Linea d'ombra - anno VII - n. 34 - gennaio 1989

IL CONTESTO to"laica",masi rivolgevaall'identitàebraica,mobilitavanonsolo sulla necessitàdel riscattopoliticoesocialedegliebreioppressi, ma anche facendoriferimentoai miti della "terra dei padri" e alla tradizione,e portavae portacon sé unacontraddizioneardua: da un lato l'obiettivo di fare degli ebrei una nazione e uno Stato "comegli altri",allo stessomodochegli antichiebreichieseroal profetaSamueledi avereun re, Saul,"per esserecomeglialtripopoli"; e questofadel sionismounacorrentedell'"assimilazione". Dall'altro lato si trattava di realizzare nel concreto lo spirito ebraiconellasuadifferenza,di farvivereuna lingua,unatradizione, una identitàspecifica.Ora siamoentrati in un periodo"postsionista",e tuttequestecontraddizioni,trascinatee incertamisu- .ra unificatedallatensionedinamicae costruttivadell'edificazione dello Stato-nazioneemergonodall'abbassarsi dell'onda propulsiva del sionismo. Mi sembra,insomma,che siaincorsounprocessodimutazione o di sostituzionedella linea fondamentaledel sionismo.Seesso è stato un risorgimentonazionaleebraico,ora c'è chi tira sull"'ebraico", e chi sul "nazionale".Da un lato si vannopotenziando le componentireligioseche dicono:"abbiamofattounoStato di ebrei; facciamoneora uno Statoebraico,uno Statopropriodi 'chi è ebreo' e saremonoi a deciderechi lo è"; dall'altro si vannopotenziandolecomponentinazionalistichechedicononei fatti: "non si trattapiù di conquistare l'obiettivo fondamentaledel sionismostorico,ossia l'autodeterminazionenazionalenella democrazia,ma di conquistaretutta la terracontesa, vietandol'autodeterminazioneai concorrentipalestinesi". Ci sono statee ci sono importanticorrentireligioseche han- . no contestato il sionismo in base all'idea che Israelenon avrebDai Luciano Ferrara, reporter, Mazzotta 1985. 22 be sensosenoncomeoperamessianica. Ora, comeosservailprofessor Sprinzack,dagli Anni Settanta la nuova formazionedel GushEmunim(che egemonizzaormai il PartitoNazionaleReligioso, Mafdal) vuol ricomporre in sé quel dissidio: esso ritiene che l'annessionedei "territori" non sia tanto un "diritto" o una questionedi sicurezza,come soprattuttosostiene la destralaica, maun"doveremessianico",affinchéIsraelepossasvolgerela sua missione. (Credo che si possa utilmente ravvisare un'analogia con il fondamentalismostaliniano, quando l'Unione Sovietica annetteva etnie e tèrritori in nome della missione "messianica" del comunismoper l'emancipazionedell'uomo.) 4) L'eredità per forza di cose incompiutalasciatadalleprincipali correntidel sionismoche hanno dato forma allo Stato,sta scatenando una sorta di "frenesia del compimento": portare a compimentola conquistadella terra,propugnanoi nazionalistia oltranza, laici o religiosi; portarea compimentol'ebraizzazione dello Stato, propugnano i principali partiti religiosi; portare a compimentolamissionemessianica,propugnail GushEmunim. Forse sotto questa frenesia di compimentoc'è la sensazionedi un'occasioneda cogliere prima che svanisca. La distensioneinternazionalee l'appoggio semprepiù isolato e affaticatoda parte degli StatiUniti a una politica israeliana che suscitacrescentidifficoltàtraAmerica,Europa e Statiarabi, sembranoindicareche una posizionedi forza da parte di Israele sulla questionedei territori può avere ancora qualche copertura oggi,maforsenonpiùdomani.Il nuovocontestosviluppatosinegli ultimianni,mostraleduepotenzeche si contendonol' egemonia regionale- Israele alleatadegli StatiUniti, e la Siria,alleata dell'Unione Sovietica. La loro rispettivaopposizioneai palestinesie all'OLPdiven-

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