STORII/KURT Un ragazzo turco in Germania, un giovane intellettuale iracheno in Italia e una vecchia operaia che "non vuole morire in silenzio": tre storie che non possono piacere ai lettori dei libri alla moda. NON POSSO PIÙ GUARDARTI NEGLI OCCHI KemalKurt Volevoproprioandare al compleannodi Katja stasera.Ora invece sono qui seduto a rimuginare. Solo perché mio padre ci ha visti insieme.Me e Katja, intendo. Maledizione! Non c'è stato proprioniente.Tra me e lei non c'è niente.Tanto rumorepernulla. Stavamosolo parlando davanti alla scuola. Mio padre crede che le ragazze tedesche vadano matte per gli uomini. Aspettano solo che qualcuno glielo chieda. O anche no. Ci stanno subito. Che idiozia!Se sapesse cosa ci tocca fare e da quanto tempo sto dietroa Katja.Tra tutti i ragazzi turchi solo Ahmet ha una ragazza tedesca.Ha avuto fortuna. È un bel ragazw, parla bene tedesco, sa ancheballare. Inoltre suo padre non è tanto severo,equestoè decisivo;il resto viene da sé. Ahmetè già da parecchio tempo qui a Berlino, se la passa bene. Noi invece restiamo a bocca asciutta.Cileccheremmoledita,adavereunaragazza.Unaragazza tedesca,s'intende. Sarebbe il massimo. Diventeresti improvvisamente qualcuno. Saresti invitato dappertutto, a ogni festa, a ogni incontro:saresti invidiato. E ammirato anche. Tutte le porte ti si aprirebbero.Ci vorrebbe propriouna ragazza tedesca!Ma nonè affattosemplice.Cosa ne sa miopadre, povero diavolo.Bisognaguardarsida loro-dice- ti si buttano addosso.Ce lo facciavederelui, se è così semplice. Quelle non ci pensano proprio. Le ragazzetedeschenon vogliono averci a che fare, con noi turchi. E a ragione. Chi siamo noi? Non abbiamo una lini.in tasca. Portiamovestiti da quattro soldi. Per di più ci ritroviamo questi stranigenitori.Se la sera voglio uscire devo implorarli per ore.E mentire.Dovevai.Con chi. Ache fare.Ci sono ragazze?Alleundici in punto a casa, non un minuto di più. Questi interrogatori. Nonriescoa sopportarli,peggio che inunaprigione. Sedici laverità,nonpuoiuscire.E questi me li chiamigenitori... Specialmentemiopadre,quelloè un caso da manicomio.Gli vogliobene, ma mi fausciredai gangheri. Ha una sola cosa in testa: soldi.Risparmiare,risparmiaree ancora risparmiare. Ha un vero tic per il risparmioil vecchio.Non se li potràcertoportare nella tombai suoi soldi.Dunque,prima ha risparmiatoper la sua casa, ora risparmia per lenostrenozze.Per me e mia sorellapiù giovane.Nozze.Non mi facciaridere.Chi ha voglia di sposarsi, io no di certo. Mia sorellaneanche,me lo ha detto lei. Ma non sarà facile. Con me comunquenon la spunteranno.Un matrimonio in Turchia. Con tutto quelcancan.Con una ragazza turca!No! A questa pagliacciata nonci sto.Con tutti i suoi parenti che mi stanno addosso.No, non ci sto. Sarà un bel colpo per lui. Glielo dirò chiaro e tondo quandosarà il momento.Niente da fare, non ci sto. Perchénon ti spositu se ci tieni tanto. Qui ci sono i soldi. Li hai risparmiati tu, sposatitu.Rimarràdi stucco. Mi dispiacevecchio, hai fatto i conti senzal'oste, ma chi te lo ha chiesto? Sarà furioso. Ma faràbe72 ne a calmarsi. È un tipo collerico mio padre, e mia madre ne sa qualcosa. L'ho già visto due volte, no, tre volte veramentearrabbiato. MioDio,va su tutte le furie:è pieno di rabbia in corpo.Non c'è da meravigliarsise penso a!utto quello che deve incassaresul lavoro e per strada. Adesso se la sta facendo sotto per il posto di lavoro. Pensa che lo vogliano buttare fuori e prendere un disoccupato tedesco.O semplicemente che la fabbrica chiuda. I compagni di lavoro tedeschi gli chiedono ogni giorno quando intende tornareal suopaese inTurchia. È davvero spiacevole,non vorrei essere nei suoi panni. Ingoia tutto senza fiatare e poi si sfoga con noi. Allora si capisce che essere meschino è in realtà. Questo lo sa anche lui, perciò sbraita così. Il vecchio a voltemi fa veramente pena come trascina le sue stanche ossa passo dopo passo, come lesina su ogni pfenning. E la cosa non lo diverte nemmeno. No di sicuro. Stringe i denti e va avanti: deve, deve tranquillamente continuare così. È troppo stupido per capire che così si fa solo del male. Chi lo vuole un matrimonio da lui. Al diavolo. Deve lasciarci in pace una volta per tutte. Potrebbefaredi megliocol danaro.Darci qualche soldoinpiù per esempio. Prendere un appartamentopiù bello, staremmotutti meglio così. Non dovrei più vergognarmi. Potremmo invitare gli amici anche a casa nostra ogni tanto, io e mia sorella. Anche quelli tedeschi.Qui va tutto a pezzi. Il bagno è rotto. Pozzanghere dappertutto. Lo spazioè contato.Macchied'umido. La tappezzeria abrandelli. È unacosa impossibile.Inqueste condizioninon posso portare a casa nessuno. Se si accettano inviti a feste o altro bisogna poi poter ricambiare. Da noi non è proprio il caso. Pensa se Katja vedesse tutto questo, sarebbe un disastro! Con Katja ce l'avevo quasi fatta. Poi non ne ha voluto più sapere. Maledizione. Dovrestevederla. È bella, sicura di sé. Interessante. Intelligente. Ha dei lunghi capelli biondi, il naso all'insù. È alta come me. L'estate prossima sarà forse più alta di me. Speriamo di no. Se no dovrò guardarla dal basso in alto. E questo accade già in un certo senso.Lei è come un sole per me, è semplicementefantastica La conosco già da molto tempo, da un'eternità. Mi è sempre piaciuta.L'ho osservatadi nascosto.E hopensato, caspita,nonfarebbe proprio per te quella? Ma che potesse succedere qualcosa tra noi non l'ho mai osato sognare.Zafer, mi sono detto, nonpuoi essere all'altezza delle ragazze tedesche. Tanto meno di Katja. Quelle sono così, come dire, così libere; fanno quello che vogliono. Uno come te non ce la fa con loro. Ti menanoper il naso.Anche miamadre lo dice sempre, con quelle non puoi farcela, lascia perdere. Non vogliono neancheaverci a che fare con quellicome noi. MaKatja invecevenne da me.Me lo ricordo ancorabene.Mi fermò e mi chiese se volevo andare al cinema con altri della nostra classe.Così semplicemente.Naturalmente ci sono andato. A casa ho detto che dovevo rimanere di più a scuola e che sarei tornato tardi. Al cinema si è seduta vicino a me, se non capivo una battuta me la spiegava. Morivamo tutti dalle risate. Ricordo che era un filmdi Woody Allen. Quello fu un bel giorno, molto bello. Poi mi ha aiutato a fare i compiti durante gli intervalli. Avevo difficoltàcol tedesco.Lei mi ha aiutato tantissimo,mi ha spie-
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