di un processo che oggi ci sembra utile ricostruire. Una doppia nascita Tra i tanti paradossi che segnano le vicende di quel fenomeno convenzionalmente definito "letteratura giovanile" ce n'è uno originario che vale subito la pena di segnalare: la letteratura giovanile n.acque.in rea.ltà due volte. La prima fu nel 1976 con la pubblicaz10ne d1 Porci con le ah, clamoroso best-seller partorito da un piccolo gruppo di intellettuali militanti della sinistra rivoluzionaria destinato ai più giovani aderenti dei gruppi estremisti in una sort~ di operazione pedagogièo-letteraria, e invece approdato a ben altra circolazione: quei giovani dei gruppi non si sentono né ghettizzati né emarginati, non sono - appunto fino a metà degli anni Settanta - estranei al resto della società, ma ne esprimono anzi le tensioni più profonde, le contraddizioni più acute, le attese più forti. Tramite quel primo cerchio di lettori, la ricezione di Porci con le ali si allargò fino a comprendere un pubblico enorme, con un processo che .per vastità ha forse solo un altro paragone nella nostra recente letteratura: quello del Nome della rosa. E dunque, se la letteratura giovanile non è solo la realtà di persone più o meno numerose e più o meno giovani che scrivono ma è l'esistenza di un circuito di produzione e ricezione di quei testi, l'inizio per la generazione ancora in carica fu Porci con le ali. Com'.è noto il '68 e i movimenti nati da esso non avevano prodotto.scrittura, nonostante la riscoperta di massa della parola. I motivi sono stati più volte indagati ma il principale sta, probabilmente, nel carattere fortemente "militante" in senso operaista che il movimento aveva assunto in Italia per il sovrapporsi al '68 studentesco del '69 operaio. Questa peculiarità italiana ha cancellato l'anima controculturale (detto nel senso più vasto e meno specifico del ter- ~ine). L'ossessiva attenzione alla "struttura", resa possibile e anzi m qualche modo inevitabile dal ciclo di lotte operaie, ha eliminato (represso?) ogni esperimento nella "sovrastruttura". Non solo non ci furono romanzi provenienti dal'68, ma non ci furono in maniera consistente nemmeno film, né comuni o controscuole (canzoni un po' di più.pe~ché, c.om'è noto, siamo un popolo che canta sempre). Fu propno Il decimo del movimento del '68 e delle sue eredità politico-istituzionali, evidente già a metà degli anni Settanta astimolare_la ricerca e la sperimentazione in una direzione cultur~le (di nuo_vom senso lato). E i primi vagiti di una nuova letteratura giovamle, della letteratura per la prima volta prodotta da giovani che stavano o erano stati dentro le vicende collettive degli anni SettanSAGGI/LA PORTA-SINIBALDI ta, nacque in coincidenza e in conseguenz~ di una disillusione solo apparentemente parziale, quella della politica, anche rivoluzionaria, trasformata in burocrazia. Come in una sorta di rivincita - tendenzialmente rancorosa, come tutte le rivincite - della letteratura sulla politica. . Ma Porci c_onle ali, a ben vedere, non aprì nessun processo creativo e produt11vo. Fu appena un sintomo, un'avvisaglia. In realtà quel romanzo era un prodotto straordinariamente inattuale un uccello di Minerva sorto al tramonto di quel momento magie~ di comunicazione, fino all'identificazione, tra "giovani rivoluzionari" e socie_tà(meglio, la parte di società attiva, che legge, discute, si anima e s1schiera). Del resto le vicende dei giovani protagonisti di Porci con le ali già lasciavano intuire la disgregazione di quella cultura abbastanza compatta che aveva nutrito le vicende politico-esistenziali dei giovani degli anni Settanta. Quella crisi genera rapidamente il '77, ossia la fine di quella cultura. Porci con le ali rimase un 'opera21one perfetta e irripetibile, come una "macchina celibe". (Va qui detto che in questa sommaria ricostruzione non si danno giudizi sui romanzi cui si accenna ma solo si provano a segnalare connessioni e relazioni.) La seconda nascita della letteratura giovanile avviene giusto dieci anni fa con la pubblicazione del romanzo di Enrico Palandri Boccalone. Nel '78 l'Italia era parecchio diversa da oggi: erano forti sia il '.C! che il terrorismo. Ma lo smarrimento, tra le giovani generaz1om che avevano cercato o anche solo confusamente desiderato una trasformazione radicale della società, è enorme. II movim~nto del_'77,a sua volta figlio (a suo modo felicemente degener~) d1 un falhmento, quello della prospettiva rivoluzionaria degli anm Settanta, lascia una scia di sangue omicida e suicida di follia di disperazione politica e di solitudine, di fallimenti coll~ttivi e in: dividuali. ~a .cosiddeua letteratura giovanile nasce da lì, in quel giro di mesi e m quel cl!ma denso di ossessioni e delusioni. Boccalone rapprese_nta la reazwne solo apparentemente svagata, l'idillio solo apparentemente d1s1mpegnato: una sorta di secessione amorosa da quelli che già appaiono come i destini tragici di una generazione. Fortemente legato ad un linguaggio, uno scenario una storia e dei riferimenti generazionali (anzi di una sotto-gener;zione), Boccalone sembra parlare ad un pubblico ridottissimo. Non fu così come è_n?to. E il successo di Boccalone ebbe tante spiegazioni: la ;emplic1ta, la trasparenza della storia, un certo "esotismo" rispetto alla cultura anche letteraria egemone. Oltre che le ultime pallide coincidenze tra le tensioni e le trasformazioni di quella generazione e quelle dell'intera società. Ma quel che più conta dal punto di vista di questa ricostruzione è che Boccalone rivelò l'esistenza di un mercato. Non solo cioè di lettori "complici", omologhi per gusti e cultura. E qui dunque tutto con~inciò;_poiché una generazione di scrittori si dimostrò poi capa~e d1coprire questa fetta di mercato che si apriva (dopo Palandri a~~1varon? Tonde~li, Piersanti, Corrias, Busi, De Carlo e così via). L mdustna ed1tonale, col suo cervello di gallina e i suoi riflessi da pa~hiderma, ci impiegherà qualche anno a capire la semplicissima I.ez10ne.Ma già ag~i_inizidegli anni Ottanta la letteratura giovanile e un fenomeno ufflc1ale, venduto, premiato, recensito, vezzeggiato. A quel punto la piccola realtà della scrittura giovanile cui pochi negli anni precedenti avevano prestato attenzione diventa un fenomeno culturale e commerciale. I foglietti lirico-~olitici attaccati sui muri delle università o abbandonati accanto ai fiori per i compagni uccisi (da lì davvero e in senso più profondo, tutto cominciò ... ) lasciano il posto alle collane delle grandi case editrici. 75
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