IL CONnno ANTOLOGIA Il sapere è resistenza Peter Bichsel Quando impariamo le lingue straniere Sonounavittima- unavittimadellelezionidi francese.Non si tratta_solodel fatto che la scuolanon sia riuscitaad insegnare questalinguaad uno poco dotatocomeme- inprimoluogoquestodannosarebberimediabile, ed in secondoluogomi è accaduta la stessacosain altrematerie- ma in questocaso la scuolami ha combinatouna cosamolto peggiore:mi ha preclusoper sempre questalingua. Io non ho più il coraggiodi permettermidegli erroriin francese.Avrei grandi difficoltàpsicologichea farebrutta figuraanchesolouna volta in questalingua. Mi sonoresoconto di non essereassolutamentedotatoper le lingue.Mami sono anchereso contoche questa mancanzadi doti è un ostacolosolo per chi vuolesaperele lingue,nonperchi vuoleimpararle.Ed imparare, anchedi questomi sono resoconto, è bello in sé e per sé. Il sapere è resistenza . Quei pochi tedeschiche conoscochedurantela guerrahanno mtrapresounaqualunqueformadi resistenza- magarianchesolo di resistenzainteriore- raccontanotutti di un insegnanteche li ha spinti inquelladirezione.Forse li ha spintianchesolocon il tonodi voce,con il modo in cui pronunciavail suo "HeilHitler" o con l'entusiasmocon cui spiegavail latinoo parlavadi farfal: le. Tuttaviai molti tedeschi che hannocollaboratohannoavuto anche lorodegli insegnanti,e moltidi lorohannoavutodegli in- ~gnanti ancheprimadi Hitler, insegnantiche nonavrebberovotatoperHitlere chenonlo votaronoe chenonostantequestohanno preparatoi loro allievi per lui. Forse non l'avrebbero fatto se se ne fosseroresi conto. Un uomocolto per me è unoche possibilmentesa moltecose inutili e inutilizzabili. Per questaassurdità- lo so anch•io- lo statononfinanzierebbecertamenteneancheunascuola.Igenitorinonmanderebbero i figli a scuolaad impararequalcosadi "veramenteinutile". Li mandanoa scuolaa imparare il necessario e il necessarionon consisteneancheinvere conoscenze,maco~sistesolonell'essere II?iglioridegli altri. I genitori non mandanoi loro figli a scuola, h mandanoad una selezione,e speranonellavittoriacomenel temoal lottoocome.glisvizzerinelTourdeFrance.Chei lorofigli siano i miglioriè la cosa importante;è sufficienteche tuttigli altri sianopeggiori. Le primeore inprima elementarecomincianocon un affronto. Il bambinosi aspetta,adesso che va a scuola, di far parte anche lui dei "grandi".Invece si scontraconun tono di voceinfantile, che neanchesuamammaa casa usapiù da un pezzocon lui. Non impara- comegli è statopromesso- laA la B e laC ma vieneallettatoa impararecon giochinipuerili.Fin•dall'inizio~e- ~~ ~ttato come unoche non ha vogliadi imparare.Lo si alletta 11_uz1~en~a u:a5formarsin un renitenteall'apprendimento. La s1chi3?1adi~ttica o metodologia,e questametodologia ha i suoi metodi: se s1presupponesseche gli esseri umani sianodotatidi uno spontaneodesideriodi apprendere, non si potrebbe farealtroche~m~ttere all'allievo lamateriad•insegnamento,e leggere e scnvere m fondoavrebberoesattamentelo stesso valoredel 14 Foto di Robert Dolsneau 19S6 (Centre National de la Photographle, Parls). camminare,dell'alzarsi e delparlare.Se la scuolaaccettassedi riconoscerel'esistenza di una capacitàspontaneadi imparare,i risultati non si potrebberopiù esaminaree valutare.Una capacità spontaneadi imparareimpediscela selezione. Ciòche si è appreso in fondonon è valutabile. • "E mille grazie del bel libro per bambini" Da bambinodovevo possedereanchedei libri per l'infanzia. Da bambininonsi ha alcunapossibilità di scampare ai gustie alla generositàdelle vecchie zie. Ho un ricordo molto sbiaditodi quei libri.Evidentementele mie ziemi regalavanosolo libri che a lorononpiacevanomolto:forseperchéi libri in assolutonongli dicevanoproprioniente,oppureperchéeranoconvintecheiofossi troppogiovaneper leggeretuttoquellochepiacevaa loro.Spesso si sforzavanoevidentementeaddiritturadi offendermi. Mi regalavano dei librichea lorogiudiziorispecchiavanoilmondodei bambini.Ma io in questo mondoci vivevoquantogli altri bambini, cioè pochissimo.Il mondodei bambini è una arroganteinvenzionedegliadulti,che intendonocon ciò il mondodel grazioso, dell'indifesoe dell'innocuo. Ame non interessavail mondo dei bambini,a me interessavasemplicementeil mondo. Io avevoinmentea quel tempoun'unicacosa: diventareunadulto, un macchinistadi treni, un trombettieredell'esercito, un domatore di leoni. Volevo impararequalcosa sugli adulti, sul mondovero, e le indicazioni stampatesui libri: "Età consigliata dei lettori"mi offendevanose l'età minimanon era di moltosuperioreallamia Il fatto è che ioerogiàdiventatoun lettore,snob, arrogante,cocciutoe pretenzioso,mentrele zie che mi regalavano i librinoneranodellelettrici,nonsi interessavanodi libriepensavanoa similioggetti stravagantisolo a Natale. (traduzione di Chiara Allegra) Da Al TTWndo ci sonopiù zie che lettori, Marcos y Marcos.
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