafantasticae surrealealmenoquantola realtàche vedeva aggirarsiattornoa lui. Anche ora lo desiderava,e questopensiero rappresentava il suorifiutodel passato.Ora,comunque,nonsi preoccupavapiùné di se stesso, né tantomenodei suoi libri.Non impiegòmoltoa ritrovare il librocheper tanti anni avevadimenticato,e cheora,improvvisamentegli eratornatoinmente.Eraun saggiodi mitologiagreca, che avevaportatocon sé dal suo paese.Poiglianni,con il rumoredellanovitàl'avevano nascostosenza cancellarlodallasuamente, così come sette anni di attesanon avevanosbiaditoil segretodel piacerecheavevaprovatoquando lo aveva lettoper la prima volta. La suafantasiaera sopravvissuta alla realtà,anzi ne avevapreso il postomostrandosiconciliante con essa. Ma probabilmentetuttoquestononc'entrava affatto con la mollache aveva fatto scattarein lui la voglia di rileggere quel libro. Il desiderioera legatoalla necessitàdi riconsiderare il suopassato,albisogno di dimenticare,dimenticarealmenoperun po' la tristezza che sentiva in fondoall'anima. Si sentivacome unapiantasradicatadallapropriaterrachelottaostinatamenteper continuarea vivere. Aprendo il librotrovòuna lettera:eradi suocugino,anchelui esiliato.Non la lesse subito, ma si stese sul letto e incominciòa pensare,inunviaggiosenzaconfini.Quandotornò in sé eracompletamenteconfuso,aveva Rerso il rapportotra spazioe tempo. Che cosa gli avevachiesto suo cugino, l'ultima volta? In che situazione si trovavaallora? Ed eccoriaffiorargliallamenteil ricordodei primi tempidell'esilio, in mezzoa una nebbia dalla quale si stacca nitidamente il bisognodi comunicarecon lui, di rivederlo.I ricordigli turbinano in testacomevenuti da unaltromondo:ora è completamente assente,non ha rapporto con spazioe tempo, potrebbeessere ovunquee sempree mai. Vuole solo ritrovareal più presto il filo che lo aveva legato al cugino. Assaporòcosi la vacuità della sua ricercanon riuscivaa trovare il filo, non c'era niente, saporeodoree pensiero, che loriconducessedirettamentea lui.Nonriuscivapiùnemmenoa ricordarsi la faccia, la vedeva completamentesfocata, e anche la sua voce gli sembravaafona, nel ricordo. 74 Immigrati a Roma (Team/G. Neri). Provò l'amarezza della nostalgia.Si interruppe,cercandodi svuotarsilamente,maquellaripartivaogni volta, tentandodi paragonare il passato al presente attraversoi ricordi, inutilmente. Era impossibile tracciare un percorso utilizzando due mappe completamenteestranee l'una all'altra: dove avrebbero potuto condurlo?Il vorticedi pensierichegli roteavain testafinìcol farlo soffermarecon curiosità sui setteanni di esilio: forseera questo l'unico filo che lo legava al cugino. Non avevavogliadi indugiare,di sfogliarele paginedelpassato per piangerecomeun ebreodavantialla sua rovina Si scrollò di dosso la tristezzadel ricordoe pensòdi mettersia rileggere la lettera,come se l'avesse appenaricevuta da un vecchioamico che non vedeva da anni. Questo tentativoraddoppia in lui il desiderio, la nostalgiasi intrufolaprepotenterichiamandoal presente le molteplicisfaccettaturedi unpassatodolorosoche forgiae dispone i sentimenti del presente. L'amarezza del momentoera acuita dal rifiuto di incontrare gente che lo avevaassalitonegli ultimidue o tre giorni.Era solo con se stessoe con un'immagine sfuocata.Fu preso dall'idea di scrivereuna biografia,che per un po' gli liberò la testadagli altri pensieri,mapoi rimase senzavita.Non riuscivaa trovareuna forma poetica adatta. Pensava che la scelta della formapoetica non fosse razionale,in quanto negli anni di esilio aveva scopertocheinunmondodi ferrolapoesianonservea niente:mercesenza valore. Adessoi ricordifluisconoconunadensitàcaotica,scaturisconocomel'acqua di unafontana,manonàppenasi avvicina ai suoi occhi il filosottilissimoche li legava,eccochevienerecisodauna luce torbida filtratadall'oscurità e tutto si disperde nelle grandi stanzedellamemoria.Decideredi metterefine a questocircolo vizioso è necessario,ma impossibile. Pensòdi liberarsidi questipensiericonunarisataimmaginando un lungomomentosenza inizio e senza fine, vuoto di sentimenti e pensieri,un momentomuto,appesonel tempo,che ostacolasse i suoi ricòrdi come un crepaccioinvalicabile.Si sentiva

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