Linea d'ombra - anno VII - n. 35 - febbraio 1989

Parlerò ancora di c_ostui,ma prima devo fornire una informazione: tutte le macchine hanno in dotazione degli accessori che servono per eseguire diverse lavorazioni, nonché alcuni attrezzi: chiavi di varie misure, punzoni e due martelli, uno di acciaio, l'altro di piombo; quest'ultimo serve a non provocare danno agli altri metalli. Tutto questo materiale trova posto in un armadietto alto un metro, largo e profondo mezzo, e diviso a metà da un piano di appoggio; tale armadietto si chiama pipiter ed è sistemato a fianco o a fronte della macchina. Effettuando uno dei suoi giri, la guardia prima menzionaa ta, rilevò che a una macchina munita di disco bianco mancava l'operaio, si avvicinò per controllare e vide. Vide, come disse lui, l'operaio con la testa e con le braccia infilate nel pipiter. "Tu dormivi!" "Non è vero che dormivo, cercavo questa chiave". "Tu dormivi, prova ne sia che non mi hai sentito arrivare". "Ripeto che non dormivo, e poi, con tutto questo rumore, come avrei potuto sentirla arrivare? Insisto nel dire che cercavo questa chiave". "Perché quella chiave?" "Perché mi serve per sostituire la fresa che si è usurata". "Dimostrami che la fresa è usurata". "Ma come faccÌo a dimostrare l'usura della fresa a uno che non s'intende di frese?" A l'era 'n bun om. Avrebbe dovuto dire alla guardia: "Io fermo tutto e non faccio nemmeno più un pezzo, domani i capi constateranno l'usura della fresa. Lei si assuma la sua responsabilità e faccia ciò che ritiene opportuno fare". "Io non m'intenderò di frese, ma so che ti ho visto dormire, con la testa e le braccia appoggiate sul piano del pipiter, e questo è quanto scriverò sul verbale". Il battibecco continuò fino a quando la guardia se ne andò senza però avere mutato la sua convinzione. L'operaio smontò la fresa, la sostituì e continuò il suo lavoro. I vicini di macchina videro che l'utensile era usurato e si dichiararono disposti a testimoniare a suo favore. STORIE/MACAGNO Ma a nulla valsero le testimonianze, a nulla .valse il suo dire "parola d'onore" che non dormiva, a nulla valse il suo ottimo stato di servizio. Ciò che ebbe credito fu la parola della guardia "giurata". Trascorsi due o tre giorni arrivò la lettera: "Licenziamento in tronco". Motivo: Sorpreso a dormire durante il lavoro reagiva scorrettamente nei confronti del sorvegliante. Manco a dirlo Cichin diede inizio a una colletta alla quale parteciparono tutti; che non servì molto dal lato finanziario. Moltissimo invece quale dimostrazione di solidarietà. Non seguirono molte notti al fattaccio. La guardia stava facendo il suo giro e, nella penombra dell'officina, volò un martello. Un martello di piombo, pesante più di un chilogrammo, che, scagliato a tutta forza, colpì il sorvegliante proprio nel mezzo della spina dorsale. Vi fu un tramestio generale. L'officina fu illuminata a giorno e invasa dalle guardie. "Nessuno lasci il suo posto". Furono aperti tutti i pipiter, per controllare se mancava il martello. Fu effettuato l'inventario di tutti i martelli giacenti in magazzino, ma nessun martellò mancava. Vi furono inchieste, che non approdarono a nulla. Alcuni operai subirono degli interrogatori; non di terzo grado, ma maliziosi. Nessuno aveya visto, nessuno aveva sentito, tutti lavoravano. Proprio così come volevano l'azienda e le guardie. Era un martello nuovo di zecca,· sul quale non fu rilevata alcuna impronta. Era una guardia carogna, che rimase paralizzata per tutta la vita. Era stata fatta giustizia. Una giustizia brutale? Forse. Una giustizia non accettabile in paesi civili? Può anche essere vero. C'è sempre un Dio che, al momento opportuno, sa fare giustizia. Sarà. Io però non ho mai più visto una giustizia con i piatti così perfettamente bilanciati. 73

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