LA VITA MORTALE LA VITAMORTALE 1. "Sibilla, che vuoi?" Lo sai che quegliuccelli continuanoa cantare a milionidisperatamentefedeli alla mia vita, che l'accompagneranno non so quandosino alla fine: solo qui in un orecchiolevanole voci del loro abissoe ora te ne parlo dove sei se verso sera il tempo si addolciscenuvole scurepremonosugli alberi • tutto si ferma in un tramonto troppo illuminato:o forse è il brusio delle lunghezzed'onda non prese d'una vita, l'unisono che accoglie ciò che volevidirmi: due storie si ritrovanodal punto in fondo a te che sono stato e dunque ti ricordo non come dovreima in quell'estremomale o peccato:nella tua gabbia semprepiùpiccola volatilespiumatoanimalettosordido torpidoe tormentato la risposta era negli occhi un•ultima spenta scintilla:voglio morire stavi per divenireimmortale nostrapiccola sibilla e infatti qui attornosvolazzi a sera e canti ciecamentecon gli altri uccelliper sempreronzi qu~nel mio orecchio. 2. Ancora da Antonio Te la ricordi la Cina? Il sotto-testo resta per definizioneinespressoma contro gli icebergsi sa talvolta si naufraga. Diciamoallora un teatro in cui qualcosa è cambiatosquarci un po' più sinistri pennellateminimamentepiù fosche al fondalee nell'aria: e un filo ~i fumo si leva da quelle ceneri. E già tanto, addioMassachusetts. (Larger than life più grandi della vita come personaggidi Shakespeare o solo più tristi voltiamopagina o appena ne tiriamo fuori il naso non temere è grandezzadi tutti anche se ognunoper sé ognuno diversamente vulnerato:dunquenon ti dico non rovistarecancella quei segni dalle piastrelledi cucina non stare 62 seguito da FESTE Salvatore Mannuzzu lì prontoal morso quandovienedel resto so bene è inopinato è fatale:quel sanguecon gli anni si raggrumanelle vene l'aria che respiri si fa grigia la memoria fallisce il testo è questo palcoscenicovuoto: il filo di fumo sale da una sigarettadalla tua sola bricioladi fuoconell'ombra mortale:come il mare apertoe infido di una sera il tramestiodel tuono che da alloradura le luci si accendonoda sole nelle stanze rememberme, but ah! forgetmy fate ancora trema la barriera umana. Era un ragazzoproletario una formica in bilico sull'alto arco del secolo fra miliardie miliardiquello che ti è mancatola vita non sua né tua l'atto di vivere.Addio). 3. Polaroid La campanadei tubi domestici rintocca flebilmente:tempi difficili per i cristiani.Muoviti quel tanto trattieni la tosse annusal'elettricità superstitepreparatia cambiare. Può servireadesso o fra qualchegenerazione:la stanza si fa più strettala sirena del vespero scatta a vuoto il riflesso si spegnein tutti gli specchi d'occidente: ama il tuo interno. Così l'inverno perde il suo morto pelo di spoglieanimali: tu fermaloentranel circolo virtuoso del floublu seppiaverde col lampoe gli acidi l'incenso che ne resta la cornetta idraulicache ora smette: sarà questa la sera (la forma)del giudizio? Allora sceglila cravattaprendi la pastigliastacca il boiler chiudi la valigiamostra la smorfiaapri il coltello sono soloapprossimazionie sempre per difetto: la catastrofe è così piccola
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