opere più antirivoluzionarieche sianomai state scritte, Le Génie du Christianisme di Chateaubriand,e accetta che gli sia dedicata. In questo clima è facile capire comeCuvier abbia buon gioco ad accusareLamarckd'essere sovversivo ed eretico e ancheblasfemo per osare di contraddire spudoratamentequanto è scritto nella Bibbia. Forseè statoproprioCuvier a fornireinformazioniparzialied errate suLamarckall'imperatore, al ricevimentoche questi dava alla fine del 1809in uno dei saloni delleTuileries. In quell'occasione i membri dell'Istituto potevano presentare le loro ultime pubblicazioniall'imperatore. FrançoisArago, il celebre fisico,ci ha lasciato una vivida descrizione di quel ricevimentonella sua autobiografia.DapprimaNapoleone si rivolgea lui, Arago, e dice: "Siete ben giovane!Come vi chiamate?"Napoleone di fronte agli accademicimantiene lo stile cheusa sui campi di battaglia per rivolgersia uncoscrittoch'egli puòd'un colpoalzareallagloria o precipitarenell'ignominia. Prima ancorache Arago possa aprir bocca, il vicino di destra risponde per lui: "Si chiama Arago". "Che scienza coltivate?" È il vicinodi sinistraquestavoltache siaffrettaa rispondere:"Si occupa di astronomia". Napoleone vuole risposte più concrete e chiede: "Che avetefatto?"II vicinodidestrariescedi nuovoaparlare prima cheAragoformuli la sua risposta:"Ha misuratoil meridianodellaSpagna".Napoleonedeveaveravutounmomentodi perplessità nel valutare l'importanza del lavoro di Arago e nel dubbiopreferiscepassare oltre, ancheperché l'incapacità di Arago a farsi largoe a gridare lui stesso le rispostenon lo predispongono favorevolmente. Poco oltrec'è Lamarck, che con i capellibianchi e la vistagià appannata sembra forse più vecchiodi quanto non sia e di certo più esitante. Ha fra le mani i due volumi della Philosophie7.oologique, che era uscita nell'agosto di quello stesso anno, e li offre all'imperatore. Napoleone, cui qualcunoha soffiato all'orecchio cheLamarckera l'autore di una seriedi almanacchimetereologici, non si cura nemmeno di leggere il titolo dell'opera, prende i volumi con fastidioe dice: "Che roba è questa? Si trattacertamentedellavostraassurdametereologia.Invecedi scriveredelle opere ridicoleperché non vi occupatedi storia naturalee scrivete qualcosa che interesserebbe anche me." Lamarck vorrebbe spiegargli che si tratta proprio di storia naturale, ma l'imperatore ha giàpassatoi volumia unaiutantee haproseguitooltre;mentre Lamarck ha la debolezza di scoppiare in lacrime. Non tutti i suoicolleghiper sua fortuna loderidono,noncertoEtienneGeoffroy Saint-Hilaireche lo difenderà allora e dopo con ardore. È sintomaticoche nella sua perfida orazione funebre in onore, si fa per dire, di LamarckCuvier nominiappena di sfuggitala Philosophie7.oologique che rimane l'opera più importantediLamarck, e non discuta neppure la sua teoria sull'evoluzione delle specie e sul ruolo della trasmissionedei caratteri acquisiti. Il che dimostra una voltadi più che anche un grande scienziatopuò essere cieco e sordoalle scoperte di un rivale, quanto il più sprovveduto dei laici. L'astio di Cuvier non è stato comunquesufficiente a sopprimere, e neppure ad arrestare l'influenza che le teorie di Lamarck hanno continuatoa esercitare sulle scienze naturali da allora fiSCIENZA/TOMATIS no, si può bendire,a oggi. In un certosensoè successoa Lamarck quantoè successoprima di lui aMachiavelli,di divenirecioèpiù noti per il diffondersi di termini coniati sui loro nomi e di interpretazioniarbitrariedel loropensieroallequali i terminisonostati adattati,cheper quantohannoveramentepensatoe scritto.I termini lamarckianoe lamarckismohannoavuto molta più fortuna degli scrittiautenticidiLamarckchegià nell'Ottocento eranoper Iopiù noti soltantoattraverso le interpretazionidei molti critici e dei pochi sostenitori.Rari sonocoloroche hanno letto le sueopere: i piùhannoconosciuto, dal tempodell'orazione di Cuvieraoggi,unmiticoLamarckcostruitosudelleba~icherisalgonoaquanto di lui scrisseroin Inghilterra CharlesLyell e in GermaniaAugustWeissmann.Ambedueeranoconvintidella non validitàdelle teorie di Lamarck, ma con un'asprezza e una determinazione chehannocaratterizzatole disputescientifichequandoquesteinvadevano la sfera religiosa e ideologica. Ali' attitudinedi Lamarck di negareogni base scientificaalla rigida divisionefra corpo e mente, giàCuvier aveva reagitooltre che con argomenti scientifici anche prendendo a prestito argomenti religiosi o morali, e usando anche malevole insinuazioni, dato che non si possono definire in altromodo le pretese cheLamarck attribuissea tutti gli animali volontà e coscienza, caratteristichepropriedell'uomo. Con tali insinuazioniCuvier preparava il terrenoal fondamentalemalintesonei riguardi del pensiero di Lamarck per il quale gli si attribuì una interpretazionedell'evoluzione dovuta a uno sforzo coerente e finalizzato degli esseri viventi,sullabasedi unacoscientevolontàdi cambiamento.Lamarck era inveceprofondamente convinto della differentecomplessitàe del gradualesviluppodel sistemanervoso ai varigradini del regno animale, come pure era convinto che l'adattamento degli esseri viventi ai cambiamenti ambientali si operassecome una soluzionenecessariae armonicaall'imperativo della sopravvivenza,chesi trattacioèdi unprocessoadattativo,più tardichiamato trasformismo, ben diversi da quella versione caricaturale con la quale è statapiù tardi ridicolizzatala teoriadell 'ereditarietà dei caratteri acquisiti. Fu soprattuttoattraverso gli scritti di Charles Lyell, uno dei maestridiDarwin,cheLamarckdivennenoto in Inghilterra.Lyell · era profondamenteostile alla visione di Lamarck dell'uomo come parte integraledella storia naturale,poiché ciò implicavauna continuità fragli animali e l'uomo. Lyell, come Cuvier, credeva, o almeno credetteper molto tempo,all'avvicendarsi di creazioni successive e alla separazione netta dell'uomo dal resto dellanatura, ed era tormentatodal pensieroche se le idee diLamarckfossero state veree venissero adottate, nonvi sarebbe statapiù alcuna linea di demarcazionefra il razionalee l'irrazionale, fra il responsabile e l'irresponsabile ("no lineof demarcationbetween rationalandirrational,responsibleahdirresponsible"), sarebbe stato il crollodell'ordine sociale (Jordanovap. 104). Per granparte della sua vità fu uno strenuo antievoluzionista, fatto tantopiù notevoleperchéegli fu, come è statoricordato,unodei maestridi Darwin. Le convinzionidi Lyell mutaronocol tempo e, forsesotto l'influenza del suo grande allievo, finìper accettare l' interpretazione evoluzionista e si convinse di essere stato ingiusto nei confronti di Lamarck. La più energicapresa di posizione contro Lamarck fu quella 67
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