giustifica la nuova attenzione all'ambiente, o l'estensione delle norme morali alle altre specie animali? Che relazione c'è tra questi valori - di nuova introduzione - quelli propri di altri movimenti come il movimento delle donne, e quelli ereditati dal passato e di cui non si parla o si è cessato di parlare? Esiste ancora, per esempio, un interesse e un consenso intorno a un valore; peraltro generico, come quello di solidarietà - proprio, direi, della tradizione cattolica e così drammaticamente assente nell' America protestante (paese natale dei movimenti ecologisti)? I nuovi valori sostituiscono i precedenti? O riorganizzano il sistema etico in una nuova struttura di rilevanze? Sarebbe interessante, per cominciare andare alla ricerca delle metafore influenti sottese al1'etica dei nuovi movimenti (si pensi, per fare un esempio, al concetto di "Gaia" e al fatto che l'interesse verso la specie o la biosfera precede l'interesse per le differenziazioni all'interno della specie umana). Senza tentare di dare risposta a queste domande, esprimo direttamente una speranza e avanzo una proposta. La speranza è che, nella teoria politica, le cose procedano come nella scienza kuhniana, e cioè che- dopo un periodo di turbolenze, deviazioCASA DELLA CULTURA Via Borgogna, 3 MILANO NARRARE LA SCIENll/YINEIS ni e invenzioni - un nuovo paradigma inglobi i precedenti. Nasca cioè una teoria della politica in cui nonsia scontato che l'enfasi su nuovi valori implichi la rinuncia alle acquisizioni delle grandi tradizioni etiche- dal valore dell'individualità al concetto della solidarietà a quello di eguaglianza. Nasca insomma una teoria politica in cui il valore dominante non sia la sola sopravvivenza della specie, ma questa rappresenti la naturale conseguenza di un mutamento nei rapporti economici e di potere. La proposta è che la si smetta di pretendere a una fondazione scientifica dell'etica e della pratica politica. Solo riconoscere fino in fondo che ogni conoscenza è metaforica e che essa implica un rituale restjtuisce materialità e spessore alle pratiche politiche. La dominante interpretazione economicistica del marxismo "scientifico" ha fatto perdere di vista il carattere rituale e simbolico delle attività sociali, e ha impedito da un lato di esplicitare le "metafore influenti" dall'altro di sviluppare dei "rituali laici" per accompagnare i momenti fondamentali dell'esistenza: nascite, accoppiamenti, morti. Sono poi questi - e non i momenti eroici celebrati dai modelli politici tradizionali- gli eventi significativi nella vita di ognuno. UNIVERSIÈ DE PARIS I INSTITUT D'HISTOIRE DE LA REVOLUTION FRANCAISE 17, rue de la Sorbonne - PARIS Con il patrocinio del Comune e della Provincia di Milano convegno internazionale sul bicentenario della Rivoluzione Francese 1789-1989 LA RIVOLUZIONE FRANCESE: LA FORZA DELLE IDEE O LA FORZA DELLE COSE? 2 - 5 APRILE 1989 Centro Congre~si "Palazzo delle Stelline" Corso Magenta, 61 - M i 1ano Comitato Scientifico Presidente onorario - Prof.Cesare Musatti, Presidente della Casa dellaCultur,a Presidente - ProfMichel Vovelle, Université de la Sorbonne Membri - Prof.ColinLucas, Balliol College, Oxford; ProfMaurice Aqulhon, Collège de France; ProfHaimBurstin, Università di Venezia PROGRAMMA: 2 aprile - ore 18 - Apertura ufficiale del Convegno con le autorità e la stampa 3 aprile - ore 9 - Saluto ai partecipanti e introduzione Sergio Scalpelli, segretario della Casa della Cultura - ore 9.30 I PRIMI PASSI Prof.William Doyle, Un. Bristol, Une idée et son moment: l'abolition de la vénalité - Prof.Timothy Tackett, Un.California, Four Revolutionaries ( from the correspondence of four deputies to the Constituent Assembly) - ProfHaim Burstin, Un. Venezia, Unitinerario legislativo: le leggi Le Chapelier del 1791 - Prof. Pasquale Pasquino, Un. Torino, Le ragioni della sconfitta del primo Comitato di Costituzione - ore 15 LA FORZA DELLE IDEE Prof. Massimo Terni, Un. Milano, Diritto naturale e rivoluzione: la sovranità della nazione e le forme della sua rappresentanza nel dibattito dei costituenti (giugno/sett.1789) - Prof. Paolo Viola, Scuola Normale Superiore di Pisa, Cosa c'è di 'antico' ecosa di 'moderno' nella libertà dei giacobini - Prof.Furio Diaz, Scuola Normale Superiore di Pisa, Ragione e no fra dibattiti ed eventi della Rivoluzione francese - Prof.Maurice Agulhon, Collège de France, Usage et connotation des mots 'jacobin' et 'républicain' au fil de deux siècles 4 aprlle - ore 9.30 I CONDIZIONAMENTI DELL'ECONOMIA Prof.Gwynne Lewis, Un. Warwick L'Etat et l'essor du capitalisme: le cas de l' industrie minière - Prof. Jean Pierre H irsch, Un. Lille, Les idées économiques et les chpses de l' économie - Prof J ean Pierre Jessenne, Un.Lille, Dépandances, collectivités rurales et citoyennetés dans la France du Nord (1789-1799) · - ore 15.00 VERSO IL TERRORE Prof. Antonino De Francesco, Un.Milano, Fortune e sfortune del tema della sovranità popolare nella provincia francese durante i primi mesi della Repubblica (agosto 1792/giugno 1793) -ProfDonaldSutherland, Un. Maryland, Titolo da definire - Prof.Colin Lucas, Un. Oxford, La terreur en province: la force des idées ou la force des choses Prof Miche[ Vovelle, Un. de la Sorbonne, Raison et violence dans la déchristianisation · 5 aprile - ore 9.00 SUL VERSANTE ITALIANO Prof. Carlo Capra, Un.Milano, Costituzione e proprietà, condizioni economiche e programmi politici nella Lombardia di fine '700 - Prof. Piero Del Negro, Un. Padova titolo da definire - Prof Anna Maria Rao, Un.Napoli , Il problema della violenza popolare in Italia in età rivoluzionaria - Prof. Franco Della Peruta, Un. Milano, Esercito e società nell'Italia napoleonica - ore 15.00 CONSIDERAZIONI FINALI Tavola rotonda conclusiva presieduta dal ProfMichel Vovelle
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