IL CONnSTo Vita quotidiana nel Salvador (foto cH Rex Henderson/ Camera Press/G. Neri). non superatihannonello stessoperiodoportato i consensidi molti fra i tantidisperatial partito deigrandipadroni (compliceinparte, certo, la paura facilmentealimentatada notabili e gerarchinella gente delle isolate località rurali). Dopo che le elezioni presidenzialisono state convocateper il 19 marzo, i capi delle cinque organizzazioni guerrigliere (raggruppate a fini di coordinamento nel Fronte Farabundo Marti di LiberazioneNazionale)hanno offertodi partecipare alla consultazionese la data del voto fosse stata rinviatadi sei mesi, al prossimosettembre.Inquestocasoappoggerebberoil nuovo raggruppamentodi sinistra,ConvergenciaDemocratica, il cui candidato alla presidenza è Ungo; in caso di mantenimentodella data prevista, invece, ostacolerebberoin tutti i modi le votazionicosì come hanno sempre fatto in passato. È la prima volta, questa, che i guerriglierisi dichiaranodispostiad accettareunprocessoelettorale. Difficiledire perché l'hanno fatto. Non si può pensareche i comandantipiù rigorosi nell'inseguimento della rivoluzioneabbiano cambiato idea, abbiano cioè rinunciatoall'obiettivo della vittoria con le armi. Quindi, è da supporreche, nell'impossibilità al momentodi imprimere una svolta sul terreno, preferiscano unapausabellicacheconsenta lorodi riorganizzareleproprieforze in vista di future fasi della lotta armata.Oppure - o piuttosto nello stesso tempo- che abbiano volutoanticipare un' eventuale iniziativadi Bush, da poco insediatoallaCasa Bianca,per il rilancio dell'attività antiguerriglieranel Salvador. È inimmaginabile che prevedano un mutamento sostanziale della situazione politicanel paeseattraversoun successoalle urnedel partitodi sinistra - questo sarebbe ingenuità pura-, semmai forse speranoche laprobabileaffermazionedell'estrema destra rinvigorisca per reazione la base di appoggio su cui finora hanno contato. Perché i guerriglierihanno chiesto il rinvio, visto che in ogni 16 casoaccettanoinmeccanismoelettorale, sembramenoimportante: in effettipotrebberoaver bisognodi tempo per organizzarsicome hanno dichiarato - o vogliono con questo stesso gesto salvare la facciaaffermando il proprio peso nella politica nazionale. Il presidente Duarte ha, in un primo momento, opposto il proprio rifiuto allo spostamento della data; ormai morente per cancro, ha forsevistonella bipolarizzazioneche si dovrebbeprodurre nell'elettorato, attraverso un voto per impedire comunque il successo dell'estrema destra, una via per l'affermazione del propriopartito, inrealtà difficile se lo stessovoto anti-ARENAsi disperde dopo una massiccia campagna a favore del raggruppamento di sinistra.Duarte, però, è rimasto solo. A favoredel rinvio si sonopronunciatiquasi tutti,pernon perdere l'occasione offerta dagli uomini in armi di trasferire il confronto dalla montagna alle sedi del sistema costituzionale: così la Chiesa, che nel Salvadorsi sforzada anniperavvicinareguerriglierie autorità,gli americani, i due principali candidati alla massima carica dello Stato, il democristianoFidel Chavez Mena e il fascista Alfredo Cristiani. (Nel momento in cui questo numero di ''Linea d'ombra" è in macchina, si sta per prendere una decisione nel paese centramericano.Se le elezioni si tenesseronella data dellaprima convocazione, il partito ConvergenciaDemocratica si troverebbe di fronte al dilemma di partecipare- come aveva già previsto-, ignorando,così il preannunciatoboicottaggio del Fronte Farabundo Marti, oppure di ritirarsi per solidarietàcon quest'organizzazionecontrariamente al proprio progetto iniziale). , ARENA, il partito della destra,pensa a Bush: deve dimostra- • re al nuovo presidente americano di avere rinunciato ai metodi sporchi del genereche ha provocato la morte del vescovoRomero; di quest'assassinio del 1980 è stato recentemente incriminato il padrefondatoredelpartito nacionalista salvadoregno,D'Aubuisson, noto orchestratore degli "squadroni della morte". Pensa a Bushanche il regime sandinista,inNicaragua.Il pre-
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