SAGGI/FOUTIR Colui che è direttamente coinvolto nell'opera di creazione e colui che ne dà un giudizio estimativo · non vengono mai colpiti alla stessa maniera. sionedellamusica,che nonpossonogiovarlein alcunmodo?Sarebbe, penso,un responsotropposevero.I due Settimini,di Beethovene di Vinteuil,non ci sonodivenutipiù familiari,e tuttavia la nostra fantasiaè stata stimolata,siamostatiinvogliatiadascoltaredei suoni,siamostati sollecitatiasaggiarelavaliditàdelledescrizionieadecidereseconcordiamoconesseomeno.Tuttoquesto ravvivarsi dell'interesse è un fatto positivo, che può essere prodotto in vari modi:da un criticodi professionecomeDonald Tovey,da unvecchiosimpaticonediFiladelfia,da un franceseun po' snob del Faubourg St Gennaio. Non che tutti i modi siano ugualmentevalidi.Quelli che ascoltanola musicadarannosempre le interpretazionimigliori.Ma anchegli altri, quelli che dopo le primissimenotecessanodi ascoltarla,hannouna lorovalida funzione. Le loro divagazioni e visualizzazioni,i loro sogni servonoad affinarele nostrepercezioni.Ci fannointenderel'importanza dei suoni, sicché riusciamoad ascoltarlipiù a lungodi quantoessi non fecero,sebbene sotto altri aspetti siamoloro inferiori. Esempimusicalmentepiù validi si possonotrovarenei primi scritti giornalisticidi George BernardShaw. ComeWhitmane Proust, Shawè uomodi lettere, e comeloroha la tendenzaad abbandonarsiallepropriespeculazionie fantasiepittoriche;tuttavia sa anche ricordarela musica. Sa interpretaree insieme stimolare. Ad esempio,può scriveredi Haydn:"Haydn sarebbestatotra i sommise fossestatospintoa scalarequelletremendealtezze;ma per nostra fortunaabbiamoavuto in lui almenoun uomodi genio chenellaValledell'Umiliazionefuabbastanzafeliceda nonsentirsicostrettoa farsifaticosamentestradasuper laValledell'Ombra della Morte". Che riflessione profonda, e giusta! E come esprimemirabilmentequel certomododi rifuggireil tragico,che tanto spessoritroviamoin Haydn:all'inizio della Sinfoniaindo maggioreOp. 97, ad esempio!Ha scelto la gaiezza nonper paura della tragedia,che turberebbeI'ascoItatore,maperchépreferisce non essere tragico.Questo, in Haydn,è un tratto essenziale, e il fattoche Shawriesca a coglierloci dimostrache egli è dentro la musica,checomecriticomusicaleavrebbepotutoscriverecosepiùprofonde,se la sua carrierae le sue inclinazionigliel'avessero consentito. Sempreper restarenell'argomento,mi piaccionocertebattuteche hannoperoggettolamusica,comeunaventatadi folliache spalanchiuna porta all'improvviso. QuandoBeachcomber,l'umorista inglese,dice"Wagner è il Puccinidellamusica",dice in realtà più di quantonon appaia. Oltrea parodiareuna fonna trita e ritrita, ti inchiodatutta quanta l'opera lirica e ti mostraBrunilde e Butterflytrafittedallo stessospillomalizioso.E mipiace anchela frasedi unmiozio, uno ziotuttocaccia,pesca,garedi tiro, sport, la cui avversioneper le arti era genuina e sentita. "Mi dicono", osservòun giorno cogitabondo,"mi dicono che la musicaècomeunfucile:famenomalequandosei tu a spararlo".Una battuta azzeccatache, oltre a sconvolgeremia zia, verapatitadi Mendelssohn,davaun'idea precisadell'abisso che separaI'artista e il critico. Colui che è direttamentecoinvoltonell'opera di creazionee colui che ne dà un giudizioestimativonon vengono maicolpitiallastessamaniera.Questo,ineffetti,è ilproblemache ci accingiamoa trattare;e forserisulteràpiùvivoe nuovoproprio perchémioziolocentròconquel