Linea d'ombra - anno VI - n. 33 - dicembre 1988

MESSANERA Edward Band Una chiesa a Vereeniging. Un altare, ricoperto da una tovaglia bianca e, sullo sfondo, una grossa croce di legno su cui è inchiodato un Cristo a grandezza naturale. La scena si apre con il Prete e il Primo Ministro, che si appresta a ricevere la comunione. · Prete: Sinceramente pentiti dei vostri peccati, decisi a condurre una nuova vita animati da amore e carità verso il prossimo, confessateli umilmente a Dio onnipotente inginocchiandovi davanti a lui. (Pausa) Inginocchiandovi davanti a lui .... Primo Ministro (distratto): Ha detto qualche cosa, padre? Prete: Lei ha molte cose per la testa. Primo Ministro: Ah, sì. Prete: C'è qualcosa in particolare che la preoccupa? Forse posso aiutarla ... Primo Ministro: Ma lei mi sta già aiutando, padre. Niente di particolare. Se soltanto potessi avere un po' più di comprensione! Vorrei solo sentirmi un po' più apprezzato, perfino essere insultato un po' di meno. Ma sa, padre, quando sono solo, spesso mi dico che è destino di tutti gli uomini lungimiranti non essere compresi dal proprio tempo, che non essere compresi fa parte del privilegio di essere lungimirànti. Mah! Andiamo avanti. Questo pomeriggio ho una riunione del consiglio dei ministri. Cosa stava dicendo? Prete: ... Inginocchiandovi davanti a lui. Primo Ministro: Ah, già. (Si inginocchia) Dio onnipotente, giudice di tutti gli uomini, riconosciamo e deploriamo i nostri molteplici peccati che noi poveri peccatori - se non ci fosse quella folla di negri giù nella strada - commettiamo di'tanto in tanto con pensieri, parole e opere - e non se ne vanno mica! - noi ci pentiamo sinceramente e di cuore di tutte le nostré malefatte il cui solo ricordo ci addolora; abbi pietà di noi che portiamo quest'intollerabile fardello - niente dà fare, non hanno un minimo di decenza, non se ne vanno, si divertono a creare problemi per danneggiare la mia reputazione all'estero - scusi padre, abbi pietà di noi - ma cosa ci posso fare io? Mi legano le mani: si mettono davanti ai fucili e poi quando premo il grilletto, naturalmente la colpa è mia perché loro sono tanto aggressivi che si lasciano ammazzare; uhm, devo prendere un appunto per la riunione di oggi (tira fuori un taccuino e scrive qualcosa) - dunque dicevo, riconosciamo e deploriamo i nostri molteplici - Vi prego di notare che sono qui in ginocchio, se solo mi potessero vedere ora, all'estero, non mi vergogno di pregare e di invocare il consiglio divino, altrimenti come potrei esser sicuro di prendere le'decisioni giuste? - Ma ora non posso continuare a stare qui, padre, anche se mi piacerebbe. Dobbiamo por mano all'aratro, amen. Prete: Innalzate i vostri cuori. Primo Ministro: Sono rivolti al signore. 84 Entra un Ispettore. Il Prete si dirige verso l'altare per preparare il calice della comunione. Ispettore: I c·afri sono ancora lì, signore. Primo M)nistro: Gli avete fatto vedere gli elicotteri? Ispettore: Sissignore. Primo Ministro: E non si sono mossi? Ispettore: Abbiamo fatto arrivare dei rinforzi. I ragazzi non sono stati molto contenti; stavano giocando a rugby, a tennis, a cricket e ad altri sport sani per il corpo e per la mente. Appena li abbiamo chiamati, però, sono arrivati subito. Primo Ministro: Avete provato con i ~arri armati? Ispettore: Stesso effetto degli elicotteri. Primo Ministro: Ah. Ispettore: Sono costruiti in Italia, quindi nessuno si aspetta che funzionino. Tanto varrebbe mandarli in giro a distribuire il latte. Non importa, abbiamo le nostre armi individuali, di produzione nazionale - ci penseranno quelle a farli muovere. (Si avvicina all'altare dove il Prete è occupato a compiere gesti rituah). Posso disturbarla un attimo padre? (Tira fuori dei fucili da sotto l'altare). Dato che c'è, non potrebbe dire una preghiera per i ragazzi? Prete: Sono sempre presenti nelle mie preghiere. Ispettore: Grazie padre. Un giorno potremmo ricambiarle il favore. L'Ispettore esce. Il Prete si avvicina al Primo Ministro col vassoio del pane e del vino. Primo Ministro: Il tempo che si passa in ginocchio non è mai tempo sprecato. Prete: Se solo più gente la pensasse come lei, eccellenza! Primo Ministro: È quello che dico anch'io! Prete (porgendo il pane): Prendete e mangiate in ricordo del Cristo che è morto per voi ... Una lunga salva di fucileria fuori scena. Dopo circa venti secondi il prete riprende a parlare. Prete: Sente mica uno strano rumore, eccellenza? Primo Ministro: No. Prete: Eppure, mi pare proprio di sentire un certo rumore. Forse dovremmo andare a vedere se possiamo ... Prinio Ministro: Qualsiasi cosa senta lei, padre, io non la sento. La mia mente è tutta presa dalla solennità del momento. J>rete: Oh, certo, anche la mia! Però mi pare ... ad ogni modo il suo udito è senz'altro migliore del mio. Primo Ministro: Allora andiamo avanti. Non posso mica fare aspettare il consiglio dei ministri.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==