Linea d'ombra - anno VII - n. 36 - marzo 1989

dai nuovi convincimenti democratici. Si fere quindi luogo al riferimento costituzionale ai Patti lateranensi, nella logica di preservarne il contenuto, dallo "svuotamento" che gli sarebbe derivato da'un raffronto diretto con le norme della Costituzione democratica: soprattutto col principio di uguaglianza. Si venne cosi a determinare una situazione eccezionale, di per se stessa provvisoria, contrassegnata dal mantenimento della Chiesa cattolica in una posizione di larghissimo favore, che seguitava ad esentarla dalla osservanza dei comlmi principi di diritto che in una nazione democratica debbono valere per tutti. È proprio alla rimozione di tanta anomalia che, secondo puntuale mandato ricevuto dal Parlamento della Repubblica, il Governo avrebbe dovuto provvedere mediante nuovo accordo con la Santa Sede. Gli si poneva l'esigenza (costituzionale prima ancora che politica) di istituire con la Chiesa cattolica un nuovo sistema di rapporti, che - pur facendo spazio alle specifiche necessità che possono essere proprie delle persone e delle istituzioni ecclesiastiche cattoliche - non restasse indifferente alle ragioni ideali della Costituzione repubblicana: anzi le elevasse a ineludibile criterio al quale conformarsi. Viceversa non si può tacere che il Governo della Repubblica italiana (per insensibilità al problema, per calcolo politico, per il protagonismo di questo o quel suo esponente) è totalmente mancato al proprio compito. In luogo di riformare in profondità (come gli competeva) il Concordato fascista del 1929; in luogo di rimuovere (com'era suo dovere) l'oasi di ingiustificato privilegio in cui i negoziatori di quell'anno avevano situato le persone e le istituzioni cattoliche in Italia; in luogo di provvedere a tutto questo, il Governo della Repubblica italiana ha invece sostanzialmente confermato nelle parti che contano la preredente situazione: anzi l'ha ulteriormente rafforzata, ritoccandola soltanto nei tratti di più vistosa illegittimità. Nelle materie più importanti (quelle che appunto contano) il novissimo legislatore concordatario a parte alcune astratte enunciazioni di principio mutuate dalla carta costituzionale, s'è limitato a introdurre una serie di modeste IL CONTESTO corgimenti pratici, che sotto la parvenzad 'una democratizzazione del sistema lasciano in effetti inalterata l'intima sostanza del Concordato fascista. Verrebbe subito fatto di parlare della questione scolastica che ha rivelato con singolare evidenza le contraddizioni del sistema. Il mantenimento nella scuola pubblica (anzi la rivitalizzazione) dell'insegnamento della religione cattolica instilla nelle coscienze dei giovani, fin dai primi momenti, la sensazione dell •esistenza di motivi di differenziazione che dovrebbero restare estranei alla comunità scolastica; e un tale insegnamento con qualche correttivo di facciataCQntinua a utilizzare ascopi catechetici (ma a spese dello Stato) i canali scolastici pubblici. Verrebbe altresì da ricordare lamateriamatrimoniale: in cui pur sanzionando alcuni limiti, peraltro già introdotti dalla Corte Costituzionale, il legislatore concordatario lascia sussistere tuttora il puntonodaledelsistemadel 1929: quello del riconoscimento della giurisdizione ecclesiastica esclusiva, con tutti i gravosi inconvenienti che ne seguono, contro i quali inutilmente per decenni s'è battuta la dottrina più avvertita. E ci sarebbe ancora da parlare del trattamento di favore del patrimonio ecclesiastico; del sovvenzionamento finanziario della Chiesa cattolica istituzionale, a carico sempre dell'Erario, ossia di tutti i contribuenti; e dei molti altri aspetti della disciplina concordataria che non solo contraddicono alla laicità dello Stato ma riflettono una accezione arretrata della stessa fenomenologia ecclesiale. Per non dire dell'avvenuto allargamento rispetto allo stesso 1929 (in terna, per esempio, di beni culturali) delle materie di rilievo concordatario: non più di sola competenza della Repubblica, ma di spettanza mista. Nostra intenzione tuttavia non è di soffermarci sui singoli momenti di questa disciplina di favore, che seguita a fare della Chiesa cattolica una entità privilegiata nel nostro ordinamento, mettendola in una posizione di prestigio formale e di vantaggio materiale superiore alle altre confessioni religiose: a scapito comunque dei comuni cittadini che vogliono vivere da sé la propria esperienza spirituale, secondo propri criteri personali. È nostro intento viceversa far riflettere sul fatto (inutilcautele marginali e di mediocri ac- mente prospettato a suo tempo, e Theodùr Fontane Grete Minde Una novella classica che è una fresca ballata d'amore. «Narrativa» · Pagine 138, lire 16.000 Odile Arnold Il corpo e l'anima Il corpo come nemico: storia di una punizione quotidiana. «Dabar» Pagine XX-336, lire 34.000 Vasilij Rozanov La leggenda del Grande Inquisitore Lettura di un racconto-emblema nel libro più importante di Rozanov. «Saggistica» Pagine 256, lire 27.000 Unesordionarrativodinuova forzaespressiva L'«educazione sentimentale» di un ragazzo dei nostri anni in una Venezia insolita. L'amore, l'in~ietudine, la violenza della dro&a, l'amicizia: una storia di intensa pieta, una lucida biografia collettiva. 240 pagine, 24.000 lire GARZANTI

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