suofarenoncuranteprimadi tornarsene, a grandipassi, dai suoi cani.E qui comincianole complicazioni.Possiamoammetteresenzadifficoltàche la criticaha una funzioneeducativae culturale; il critico contribuiscea civilizzarelacomunità,fonnula regole,elaborateorie,stimola,seziona, incoraggiaI' individuoa godereilmondonelqualeènato;non solo,maesercitaun'azione "distruttiva",denunciandol'impostura e la presunzionee ponendo un frenoali' arroganza Si trattadi contributisostanziali. Ma vorreiessereingradodi dare allaragion d'essere dellacriticapiù nobili fondamentadi quantonon siano quelle della pubblica utilità. Vorrei scoprire una sorta di parità spiritualetra la critica e quelloche è il suo oggetto: nonsarà facile. Tale difficoltàè stata variamenteespressa.Uno scrittoreF.L. Lucas - ha definitola criticaun affascinanteparassita;un altro- Cechov-1' accusadi essereun tafanoche impedisceai buoi di arare; un terzo - lordKames,filosofo settecentescola paragona a un demoniettoche distoglie i critici dal loro vero scopoe li aizzaa criticarsi a vicenda.Per ciò che mi riguarda,le complicazioninonrisiedonotantonelfattoche lacriticasiaunparassita,un tafanoo un demoniettoquantonella differenzadi fondoche sussistetra stadiocriticoe stadiocreativo:è appuntosu tale differenzache vorrei richiamare la vostra attenzione. Cominciamodallostadiocreativo.Inesso I'uomoè trattofuori del suo Io. Immerge,per così dire, un secchio nel suosubconscio e trae alla superficiequalcosache nonnalmente è fuori della suaportata.Mescolaquestoqualcosacon le suenonnali esperienzee datalemescolanzaricavaun'operad'arte. Questapuòesserebuonao cattiva- non stiamofacendounaquestionedi qualità- ma inuncasoe nell'altro è inquestomodo,inconsueto,che prende fonna, tanto che poi l'artista si chiederà come sia riuscito a farla.Taleè, a miomododi vedere,il processocreativo.Può richiederemoltaperizia tecnicae moltamondana saggezza,può avvalersidi certenonne critiche,mamescolatoa tuttoquestoc'è il contenutodel secchio, il contenutodel subconscio,che non è traibile a vista. E, quando il processo sarà tenninato, quando il quadro, o la sinfonia,o la lirica,o il romanzo (o altro ancora, di qualunquecosa si tratti) sarà completo,concluso, l'artista, volgendosia guardarla,si chiederàcome, in virtù di qualeforza terrena, sia riuscitoa farlo.E in veritànonè qui, sulla terra,cheegli l'ha fatto. Un esempioperfetto del processocreativo è riscontrabilein KublaKhan. SottoI' influssodell'oppio,Coleridgefeceil suo famoso sognoe attinsedalle profonditàdel subconscio.Svegliatosi, cominciòa trascrivereciò cheavevasognatoe seguitòdi slancio finché,malauguratamente,giunseunavisita:quel taledi Porlock (2) venuto lì per affari. Weavea circ/eround him thrice, And c/oseyour eyes with holydread, For he honey-dewhathfed, And drunk themilk of Paradise-( 3) E proprioalloraentròquel taledi Porlock.Coleridgenon riuscì a continuare.Il suo contattocon il subconscio era "saltato". Aveva creato e non sapeva come. Il professor John Livingston Lowesha dimostratocomemoltiframmentidellequotidianeletture di Coleridgesianoparte del substratodi KublaKhan, ma il poema veroe proprioappartienea un altromondo,di cuiColeridge solo raramenteriuscì a darci la trascrizione. Lo stadiocreativoè affine al sogno.Nel casodi Coleridgesi trattò effettivamentedi un sogno. In altri casi - quellodi Jane 45
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