MANUELZINHO Elizabeth Bishop I personagginellapoesia di ElizabethBishop(1911-1979)si impongonoall'immaginazionedel lettorecome incarnazionidi unmistero.Non immediatamentericonoscibili,essirivelanopoi d'un tratto,inaspettatarr_ienltae,loroappartenenzaallasferadel magicoo delsacro.Nonpossonoperciòcheesserepersonaggidi un mondoarcaico. . Faustina(in Faustina,or RockRoses, unapoesiadel 1955) è unapresenzaieratica,oggettodi unirrisoltointerrogarsi.Lacucitrice in bianco depressae infelicedi HouseGuest (L'ospite, 1969) è forse unadelleParche: "Possibileche nutriamo I una delleParcheinseno? I Clotho,checucelenostrevite I conunpiedinoossuto I su unamacchinada cucirepresaaprestito, I e i nostri destini sarannocome il suo, I e i nostri orli storti per sempre?" Manuelzinhoappartieneal mondodellefavole: è in realtà unprincipefantasioso e sbigottito,temporaneamenteinfunzionedi ortolano. Se la didascalia iniziale ("Parla un'amica dell'autrice") vuole imporreunadistanza tra la vocedi chiparla e chi scrive, si tratta di un espedienteatto ad imputaread altri ciò chenella poesia riguardaunrapportoservo-padronein cui il servo.poco hegeliano,ancorafeudale, affida lapropriavitaa unpotere che si esprimea volteconcortesiaed altreconirritazione... tuttavia ciò che colpiscedipiù in questacomposizione è la qualitàpittorica "metafisica"cheregistrai personagginella loroimmobilità surreale, lo sguardoperso "nellanebbiae nello spazio". Manuelzinho è soprattuttounfolletto pasticcione,unPetruschkabrasiliano,unPerelà conaggiuntadi asinie bambini,tanto leggero è ognisuomovimento,tantorisibile è ogni suoprogettoe improvvido il suovivere.Ma è unfollettoche vive-per merito del suo coreografo,scenografoe regista:ElizabethBishop -in una lucedipurissimatrasparenza.Questaqualitàdellaluce è tipicadell'artedellaBishopcheaggiustaconpochepennellatei movimentidel suofolletto: Manuelzinhosotto lapioggiaa piedi nudi, con la testa dentro una sporta; Manuelzinho che Elisabeth Bishop In una foto di J.L Castel (Brasile, 19S4). scomparelasciandoa terra il cappelloe gli zoccolimagicamen- . tedispostia triangolo;Manuelzinhoe i suoicoloratiquadernidei conti.Ma comesanno i grandipittori- ClaudeLorrain, Vermeer,De Chirico... -la difficoltàmaggioreconsisteneldipingere l'impalpabile,la trasparenzadell'aria.ElizabethBishopci riesce dipingendolefalene che danno spessoreallo spazioche separaManuelzinhoda chi lo guarda: "Fluttuanotra di noi alcune I soffici,grandi,azzurrine,/pigrefalene, I lemedusedell'aria... ". ElizabethBishop,chefu viaggiatrice "sansarmes,sansbagages et sans umes", chearrivò inBrasileper caso, ci restòmolti annie tornòaBostonper morire,ci ha regalatoconilBrasiledi Questionsof Travels (1964) lapercezionedi una effimeravita miracolosa , di incantevoletrasparenzae leggerezza.Nellesue lettereavevaregalatoquellavisioneaMarianneMoore, sua sedentariaamicae maestra,che cosìla ringraziain una letteradel giugno1946: "Tu invariabilmentecontrapponila speranzaalla tragedia, Elizabeth.Raccontavoa mia madre le tue lettere sullaFlorida, sulle trombemarine,sullemoschea cacciadi lucertole,sul soffitto biancoe su tantealtre cose- perchénonostanteunimpasse dopo l'altro tu hai trasformatoogni cosain umorismoe in arte. Leggevo le tue lettere durante la nostraguerra [la malattia dellamadredi MarianneMoore] e le leggevoperfarmi coraggio... Hai/atto tantoperme,Elizabeth,emipare chesarebbeuna sconfittanonfartelo sapere... " (vediLynnKeller, WordsWorth a ThousandPostcards:The Bishop/ MooreCorrespondence, in "AmericanLiterature" voi. 55,N°. 3, ottobre1983,p. 428). ComeMarianneMoore, il lettorenonpuò che essergratoa ElizabethBishop per la fedeltà con cui registra l'esperienza, espressa in una visione "letteralee immaginativa"a un tempo (quei baffi comeali spiegatedi gabbiano!),per aver guardatoe raccontato,e assuntosu di sé il misterodelle cose e dei destini. BiancaTarozzi 49
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