IL CONDITO I figli dell'Arbat MariaFerretti Storia e memoria nell'URSSdella perestrojka. · Tre anni di tumultuosa storia del ,?assato dopo i silenzi e le falsificazioni dell'eredità staliniana. "Quandoavremo102anni ricorderemocomesiamostati inpenaper il vostroromanzo,e sarà chiaro,allora,checi eravamoangosciatiinutilmente".Conquesteparolenell'estatedel 1968Aleksandr Tvardovskij,direttoredi "Novyj mir", congedavaAnatolijRybakov, dopoaverglispiegatole difficoltàche incontravala pubblicazionede/ figli dell'Arbat, coraggiosoaffrescodella societàsovieticadegli anni trentascossadalla prima ondata di repressioni(1). Eranocominciatitempi duri per la rivista, che era stata, neglianni del disgelo,ali' avanguardianellabattagliaper lademocratizzazionedel paesee la rotturaconsapevolecon l'eredità dellostalinismo. Subitodopo la cadutadi Chruscevnell'ottobredel 1964,si era assistitoa una lenta ma inequivocabilesvoltanella politica, sia pur estremamentecontraddittoria,diliberalizzazioneculturaledeglianni precedenti, segnatada un'aspra lotta fra conservatorie liberali: non bisognadimenticareche fuproprioduranteil disgelochePastemak venne messoal bando, l'astrattismodenunciatocome formadiarteborghesedegenerataeJosifBrodskijprocessatoecondannato,nellaprimaveradi quellostesso 1964,per"parassitismo".Segnominacciosodei "tempinuovi"di Breznevfu,peri 'intelligencija, il processo,nel settembredel 1965,a Daniel' e Siniavskij(strettocollaboratore,quest'ultimo,di "Novyjmir"),che si conclusecon la condannadei due scrittori per la pubblicazionedelle loro opere all'estero. Il disgeloera finito. Alla violentadenunciadi Chruscevdei criminidi Stalin seguì, negli anni successivi,unadiscreta riabilitazionedello stalinismoe dellafigura stessadeldittatore.Adogni nuovaedizionediminuiva, neimanualidi storia,lospaziodedicatoal "cultodellapersonalità", mentrelaterminologiavenivaedulcorataescomparivanointeripassaggisulleresponsabilitàconcretedi Stalin,di cui si esaltavano,invece, i meritinella modernizzazionedel paesee nellavittoriadellaguerra: in un rigurgitodi nazionalismo,Stalinvenivapresentato come l'artefice della potenza della Russia contemporanea.Il "resto" finivabonariamentesotto la rubricadegli"eccessi",meritresi arrestava il processo delle riabilitazioni delle vittime dello stalinismo. Fonte immediatadi legittimazionedel potere, la storia tornava ad esseremostratacomeun'ininterrottaseriedi vittoriee successi, che segnavano il camminotrionfantepercorsodalla societàsovietica,sottola vigilecµrezionedelpartito,nellacostruzionedel socialismo:ladrammaticitàdelpassato,segnatodai traumiprofondinon solodelle repressionidi massa ma anchedella collettivizzazionee dell'industrializzazioneforzata,cheavevanolaceratoviolentemente il tessuto socialedel paese, veniva rimossa.Finivabruscamente labreveprimaveradellastoriografia,cheperdevail dirittodi interrogarsietomavaadessere"servadellapropaganda",chiarnataacantare l'apologia di unpassatolineareche scorreva"dal bene al meglio" per giustificareil presente (2). Scacciatodai libridi storia,il passatovenivabanditoanchedalla memoria: la censuralimitava,fino a soffocarli,gli spazi lasciati alla letteratura,che aveva avuto negli anni del disgelouna funzionedi primariaimportanzanellaricostruzionedellamemoriacollettiva(sipensia UnagiornatadilvanDenisovic, pubblicatonel 1962 su"Novyjmir"). "Novyjmir"si trovònelmirinodellacensura:vennevietata, nonostantegli