che il tuo cappello bucato saltò in aria nel trasalire eri finito fuori dagli zocc~li lasciando tre oggetti disposti a triangolo ai miei piedi, come tu fossi il giardiniere di una favola che alla parola "patate" svanisce per riprendere il lavoro di principe fatato in qualche luogo. Succedono le cose più strane, solo a te. L~ tua mucca mangia "erba velenosa" e cade morta sul colpo. Agli altri non succede. E poi muore tuo padre, un vecchio straordinario con un cappello di velluto nero, e baffi come ali spiegate di un gabbiano. La famiglia si riunisce, ma tu no, tu non credi che sia morto! Lo guardo. È freddo. Lo seppelliscono oggi. Ma tu la sai lunga, "Non credo che sia morto". Ti dò i quattrini per il funerale e tu noleggi un autobus per gli entusiasti convenuti in lutto e così devo darti altri quattrini e mi tocca sentirti dire che preghi per me ogni sera! E poi tomi di nuovo tirando su col naso, tutto un brivido il cappello in mano, la faccia ' ansiosa come il pugno di un bambino pieno di fiordalisi e di violette bianche, imprevidente come l'alba, e una volta di più ordino una puntura di penicillina giù in farmacia, oppure ancora una bottiglia di Elettrico Sciroppo per Bambini. O, bruscamente, vieni a sistemare quelli che noi chiamiamo i nostri "conti" con due vecchi quaderni - uno ha dei fiori in copertina l'altro un cammello. ' Confusione immediata. Ti sei dimenticato i decimali. Le tue colonne barcollano colme di zeri come favi. Sussurri come un cospiratore; si arriva a cifre di milioni. Libri dei conti? Sono Libri dei Sogni. Insieme in cucina. sognamo che i miti erediteranno la terra - o parecchi acri della mia. POESIA/BISHOP Con sporte blu. zucchero sulla testa, i tuoi bambini ti portano ).a colazione e schizzano via intorno a me come piccole talpe in superficie, o si accucciano dietro i cespugli come se avessi il fucile spianato! - Impossibile diventare amici, sebbene ciascuno afferri subito un'arancia o una caramella. Avvolti in spire di nebbia, vi vedo tutti lassù in cima insieme a Formoso, l'asino, che raglia come una pompa senz'acqua e d'un tratto la smette - così semplicemente tutti in piedi, immobili, sguardi fissi nella nebbia e nello spazio. O la sera, quando scendete in silenzio, salvo gli zoccoli dell'asino, all'oscuro chiarore della luna, e il cavallo o Formoso dietro arrancano. Fluttuano tra di noi alcune soffici, grandi, azzurrine, pigre falene, le meduse dell'aria ... Una toppa sull'altra, tua moglie ti tiene coperto. Ha cucito e ricucito (uomo salvato è mezzo avvisato) i tuoi pantaloni azzurro intenso col filo bianco, e in questi giorni il bianco prevale sull'azzurro. Dipingi - il cielo sa perché - l'esterno delle falde e del cocuzzolo del cappello di paglia. Forse per riflettere il sole? O forse quando eri piccolo tua madre ti disse: "Manuelzinho, una cosa: ricordati sempre di dipingere il cappello di paglia". Per qualche tempo uno era d'oro, ma l'oro andò via, come fosse placcato. Un altro era verde intenso. Con scarsa cortesia ti chiamavo il Ragazzo Clorofilla. Gli ospiti trovavano che era ·buffo. Me ne scuso ora e qui. Tu uomo sciocco, inerme, ti amo come posso, credo. O forse no? Mi tolgo il cappello, non dipinto e figurato, davanti a te. Di nuovo ti prometto di provare. 51
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