Linea d'ombra - anno VII - n. 36 - marzo 1989

to la pace dei sensi. Sua Santità papa Woytila. Difficile avvicinarlo.Comunque lei non sa cantare "sul trenino di Cracovia",che è la canzoneindispensabileper ... Dio, Dio, non mi facciaparlare. Numero tre: Al Bano.Miéa penseràdi andarecon Al Bano! Numero quattro: Marcello Mastroianni: mica penserà che Mastroiannivenga con lei! Ma allora, lei si chiederà, chi è il quintouomo, l'unico uomo che potrà darle la castità postmoderna senza rischi di malattiee senza infrangere le sacre leggi della famiglia? Ma sonoio, caraLuisa! Io, Donat-Cattin!Daquandosonoentratonel tuobar, nondormopiù la notte.Il tuovisoradiosoe il tuo corpoprovocantemi fanno impazzire: Hai trovatoieri, sul vetro della tua auto, il disegnocon i due conigliettiche fanno l'amore? Te l'ho lasciatoio, èdiForattini (percentomilalireormai faqualsiasi cosa).Comenonhai potuto capire?Guardafuori dal tuobar di piazza Montecitorio, e nella.terza finestra in alto mi vedrai mentre, fremente, ti aspetto nelle mie braccia, brunona del mio cuore, porcellonamia! HOR,tOR 2 Il Ministro della Sanità CarloDonat Cattin Carteggio (IOCO privato . · tra un ministroe una massaia Carlo Donat Cattin !Filippina Filippetti l 0 dicembre 1988 Gentile signora oegregiosignore, mi rivolgo a Lei per segnalare l'importanza della pubblicazione che Le invio. Andrò per punti l . Le indicazioni contenute in quelle pagine sooo date dalla Commissione nazionale per la lotta contro l' Aids istituita presso il Ministero della Sanità. La Commissione è formata da es~rti nelle discipline interessate all' Aids. 2. L' Aids è una malattia individuata da una decina di anni. Travolge le capacità di difesa dell'organismo e, per l'assalto di malattie dette opportunistiche proprio perd!é profittano della mancanza di difesa, conduce alla morte. L' Aids non è la peste come la descrive il Manzoni ne "I Promessi Sposi": non infetta per flussi dell'aria, per il contatto con panni, mobili o persone. No. Il virus dell' Aids si trasmette soltanto medianù U sangue e secrezjoni sessuaU da persona già infetta a persona non infetta. Esistono caùgorie, comporlamenti a rischio: emofiliaci, omosessuali, tossicodipendenti, eccetera. Ma da quando l' Aids si diffonde, anche famiglie o comunità d!e si sentono lontane dal pericolo non devono trascurare alcune precauzioni. 3. Il ministro della Sanità è tenuto a dare indicazioni utili e il più possibile complete per far conoscere e combattere la malattia a chi si attiene alla morale di radice religiosa o anche laica e a chi ne vuol essere estraneo. Con i primi il problema è più semplice. Con i secondi è più complesso: campagne di ogni tipo vorrebbero persuadere della perfetta possibilita di prevenire la malattia e, insieme, di praticare stili di vita rischiosi. Le cose non stanno così. Chi afferma, ad esempio, l'assoluta sicurezza offerta dal preservativo, è smentito da quasi tutti gli esperti. L'informativa americana avvisa: "Il preservativo è ben lontano dal! 'essere sicuro". Noi abbiamo scritto: "Non è del tutto sicuro". Il profilattico è oggi l'unica barriera per rapporti sessuali pericolosi, ma una barriera con dei limiti: ecco il motivo dell'assurdità della tesi secondo la quale esso consente senza rischio qualsiasi stile di vita. 4. Per una persooa sana, la prima regola alla quale è consigliabile attenersi è quella di un esistenza nonnale nei rapporti affettivi e sessuali. Per comportarsi con equilibrio esistono almeno ragioni igieniche, se si dà poco peso a quelle morali. La regola, secondo molti medici, vale anche per i sieropositivi. Si può- fare dell'irooia sulla castità. Essa è però indicata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come prima scelta di comporta- .mento dei sieropositivi, delle persone non malate di Aids, ma portatrici del virus, che, se hanno senso della responsabilità, devono fare in modo di non t~mettere l'infezione. La Costituzione della Repubblica Italiana riconosce e tutela la famiglia (art. 29). La famiglia è normalmente la sede più idonea per un equilibrio interpersonale efficace nella lotta contro l'Aids. 5. Oggi non esiste un vaccino per prevenire l' Aids. Non esiste IDI farmaco che lo curi a fondo. Si adoperano farmaci che ne ritardano il corso. Noi lavoriamo con la ricerca mondiale. Intanto invitiamo con insistenza giusti- . ficata ad adottare le norme di prevenzione che qui sono indicate. Non è molto quello che si deve fare. Ma va fatto. 