sforzidiTvardovskij,lapubblicazionede Ifigli dell'Arbat, de La nuova nomina di AleksandrBek, del poema dello stessoTvardovskij Per dirittodellamemoria e di numerose altre opere suglianni di Stalin. Iniziòla lunga agoniadellarivista,conclusasiall'iniziodel l970conledimissioniforzatediTvardovskij (3). Anche la memorialisticavenivamanipolata,per offrireun'immagineconformealla vulgataufficiale:unapubblicazionerecente racconta,condoviziadidettagli,la riscritturadelle memoriedelmarescialloZukov (4). Ancora nel 1983,quandovenneropubblicate le memoriedi IvanTvardovskij,fratellodelpoeta, vennecensurato il capitolosullacollettivizzazione,che è uscito solo quest'anno (5). KonstantinSimonov,celebrescrittoredella "prosa di guerra", dettò, ammalato, le sue memoriecome testimonianzaper legenerazioni future,nonavendoalcuna speranzadi vederlepubblicatein vita (6). Allamemoriacollettiva,mutilata,si sovrappone,grazieal monopolio dei mezzidi comunicazonedi massae al sostanzialecontrollodell'attività letterariae, più in generale,artistica,unamemoria ufficiale:memoriaartificiale,troppolontanadal vissutoindividualeper poterdiventareelementocostitutivodella coscienzacollettiva.Se il tristementecelebre "breve corsodi storiadel PC (b)" di Stalindel 1938fuunatragedia,imanualibrezneviani,idocumentari e lanutritapropagandaa caratterestoricoavevano il saporedella farsa:privatadellamemoria, sradicatadue volte dal suopassato (dalpassatorusso,prima, da quellosovietico,poi) la societàsovieticapiomba,alla fine degli anni Settanta,col dilagaredellacorruzionee iprimi sintomidella crisieconomicae sociale,in unaprofondacrisi d'identità, fertileterrenoper il rigurgitodi elementinazionalistie reazionari.Diventeremotutti mankurty? Ci si chiedeansiosamente,citando Il giornocheduròpiù di unsecolo diAjtrnatov, dove è descrittala folliae l'aberrazionedi unpopolo- i mankurty - che ha perso la memoria. È lostoricoJurij Afanas'ev a lanciareilgridod'allarme inunarticolorimastoa lungo in un cassettoe pubblicatopochi mesidopo l'ascesa di MichailGorbacevai verticidel Cremlino, Noi e ilpassato: "Come l'amnesia - la perditadellamemoria- distruggela personalitàdell'individuo, così l'amnesia storica distrugge la coscienzasociale,imbarbariscee rendeprivadi senso lavitadellasocietà" (7). In questoarticoloAfanas'ev ponevaper la prima volta esplicitamente il problemadellaricomposizionedellamemoriastorica nellasua integritàcomemomentoessenzialedellaricostruzione dell'identità collettivadella societàsovietica,criticandoaspramentei silenzie leomissionidellastoriaufficiale.L'articolodiAfanas'ev puòessereconsideratounmanifestodeldisgelogorbaceviano, che si è sviluppatosottoil segnopredominantedel recuperodel passato.Recuperodel passato russo,da unaparte: alla finedell'86 è statacostituita un'associazioneper la salvaguardiadel patrimonioartisticoe culturale,presiedutadallostudiosoDmitrij Lichacev, e da allorasi sonomoltiplicatigli interventia favoredi una"ecolo-' gia della cultura",che si oppone, in nomedelladifesa dell'identità nazionale,allapolitica,finoradominante,di sistematicadistruzione dei centri storicie a quella continuacancellazionedellamemoria costituitadal cambiarnome a strade,cittàe villaggi.Recupero, d'altra parte, del passato sovietico, facendo luce sulle "macchie bianche"della storiapostrivoluzionariae, innanzitutto,sullatrage1 S
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==