ILCONTESTO nazionalitàebraicae il nazionalismoisraeliano. Questacontraddizionenon è di per sè antagonistica,può esserericomponibile.Questidue aspettidell'esistenzaebraicapossono divergere,o essere complementari.A mio parere, il vicolo ciecodell'irrigidimentoisraelianoaccentueràla divergenza;una svoltapolitica rilancerebbe,al contrario,una conciliazionee la complementarità. 8) Hoparlatofinoradelte tendenzeoltranzistedi una metàdi Israele,cheprevarràancora per qualchetempo: finchéunacatastrofequale la degenerazionein guerradella repressionenei territorinonmodifichitragicamenteil quadro;o un'impotenzaprolungatae logorantenon dimostri la mancanza di sbocchie i costi dell'oltranzismo.Allora forse si potrà formareunapiù decisa maggioranzaper il dialogo, magari aiutata da un contestointernazionalesufficientementericco di sollecitazionie garanzie. C'è l'altra metà di Israele. Con voci discordi, essa nel suo complessomipareponga i problemidelpost-sionismoin tutt'altri termini.L'alternativa di fondomiparequesta: il sionismostoricoharealizzatoIsraele,ora si trattadi"completarlo",ononpiuttostodi inserirlo?Si tratta di renderlo"perfetto" - ossiadi farlo coinciderecon la "terra dei padri", farlototalmente"ebraico", odarea essoaddiritturaun sensomessianico-, onon si trattainvecedi inserirlonella regione,nazionetra le nazioni,pretendendo la pace e pagandoneil prezzo, pretendendosicurezzae relazioni fluide, rimettendo il Paese in movimento,protagonistae propulsoredi nuove relazioni politicheculturali? Questaprospettivaè stata indicata,tra gli altri, da unagrande personalitàdell'ebraismo,NahumGoldmann,giàpresidentedel "Congressomondialeebraico": "Dal momento in cui noi ebrei siamoritornatinelVicinoOriente-diceva nel 1971- noidobbiamodiventare,almeno in Israele,unpopolodel VicinoOriente. Il VicinoOrienteabitato solo dal mondoaraboè una concezione dellaLega Araba, una concezioneassurda nel XX secolo, unaconcezionerazziale.Nonparlodalpuntodi vistapolitico,ma culturale.LoStatod'Israele, laciviltàd'Israele nonpotrannoesisterecomeciviltàpuramenteeuropeainmezzoalleciviltàdelVicino Oriente.Sarebbela fine di questoStato, di questaciviltà". Ora sipotrebbedireche Israelesi trovi inuna situazione"profetica", poiché la storia e la geografialo pongono di frontealla questione:comeuna nazione e uno Stato in larga misura"occidentale"di culturae di formeeconomichee istituzionalipossaentrareinrelazionedi scambiopacifico,e nondi difesae aggressione, col suocontestoèhe è d'altra matrice.Su Israelegrava"profeticamente"un problema che sta salendo sull'orizzonte stesso dell'Europa,dall'AtlanticoagliUrali,posta di fronte all' effervescenzaetnica,all'immigrazionedal "terzo mondo": il problema dellesocietàmultietniche,multirazziali,multiculturali.SuIsraele grava"profeticamente"il problemadel rapportopiù intimo,di corpo a corpo, traOccidentee altreculture, societàe civiltà.Dal suo fallimentoo dallasuariuscitadipendono,moltecose:là sianticipa se i rapportitra i Paesi occidentalie nonpotrannoesserein terminidi diversitàe scambio,o se sarannoinpuri terminidi rapporti di forza.OraIsraelenonè solose stesso,ma ancheuna rappresentazionedell'Occidentenel suonuovoconfrontocongli altri, con gli arabi in particolare.Anche da qui, quel sovrappiùdi ostilitàversoIsraele- sovrappiùrispettoalle sue stesseresponsabilità- cheè venutoda parte araba,e che vieneora dal senso comuneinOccidente,il qualenonamavedersirappresentatocosì allepreseconµnproblemacheva crescendo,in diverseforme, al suo stesso interno,nel rapporto tra maggioranzee minoranze etniche, nel rapportocon gli immigrati "di colore." Di fronte a Israelesta insommaquesta scommessarischiosa: tentaredi essere ponte tra civiltà, o ridursi ad avampostodi una civiltàcontro un'altra. Quellametàdi Israelechescegliedipagareunprezzodellapace, piuttostocheportareIsraelea un"compimento"sanguinosoe suicida,sta, con voci diverse,cercandola via per inserireIsraele tra le nazioni,perché forse è unavia possibile,perchéè necessaria alla sopravvivenzastessadi Israele,al suo rapportocol mondo e con la Storiadegli Ebrei. Quellametà potrà prevaleredopo che l'impassedell'oltranzismoavràfattopagarealla stessaIsraele un prezzo incalcolabile. La defenestrazione del Buon Tedesco Susanna Boehme Kuby li caso Jenninger e le rimozioni e mistificazioni del passato nazista. Il finorasconosciutopresidentedel Bundestag,PhillippJenninger,ha disturbatoin modopreterintenzionalei pacatie scontati rituali commemorativi del grande progrom del novembre 1938- avvio provocatoriodell'ultima fase della persecuzione degli ebrei tedeschi.L'eco del suo discorsoparlamentaredel 10 novembregli è valso l'accusa di apologiadi nazismo,di essersi dimostratoscopertamenteantisemita. L'indignazioneper lo scandaloa Bonnha caratterizzatoanchele primenotizieriportatedaimediaitalianiche si sonoaffrettati a metterein evidenza,come emblemadella democraziaoggi vigentenella RFf, le immediatedimissionidel malfattore.Poi è bastata ai commentatoridei maggiorigiornali italiani la lettura dellaversioneintegraledel discorsoincriminatoper caderedaun estremonell'altro: Jenninger passa da accusato a vittima,uno a cui i mediaitalianidovrebberodellescuse (E. Galli dellaLoggia) enonsolo;perM.Pirani il discorsodiJenningerè"unaveraepropria orazione di alto contenuto morale e storico", che sarebbe "l'atto di accusapiù spietatosulnazismomaipronunciatoalBun24 destag".Edesponentipolitici,daBodratoallalotti, esprimonosimili pareri. Aquestopunto il lettoredi giornaliitalianistentaa comprendere: se era già statonon faciledar creditoalla prima versionedi "discorsoantisemita"- pronunciatodavanti all'opinione pubblica non solo tedesca- perchéJenningerha dovuto dimettersi senzaalcunapossibilitàdi chiarimentiper aver detto "verità" storicheallequali sipotevanosemmaiopporreosservazionidi tipo formale?Perchésonostatiproprioi deputatirappresentantidei partiti ascrivibilialla "sinistra" a lasciareper primi l'aula parlamentarein segnodi protesta individuale,nonmanipolati da nessuna"opinionepubblica"?Echecosasinascondedietrol'inquietante frasedi Jenningerche haconclusola suabrevedichiarazione dopo le dimissioni,e cioè che non si può ancoradire tutta la verità in Germania? La fraseè illuminantesolo in quantomostra che il suo autore si è dovutopiegare alla ragiondi stato dettata dall'imminente viaggiodiKohlaNewYorkper l'incontrocon i rappresentantidel
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