STORIE/EL-TEKERLI Agenzia Grazia Neri. no uscito per accertarmi del fatto. È allora che ho visto Farhah che preparava il forno. I fatti sono andati proprio così. Il cielo era bianco e il forno ardeva violentemente lanciando scintille rosse. Farhah mi ha detto, senza girarsi, qualcosa sull'adulterio, sull'onore e sul suicidio. Ero sconcertato dalle sue parole, senonché subito mi è ribollito il sangue, ho preso il fucile da Halimah, l'ho puntato su Farhah, poi ho premuto il grilletto. Le ho sparato un colpo solo con questo fucile da caccia che è stato trovato vicino al cadavere. L'avevo caricato con un colpo solo, e per questo avete trovato che il colpo ha trapassato la sua testa. Difendevo l'onore offeso della famiglia. Perciò vi chiedo, signori giudici, di prendere in considerazione tutta la mia situazione, di avere un occhio di riguardo, e compassione per la situazione della mia grande famiglia, e per il fatto che sono un poveraccio. Mi sono fatto da solo, ho imparato a leggere e a scrivere, e sono un ex-sottufficiale. Ho ucciso l'adultera solo perché ha commesso adulterio e non per un altro motivo. Voi sapete che me lo aveva confessato a quattr'occhi. Si è fermata appena davanti al forno, con quel suo vestito rosso e ha dichiarato che aveva sbagliato insudiciando l'onore di noi tutti. Per quanto riguarda le parole qella testimone Nuriyyah, che era nella stessa stanza con Farhah, per tutta la notte, non ·si deve attribuire alcun valore a quanto afferma. È una donna dai sentimenti 60 contrastanti, e poi l'uccisa me l'aveva confessato proprio lei di aver commesso il delitto dell'adulterio. Nello stesso modo, poi, mia sorella Halimah l'ha vista in quella posizione indecente che non è ammessa né dall'onore, né dalla legge. Una donna giovane che approfitta dell'arresto di suo marito per dare appuntamento al suo amante la stessa notte, in modo che questo vada da lei, dopo il tramonto, nella stanza matrimoniale, per compiere il loro orrendo delitto. La stessa notte, signori giudici, mentre eravamo tutti preoccupati per l'arresto di mio fratello' Abd al-Hamzah, essa - non so in che modo - preparava il suo incontro con il criminale. Io sono una persona non istruita, rozza come dicono, ma sono ben consapevole della mia posizione e della mia digni-· tà, sebbene giovane e non ancora trentenne. Ho fatto capire all'uccisa che il delitto dell'adulterio a casa nostra non può trovare posto. Siamo una famiglia araba 1 onorata e attaccata alla tradizione, che non permette che il suo onore venga sporcato. Ho cercato di convincerla in molti modi a lasciar perdere fantasie e supposizioni e a non accusare nessuno per volgari motivi. Ma essa rimase ostinata come se fosse impazzita, io l'ho lasciata andare nella sua stanza in attesa che ritornasse alla ragione. Sono tornato per informare Halimah di quello che era successo e sono andato a lavarmi. Non avevo finito di lavarmi quando si è sentito lo sparo, allora sono uscito dal cortile che era illuminato da un filo di luce. Il forno cacciava dalla sua bocca scintille di fuoco mentre la zia Nuriyyah mi chiedeva spiegazioni sull'uccisa Farhah e sugli spari. Le risposi qualcosa, poi la spinsi da parte e corsi verso la stanza di mio fratello 'Abd al-Hamzah dove li trovai entrambi insieme. Essa era già stata uccisa, o forse si era suicidata. Presi la pistola e tornai con Halimah nella sua stanza. Ma ecco che mi allontano un'altra volta dalla verità. Questa è una nostra abitudine alla quale voialtri non siete abituati, signori giudici, e che probabilmente non sopportate neanche. Noi non possiamo sempre concentrare le nostre idee su una cosa sola. Noi - beduini poveri - pensiamo in vari modi, e in altre parole, noi siamo gente con le idee confuse, cominciamo con un pensiero o con un atteggiamento solo, prima di completare il pensiero, saltiamo a un'altra idea che ci sembra sempre più bella oppure più vicina al cuore. Poi saltiamo per la terza volta verso ciò che l'anima desidera. Noi siamo gente primitiva, onesta, vogliamo vivere e mangiare il nostro pane in pace e tutto quello che si mormora su di noi sono autentiche calunnie. Inoltre io sono innocente come ho detto più volte. Ho difeso il· mio onore come lo avrebbe dovuto difendere qualsiasi uomo sposato con una numerosa famiglia a cui pensare. L'onore non si può fare a pezzi né per adulterio né per scandalo, perché esso è uno solo e noi siamo tutti uguali per quanto riguarda l'onore. E poiché siamo persone onorate, non possiamo fare altro che diferfdere il nostro onore con il sangue. Io non ho fatto che questo.
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