BENJAMIN SUI PIRENEI Volker Braun Marciare tranquillo verso il muro di nebbia Le braccia remano a scatti ma con regolarità. Seguire esattamente la carta sul precipizio. Nella cartella l'ecrasite, cioè Il presente Passo dopo passo, così come il caso Offre al piede uno stretto appoggio Nel materiale. Gentile signora, il non andare Sarebbe il vero rischio. Fermandosi dopo una cert'ora / dopo cinque righe. Campi, su cui prolifera solo la follia. Avanzare con l'ascia conficcata in testa Non ho niente da dire. Solo da indicare. Nel più piccolo segmento ritagliato con precisione. Senza vedere a destra e a sinistra I' Orrores Con questo sistema ce la farò. La vigna trasuda, scivola in verticale Carica di grappoli dolci, scuri, quasi maturi, La cartella è la cosa più importante! il corpo Tra i pali di sostegno Respira pesantemente, il cuore • Walter Benjamin nella Biblioteca Nazionale di Parigi, nel 1937, in una foto di Gisèle Freund (da Il mondo e il mio obiettivo, La Tartaruga 1984). combatte, il momento critico: Quando lo status quo minaccia di durare.• Scheletri sotto sopra di me avvoltoi. Passi più corti, soste più lunghe. La mia pazienza mi rende invincibile. Spiegare le vele dei concetti. Gentilissima signora, Posso servirmi? Sulla cima All'improvviso, come previsto, la violenza Della vista. Mari blu scuro: Di colpo ne vedo due. Coste di stagno. Sotto gli scogli la libertà. Nessun visto per Port Bou. Noi apolidi Però abbiamo la dose mortale Reggerebbe ia _borsa? accanto a noi. Pensò probabilmente di non farcela a salire ancora una volta. Il mattino dopo i doganieri trovarono il cadavere nel mio testo. La costruzione presuppone distruzione. La pesante cartella di cuoio, salvata dalle mani della Gestapo, UNOS PAPELES MAS DE CONTENIDO DESCONOCIDO, andò perduta. Troppo veloce il taglio finale, signore, nella sua vita. La vita porta l'opera, se così posso dire, su questo pendio. In ogni opera c'è un punto in cui siamo colti da un brivido come dall'alba. (traduzione di Chiara Allegra) 47
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