Perché vivi aManhattan? Perché qui c'è gente con cui posso parlare, colleghi con cui scambiare idee.Non è che ingiro ci sianotantealtre cittàcon tanti artisti. A chiunquepiace parlare con persone dello stessomestiere, avvocati con avvocati, insegnanti con insegnanti. A me piace parlare con altri scrittori, ma anchecòn artisti che lavorano in campi diversi,musicistie chiunque altro. Questa, lascia che te lo dica, è una città estremamente eccitante. Voglio dire che qui .non si rischia di perdere niente. Chi sono le tue persone di riferimentoa New York? Beh, le amiciziesono accidentalie a meè capitato chemi piacessero alcune persone per le ragioni più disparate. Comunque i miei amici non li ho mai scelti sulla base della loro professione, anche se devo dire che hanno avuto tutti un certo successo. Un giornalistadel NewYork Times, un anchormanche tiene uno di questi programmi "60 minuti con", una specie di rivista televisiva. Quindi tendono a essere, finanziariamente parlando, miei pari. Dei vincitori,quindi? Aspetta, stiamo a vedere. E gli altri scrittori? · · Mi piaccionotutti. È buffo, perché tra i pittori e i poetic'è una grande invidia.Tradi loro si odiano."Quellononè unpoeta,quel1'altro non è un veropittore", mentre chi scrive romanzi ama gli altri scrittori. Non c'è competizione? No, perché non c'è modo di competere. Vuoi dire che, rispetto a pittori e poeti, gli scrittori hanno un'unicità che li salvadalla concorrenza? ConosciAdamSmithe la teoriadel liberomercato?Ecco i romanzieri operano in un sistemadi liberomercatoassoluto. Mandiamo fuori i nostri prodotti e non sappiamochi li compra, se alla gente piaccionoo no. I pittori devonocercarsi dei ricchi pattoPOISIA/VONNIGUI ni e i poeti devono aprirsi la strada delle riviste a colpi di gomito e poi quella delle università.Non c'è niente di particolarmente intelligenteche uno scrittore possa fare per avere successo. Quindiper i giovaniscrittorinondovrebbeesseretroppodifficile farcela? Beh, per prima cosa bisogna trovareun editore e direi che le case editrici hannoridottodi parecchioi fondida destinareanuovi autori. Quindimi immaginoche ci sianoun saces2di buoniromanziingiro,oalmenodi romanziaccettabili,che nonhannonessuna possibilità di essere pubblicati. POESIA DI NATALE Kifrt Vonnegut CaroLukasnemmeno io sono cristiano, ma bisogna ammenere che è una storia della Madonna. Allora: Gli Angeli dissero venite a questa stalla rustica, Dove giù tra il fieno, che è il cibo del bestiame, Giace un bambino che dorme pieno di latte dolce, Più prezioso di un rubino da capo a piedi. Ecco la mia guida, cantavano gli Angeli, al Paradiso. Sono pazzo a venir qui, o saggio? È questo il posto, Lui è qui, è qui. Coloro che Lo ucciderebbero Sono vicini, vicini. Teniamolo segreto, allora, Dolce, dolce segreto. E il nome della Madre è Maria La luce delle stelle mi ha svegliatoda un sonno di morte, E colmo di gioia ho pianto e riso. Ho seguito la stella fino alla rustica capanna, Per nutrire finalmente la mia anima affamata Ecco la mia guida, dicevano le stelle, al Paradiso. Sono pazzo, a venir qui, o saggio? È questo il posto, Lui è qui, è qui. Coloro che Lo ucciderebbero Sono vicini, vicini. Teniamolo segreto, allora, Dolce, dolce segreto. E il nome della Madre è Maria Auguri di stagione, 30 nov. 1988 (traduzione di Marisa Caramella) Copyright Kurt Vonnegut 1988. 57
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