CINEMA Madree figlia in un •mondo a parte" Maria Antonietta Saracino Johannesburg, 1963. Nel Sudafrica del privilegio, quello che abita in ville spaziose, manda i figli a scuole private e impiega personale indigeno, una bambina poco più che deéenne vede accadere strane cose attorno a sé. Dapprima il padre, giornalista e militante dell 'African National Congress si allontana nottetempo per destinazione ignota; quindi la madre, giornalista anche lei e impegnata sul fronte antiapartheid, è fatta oggetto di minacce, perquisizioni della polizia, poi sbattuta in prigione per più di tre n;iesi. A scuola le compagne la isolano, su istigazione dei loro genitori, segnandola a dito come figlia di comunisti sovversivi. La piccola Molly non capisce cosa sia intervenuto a sconvolgere la sua vita e quella delle sorelle più picco le, ma nei giorni successivi ali' arresto della madre, e a seguito di questo, lentamente apre gli occhi sulla complessa realtà che la circonda: quella dei bianchi razzisti, dei neri perseguitati, e quella di chi, come i suoi genitori, vive in base a un ideale politico per il quale èdisposto;se necessario, amorire. Ma anche sulla realtà del collegio, in cui si sente abbandonata da una madre che per proteggerla la tiene all'oscuro di quanto le accade, generando in lei solitudine e rancore. Ambientato nel Sudafrica deBarbara Hershey e Jodhi May in Un mondo a parte ' gli anni immediatamente successivi almassacrodiSharpeville(1960), attraverso la storia del complesso e delicato rapporto madre-figlia, Un mondo a parte ripercorre la vicenda della giornalista e studiosa sudafricana Ruth First, vittima del regime di Pretoria, la cui vita si concluderà tragicamente nel 1982quando la donna verrà fatta uccidere da una lettera-bomba nel suo ufficio presso l'Università Eduardo Mondlane a Maputo, nel Mozambico del post-indipendenza. Presentato al Festival di Cannes '88, il film segna l'esordio alla regia di Chris Menges, meglio noto come direttore della fotografia in film quali Urla del silenzio e Mission. Il film si basa sulla sceneggiatura che Shawn Slovo (la piccola Molly del film) ha tratto dal libro 117 Days, diario di prigionia di sua madre Ruth First, pubblicato nel 1965 e dalla cui lettura la Slovo doveva apprendere particolari della vita della madre che questa non le aveva mai rivelato, come il tentativo di suicidio in carcere nel momento in cui temeva di poter tradire i suoi compagni. Ma il film segna anche il tentativo - da parte di ShawnSlovo adulta-di far pace a tanti annididistanzacon un'immagine della madre da lei vissuta nel1' infanzia come colpevole di averla trascurata e abbandonata. Al tempo stesso esso offre una coraggiosa risposta postuma a chi aveva creduto di cancellare con la morte la figura e l'opera di Ruth First e che nel film, per bocca del suo carceriere dice alla donna: "Lei morirà nella sua cella e nessuno saprà che è successo. Ha sprecato la sua vita, con quello che avrebbe potuto fare ... " Se in primo piano è dunque la vicenda personale tra madre e figlia, il film rappresenta anche una efficace denuncia del regime del1 'apartheid, condottaconluciditàe intelligenza sul filo della memoria senza mai indulgere nella ricerca di facili effetti emotivi, né cadere in trappole agiografiche. In Un mondo aparte il tema de11acronaca politica si fonde in maniera felice e ~ . MUSICA IL CONTISTO misurata con quello dei sentimenti, senza l'enfasi di Grido di Libertà o la retorica di Come sono buoni i bianchi. Girato, per comprensibili ragioni politiche fuori dal Sudafrica, in Zimbabwe, il film si avvale. del contributo di molti attori non professionisti, parecchi dei quali rifugiati politici. Unmondoaparte si è aggiudicato a Cannes il premio speciale della giuria e le tre protagoniste- Barbara Hershey, Linda Mvusi e la piccola, bravissima esordiente Jodhy May - la Palma d' oro per la migliore interpretazione femminile. L'anarchiacreativa di KipHanrahan Marcello Lorrai Pangaea: è il termine con cui si indica la grande massa delle terre emerse da cui, decine e decine di milioni di anni fa, si sarebbero distinti e staccati i continenti. Ed è il nome scelto da una nuova etichetta discografica per significare la propria inclinazione a una ricerca nel mondo della musica non condizionata da orientamenti prefissati, l'interesse per la valorizzazione di musicisti svincolati da logiche di stretta appartenenza e impegnati a forzare i confini tra i generi. Pangaea è tutt'altro che un' etichetta qualsiasi, non parte certo animaqt soltanto da buoni propositi. Basti dire che uno dei tre promotori dell'impresa è Sting, che alla metafora del nome Pangaea aggiunge lo slogan "anarchia creativa". Gli altri due fondatori hanno nel loro curriculum ruoli di responsabilità nel campo discografico: Miles Copeland si è occupato di gruppi come Police, REM, Bangles, mentre Christine Reed ha curato per la CBS (della cui distribuzione si avvale la Pangaea) artisti come Phil Glass e Placido Domingo. La varietà degli indirizzi e delle competenze è sufficientemente ' rispecchiatada11aprimeuscite.01tre a Sine Die del sassofonista neroamericano Steve Coleman (già segnalato in questa rubrica), vi si trova il debutto del chitarrista acustico Fareed Haque (disco non straordinario e tuttavia non stucchevole come lo sono spesso le performance dei chitarristi che Haque ha tra i suoi riferimenti), e una edizione de11a Storia del saldalo di Stravinskij con la London Sinfonietta diretta da Kent Nagano, Sting nella parte del soldato e Vanessa Redgrave in quella del dia- • volo. Trai titolid'esordiodellaPangaea hanno uno spazio addirittura maggioritario quattro lavori tratti dalpiccoloepreziosocatalogodella American Clavé. Una scelta felice, perché gli album (resi disponibili con questa riproposizione anche in compact e cassetta) possono adesso godere di una diffusione che non avevano finora conosciuto e, grazie al patrocinio di Sting, essere notati (e di riflesso anche gli altri dischi delcatalogo)da un pubblico molto più ampio del giro piuttosto limitato di addetti ai lavori e appassionati che li aveva già presenti e che ne aveva fatto in qualche caso dischi di culto: rimasti nell'oscurità malgrado avessero spesso tutte le carte in regola per aspirare anche ad un largo riscontro commerciale. Ma dal punto di vista degli intenditori della Pangaea è una scelta azzeccata anche perché poche realizzazioni discografiche contemporanee sono in grado come gli album firmati da KipHanrahan (tre nel primo lotto di dischi recuperati dall 'American Clavé: Days and nights of Blue Lucklnverted, Conjure: Musicfor the Texts of /shamael Reed e Vertical' s Currency) di dare un senso e un corpo a un concetto di "anarchia creativa": album nati non ca25
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