mocratiche.La crisi di entrambe ha contribuitoinmododecisivo allo sbocco nella secondaguerra mondiale. I motivi per cui si è verificatala crisi sonoanaloghinei due filoni,nonostante I' apparente distanza: il punto essenziale è che il controllo statale dei mezzidiproduzionesi èrivelatostrumentononvalidoai finidella soppressione del modo capitalistico di produzione. Anzi il controllo,o quantomeno l'intervento statalenella direzionedell'economia, risulta essere ingrediente necessario allo sviluppo del moderno capitalismoe alla conservazionedelle strutture di potereesistenti.Ladialettica,internaallafunzioneconservatriceregolatriceattribuitaalloStato, si svolge fra idueestremidellagestione pubblica della produzione e la deregulation. Ma se si mettein forse, fra gli sviluppiauspicabili,il controllo statale sulla società combinato con lo Stato sociale, il potere congiuntoed esclusivodei managerse delle nomenklature (ove pure esercitato nel reciprococonflitto),che cosa resta delle prospettiveattuali, della ex sinistra e delle presenti realtà socialdemocratiche? Per la verità, l'alternativa socialistanon si fondava in origine sull'ipotesi del controllostatale -per lomeno, non a lungo termine-, bensì su quelladell'autogestione dei produttori.Equesto oggi, nuovamente,il punto cruciale - dove managers e nomenklature avvertonola messa in pericolodella propria esistenza. Nulla temonoquanto la riapertura di questodiscorso, e ricorrono ad ogni mezzoper bloccarla: dall'occultamento alla mistificazione,dall'elusione alla repressionediretta ed esplicita. SCIENZA la bioeticadel "Mondonuovo". Intervenirenel meritodelle ricerche e nonsolodelle applicazioni. FabioTerragni La confusioneche sconvolgela società,quandosi ha a che fare con i frutti dell'attuale ricerca scientifica,nondeve sorprendere. Era infatti diffusa, e lo è stata a lungo anche nel nostro secolo, l'abitudine di considerarela scienza tra i più alti e puri compiti dell'umanità. La scienzaera la ricerca senza fine della verità sulla natura, un'impresa che ci avrebbe aiutato a capire come funzionailmondo.Credoche quell'era siainvecefinitaconla fissione del nucleo atomico,con la manipolazionedel nucleocellulare,con la capacitàdi modificareil nostroapparatoereditario. Ha avuto inizio una nuova era: ora la scienzaè il mestieredella manipolazione, della modificazione, della sostituzione e della sottomissionedelle forzedella natura." (ErwinChargaff, "Nature", 21 maggio 1987) "Invito a una moratoriarivoluzionariasull'idea stessadi progresso,a una convergenzasulla non-proliferazionedelle conquiste scientifiche." (JacquesTestart, L'uovo trasparente) A pronunciarequesteparole sono due scienziati,due uomini che hannodedicatola loro esistenzaalla ricerca,che hannoindagato con passione i meccanismi della natura, che hanno raggiunto il successoe sonoriconosciutidalla comunitàscientifica. Nonsonoalla ricercadi facilinotorietà.Avrebberopotuto risparmiarsicerti guai: le loroprese di posizionenon sonoviste di buon occhio nella maggior parte della comunità scientifica. Erwin Chargaffe Jacques Testart sono due scienziatianomali, sempre agitati da una inquietudineche ha portato i loro sguardi e i loro IL CONUSTO Disegno di Davld Scher. cuori oltre le freddeluci dei laboratori.Negli ultimi anni entrambi hannoresopubblicala loro ribellionedi frontealle implicazioni più minacciosedelle scienzebiologiche,quelle stesse scienze per cui si erano sempreprodigati. Cosa è successo?Cos'è cambiato?Perché la biologiadi oggi risvegliai concretifantasmideimostri,dellechimere?PerTestart e Chargaff, sono stati i rischi e i possibiliabusi delle tecnichedi riproduzioneartificialea far scattarel'allarme. Fecondazionein vitro, donazioned'utero, madri surrogate,nascite da quattrogenitori, figli di genitori morti, "produzione semi-industriale di bambini"sonogiàrealtàpraticatein tuttoilNorddelmondo.Non è difficile prevederepossibili degenerazioni:manipolazionegeneticadegliembrioniumani,clonazione,creazionedi chimeretra uomini e altri animali,estensione delle tecnichedi riproduzione artificialea coppienonsterili.Sonotutte possibilitàconcrete,che potreJ>berodiventarerealtà nel giro di pochi anni. "E importantericonoscereche si stacamminandodi fatto,e in modo probabilmentenon arrestabile, verso una situazionenella qualeil controllogeneticodelle popolazionie degli individuipuò essere una realtà. Questa prospettiva si configuracome possibile entroun intervallodi tempoda giudicaremoltoravvicinato,rispettoallaprobabilitàche nel frattempoevolvauna culturascientifica pubblica coscientedelle implicazionidi questa evoluzione". Sonosemprescienziatia scrivere.Sonofrasi tratteda undocumentodi operatoridel settore,medici,genetisti,ginecologiitaliani riuniti nel gruppoCESCA. Le coscienzescalpitano, la scienzanon basta per capire cosa fare, come orientarsi nel nuovo minacciosouniverso creatodai fulminanti progressi della biologia. Di fronte all'incubo de Il mondonuovo si fa appello all'etica. Potrà salvarci? La bioetica ha finora dato un prezioso contributo. Grazie a queste riflessioni,moltigovernisonogiuntiaconclusioniconfortanti.Ma...Ci sonodeima. Spesso labioeticasi è limitataa prendere in esame la liceitàdelle applicazionidella ricerca, accettando il principiodi oggettivitàpreteso dalla scienza: "la scienzaè neutrale,i pericolidipendonoda comevieneapplicata".Nonèpiù sostenibile. La scienza,anche la sempliceosservazionedei meccanismi naturali, ha in sé il segno lasciatoda chi la compie, dai metodi, dai fini. Si deveentrare a esplorare il mondodelle intenzioni, l'universo del desiderio.E chiedereai ricercatoridi esercitare un sesto senso: quello della responsabilità."Il principiosecondo cui gli scienziatinon sono responsabilidelle conseguenze delleproprieazioni",haaffermato il filosofoDanielCallahan,direttore dello HastingsCenter, un prestigioso istituto di bioetica americano,"ogginonreggepiù...Ilricercatoreha ildoveredi usa9
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