6. Riprovevole è chi, conoscendo circostanze che lo riguardano con rischio di infezione, non si sottopone a controllo. Il controllo è semplice: il test si fa in laboratori, che le USL indicano. Ìì bene ripeterlo a una certa distanza di tempo. Più riprovevole è chi, sapendo di portare l'infezione, non ne avvisa il coniuge, il partner, qualsiasi possa essere. Deve sapere, intanto, che viola il Codice penale. Il peggio è lamancQ/lzadisolidarietà. Gentile signora oegregiosignore, l' Aids, lo ripeto, non è la peste. Con l'ammalato si può convivere, rispettando alcune regole, senza rischi. Né si deve isolare il sieropositivo, che non è neppure un ammalato. Con lui si può socializzare: senza paura. Pranzare, usare le stese stoviglie, nuotare nella stessa J?iscina,lavorare insieme. Il sieroposiuvo deve poter tenere il suo lavoro. I limiti riguardano soltanto il rispetto di alcune regole. Come cittadiru responsabili e con la dignità di persone consapevoli leggiamo le norme per fronteggiare l' Aids con la convinzione che, oltre il rispetto di poche regole, occorre soprattutto forte solidarietà. Con un augurio e un saluto cordiali. . CarloDoNJtCallin, Ministro della Sanità Caro Ministro Donat Cattin, epensarechestavamoperscrivere a Scalfari, al Venerdì della Repubblica, il giornale che noi tutti leggiamo, in famiglia, perché non ci piacciono le bugie e le esagerazioni. Invece proprio il giorno prima della Befana abbiamo ricevuto la lettera con la quale Lei, caro Ministro, fuga ogni dubbio e perplessità che ancora avevamo sull' Aids, nonostante la campagna di informazione da Lei così egregiamente organizzata. È da tanto che noi sosteniamo, in famiglia e nella comunità, che l'uso del preservativo è inutile oltre che dannoso, e vederLa d'accordo con noi ci rincuora. Ascolti, dunque, la testimonianza di una famiglia italiana, e nella sua prossima lettera potrà essere ancora più preciso e documentato. Intanto lasci che ci congratuliamo con Lei per la formula con cui si rivolge ai citllldini: Gentile signora o egregio signore. È la priIL CONTESTO ma volta, da quando io, Filippo, sono diventato Filippina, e il mio Giuseppe ha potuto darmi il suo cognome, e darlo anche ai due figli che avevo avuto con la Roberta, che qualcuno mi apostrofa nel modo giusto, lasciando che sia io a decidere della mia identità sessuale e accantonando il diffuso sciovinismo che vorrebbe relegare ciascuno a un ruolo superato in base alle mere apparenze. Questa formula ha entusiasmato anche la Roberta, che fa sempre parte della nostra famiglia insieme alla sua amica Bettina, dalla quale ha potuto avere una bambina grazie ali' intervento del ginecologo della USL, e a Lei, caro Ministro, che, smentendo tutti coloro che ingiustamente l'accusano di essere ba-. ciapile e retrogrado, non ha voluto limitare con leggi repressive la libertà di chi vuol praticare l'inseminazione artificiale. L'unico rimprovero che possiamo muoverle, caro Ministro, è quello di non essere intervenuto con maggiore tempestività, a livello personale, nella battaglia ali' Aids. Perché se l'avessimo saputo un paio d'anni fa, che il preservativo non serviva a niente·, ora non saremmo inquestasituazione. Deve sapere che noi, appena appreso dalla Repubblica che si consigliava l'uso del profilattico agli omosessuali e ai tossicodipendenti (e anche agli eterosessuali, ma questo non ci riguarda perché nessuno nella nostra famiglia è affetto da questa devianza), abbiamo subito provveduto a insegnare ai nostri due ragazzi più grand~ Lucio e Lucia, a infilarlo sopra la siringa prima di scambiarsela per il bucodellaprimacolazione.EGiuseppe gli mette sempre un paio di preservativi nella cartella per il buco dell'intervallo di mezza mattina. Nonostante queste precauzioni, abbiamo dovuto renderci conto ben presto che i nostri ragazzi erano diventati sieropositivi. Da principio abbiamo dato la colpa ai loro amici che secondo no~ malgrado gli avvertiment~ continuavano a bucarsi senza preservativo, ma da quando abbiamo ricevuto la Sua lettera che ci mette in guardia sulla fragilità della barriera che si frappone fra questi poveri giovani elamalattia, abbiamodovutoprender atto che in effetti la gomma non regge all'urto dell'ago. Su un punto, però, vorremmo da Lei maggiori chiarimenti, caro Ministro, il numero 4 della sua lettera. Noi ci guardiamo bene dal fare dell'ironia sulla castità, ma vor7

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