INCONTRI/ ADORNO derna, mezzi di trasporto, mezzi d'informazione, mezzi tecnici di ogni tipo la situazione è oggi tale che per laprima volta l'umanità si incontra su tutti i fronti, gli uomini arri'r'ano a conoscersi reciprocamente, e nel modo più ampio possibile. Non ci sono più quindi avvenimenti che possono venir isolati. Qa sociologo incorreggibile quale sono ho i miei dubbi sul fatto che l'umanità si incontri senza riserve. Quando vado al1'opera devo dire che mi meraviglio che lì non si ponga nessun ostacolo al fatto che, per esempio, contesse e zingare si frequentino. Ora 110nvorrei dire che in questo il mondo sia troppo simile all'opera. Se si conosce un po' la società americana si sa che lì - é questo, naturalmente, è noto tanto a me che a lei - già ci sono meccanismi selettivi che, in generale, rendono assolutamente impossibile alle persone, perlomeno nei ceti sociali elevati - avere contatti con individui che non abbiano all'incirca lo stesso reddito. Quindi, non so. Lei parla del fenomeno dell'opinione pubblica ... No, nemmeno. Bene, allora si spieghi. Non volevo parlare del fenomeno dell'opinione pubblica, del fatto che oggi si possono leggerenotizie su tutti gli uomini: sui coreani, sui russi, e così via; e nemmeno delle differenze di classe, bensì voglio parlare del fatto - consideri, ad esempio, l'ONU - che tutte le società concrete, europee, asiatiche, africane entrano in contatto non soltanto mediante le merci, o la.politica, ma hanno scambi di pensiero e contatti fisici diretti. In America la cosa assume un aspetto quanto mai drammatico nella questione dei neri. Intendo dire che l'abolizione dei confini comincia ora a interessare ampi fronti. Intende il fenomeno dell'one world. Precisamente. E questa sarà l'occasione per poter fare ulteriori esperienze sugli uomini. Di certo. Anche la questione de/l'one world non è poi così semplice. È costellata di traboéchetti. Si può ben dire. È questo che volevo sentire da lei. Tra l'altro, tutto ciò mi porta a un altro concetto: il progresso. Siamo sicuramente d'accordo che l'one world, rispetto alle culture precedenti, segregate, che non si conoscevano l'un l'altra o si ignoravano, costituisce una novità assoluta e, in un èerto senso, anche un progresso. Per lo meno appare ora, date le potenzialità di vita degli uomini, più vantaggioso ... Lei parla del concetto di progresso tecnico. A giudicare dallo stato delle forze produttive tecniche, soprattutto se tra di esse si include seriamente l'agricoltura, non dovrebbe più esserci la fame. ... E di recente ho affermato: "Il progresso oggigiorno si compie da sé", cosa che ha suscitato qualche reqzione.scanda/izzata. C'è stato chi non l'ha voluto ammettere. La frase le 56 suggerisce qualche pensiero? Sì, e cioè che gli interessi di autoconsérvazione di gruppi particolari costringono quei gruppi a introdurre innovazioni nella produzione o altrimenti a praticare certe modalità di comportamento che poi, anche se in modo non intenzionafe, tornano, in qualche maniera, a beneficio del tutto. Del resto nella storia della società borghese è stato sempre così. La mia affermazione aveva questo senso. Ma ne aveva anche un altro, che va a parare un po' più in là. Intendo dire che, se affermo: "Il progresso si compie da sé" mi chiedo: Che. cosa significa progresso? Significa che i beni materiali e gli stimoli intellettuali diventano accessibili a un numero sempre crescente di persone. E io credo che questo processo si svolga in modo quasi automatico. Oggi non è possibile esercitare una professione senza essere sospinti verso ilfronte in cui si produce la prima o la seconda cosa; in base alla tendenza: sempre di più e per sempre più persone. Ora vorrei dire: lei ha parlato poco fa dei trabocchetti nell' one world; il progresso ha sicuramente anche dei trabocchetti. Se mi è lecito dimostrarlo con un esempio ... Prego ... Lei dice che le possibilità di stimolo - e io direi necessariamente anche quelle di differenziazione - diventano accessibili a sempre più persone. Possibilità intellettuali. , Oggi si definirebbero come si suol dire, "chances di formazione". Esattamente. Ma se si osserva la realtà sociale si constata che già gli infiniti meccanismi che preformano l'uomo - cioè a dire l'intera industria culturale in tutta la sua estensione - le infinite ideologie più o meno - come dire? - "livellanti'', che si diffondono a macchia d'olio, non rendono più in alcun modo possibile agli uomini l'esperienza di infinite cose che si offrono loro. Sì, è vero. Alla radio si può sentire musica radicalmente moderna, ma di fronte all'ideologia schiacciante che, diciamo, stadietro all'industria delle canzonette e dietro al fatto che sia un avvenimento importante se la cantante Vattelapesca canta Rose alle Hawaii, chi, sottoposto a un simile martellamento, può ancora essere in grado di occuparsi in qualche._mododegli stimoli straordinariamente differenziati e individualizzati e insieme spiritualizzati della musica realmente progressiva? Signor Adorno, in fatto di musica non posso dire la mia... Restiamo allora nel campo della pittura. . .. Per la musica mi m_ancaproprio la sensibilità. Ma nella letteratura, ad esempio, avviene che anche gli esponenti de/- /' avanguardia "martellino" non poco. Sì, forse, a volte ...
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